Alterazioni stato di coscienza a seguito Infarto Miocardio
Salve,
vi espongo quanto segue: il 21 Maggio c.a. alle ore 23 circa, un mio parente, età superiore a 70 anni, accusa sintomi riferibili ad un infarto del miocardio (da quanto detto dal medico curante). Ad un intervallo di circa 1 minuto dalla perdita di coscienza viene allarmato il 118 e il medico curante inizia subito le manovre di RCP. Dopo circa 20 minuti giunge sul luogo la squadra 118 dotata di DAE. Alla terza scarica il pz ricomincia a respirare autonomamente.
Le analisi effettuate dal DAE restituiscono come risultato 'SCARICA NON CONSIGLIATA'.
Il pz è stato ricoverato presso una struttura di anestesia e rianimazione, dove per circa due giorni si è trovato in stato di coma (non indotto).
A seguire, terzo e quarto giorno del ricovero (quindi primi due dal risveglio), il paziente ha mantenuto il respiratore per via nasale.
Al quinto giorno, il respiratore è stato rimosso, mantenendo solo la mascherina dotata di resorvoir. Il paziente è stato trasferito presso il reparto UTIC la mattinata seguente.
Quindi, ad oggi sono due giorni che il paziente è ricoverato presso il reparto UTIC.
In base a quanto comunicato dai medici, l'infarto subito è particolarmente importante, ma uno stile di vita sano, assenza di patologie a carico del sistema cardiocircolatorio (tranne la sofferenza di ipertensione arteriosa da diversi anni) e il tempestivo intervento del medico curante, è stato possibile compiere questi straordinari passi da gigante.
Al momento però, parlando con il paziente, si alternano momenti di assoluta lucidità mentale (il paziente ricorda persino eventi accaduti il giorno in cui ha accusato il malore), a momenti di palese alterazione della coscienza.
Vorrei sapere, questo è riconducibile alla patologia sofferta, al recente stato di coma oppure ad un eccesso di sedazione?
La TAC fatta all'arrivo in ospedale non ha evidenziato alcun danno cerebrale, e questa non è stata ripetuta in quanto il medico ha riscontrato l'effettiva lucidità del paziente.
In attesa di gentili riscontri,
porgo distinti saluti
vi espongo quanto segue: il 21 Maggio c.a. alle ore 23 circa, un mio parente, età superiore a 70 anni, accusa sintomi riferibili ad un infarto del miocardio (da quanto detto dal medico curante). Ad un intervallo di circa 1 minuto dalla perdita di coscienza viene allarmato il 118 e il medico curante inizia subito le manovre di RCP. Dopo circa 20 minuti giunge sul luogo la squadra 118 dotata di DAE. Alla terza scarica il pz ricomincia a respirare autonomamente.
Le analisi effettuate dal DAE restituiscono come risultato 'SCARICA NON CONSIGLIATA'.
Il pz è stato ricoverato presso una struttura di anestesia e rianimazione, dove per circa due giorni si è trovato in stato di coma (non indotto).
A seguire, terzo e quarto giorno del ricovero (quindi primi due dal risveglio), il paziente ha mantenuto il respiratore per via nasale.
Al quinto giorno, il respiratore è stato rimosso, mantenendo solo la mascherina dotata di resorvoir. Il paziente è stato trasferito presso il reparto UTIC la mattinata seguente.
Quindi, ad oggi sono due giorni che il paziente è ricoverato presso il reparto UTIC.
In base a quanto comunicato dai medici, l'infarto subito è particolarmente importante, ma uno stile di vita sano, assenza di patologie a carico del sistema cardiocircolatorio (tranne la sofferenza di ipertensione arteriosa da diversi anni) e il tempestivo intervento del medico curante, è stato possibile compiere questi straordinari passi da gigante.
Al momento però, parlando con il paziente, si alternano momenti di assoluta lucidità mentale (il paziente ricorda persino eventi accaduti il giorno in cui ha accusato il malore), a momenti di palese alterazione della coscienza.
Vorrei sapere, questo è riconducibile alla patologia sofferta, al recente stato di coma oppure ad un eccesso di sedazione?
La TAC fatta all'arrivo in ospedale non ha evidenziato alcun danno cerebrale, e questa non è stata ripetuta in quanto il medico ha riscontrato l'effettiva lucidità del paziente.
In attesa di gentili riscontri,
porgo distinti saluti
[#1]
Gentile utente buona sera, escluderei un eccesso di sedazione come causa di questa "alternanza di momenti di lucidità e non", in quanto se il paziente è sveglio ed appare lucido vuol dire che non ha in circolo sedativi, ossia li ha eliminati. Ma l'accaduto è stato molto grave, le terapie molto importanti, e mi pare di capire che sia trascorso poco tempo dall'evento. Quanto ci descrive mi sembra non inusuale in un caso simile, e credo ci vorrà del tempo e pazienza per recuperare anche se potrebbero rimanere delle lacune nella memoria dell'evento. Un evento traumatico, anche di portata molto inferiore, seguito dalla ospedalizzazione con allontanamento quindi dall'ambiente abituale, in una persona anziana, molto spesso causa fenomeni di disorientamento anche marcati, ma solitamente reversibili.
Spero di essere stata esauriente, cordiali saluti e se lo desidera ci tenga informati.
Spero di essere stata esauriente, cordiali saluti e se lo desidera ci tenga informati.
La consulenza e' prestata a titolo
puramente gratuito secondo lo stile MedicItalia
Dottoressa Anna Maria Martin
[#2]
Utente
Salve,
vorrei comunicarVi gli ultimi aggiornamenti sul caso:
Il paziente ha memoria sino a poco prima del manifestarsi dell'evento e, successivamente, a partire dal terzo giorno dal risveglio dal coma (che, guardacaso, coincide con il momento in cui si manifestano le emozioni del paziente, nei due giorni precedenti infatti appariva freddo e distaccato, come se vivesse in un mondo tutto suo... coincidenza?).
Il paziente è stato dimesso venerdì pomeriggio, con una cura farmacologica importante. In ogni caso il recupero appare quantomai straordinario. Praticamente l'unico 'handicap' riscontratto è la necessità di un appoggio mentre cammina, ma si mantiene sulle sue gambe.
E i segni della 'coscienza a stati' sono del tutto scomparsi...
La ringrazio per la disponibilità, per la chiarezza e la gentilezza nell'esposizione.
vorrei comunicarVi gli ultimi aggiornamenti sul caso:
Il paziente ha memoria sino a poco prima del manifestarsi dell'evento e, successivamente, a partire dal terzo giorno dal risveglio dal coma (che, guardacaso, coincide con il momento in cui si manifestano le emozioni del paziente, nei due giorni precedenti infatti appariva freddo e distaccato, come se vivesse in un mondo tutto suo... coincidenza?).
Il paziente è stato dimesso venerdì pomeriggio, con una cura farmacologica importante. In ogni caso il recupero appare quantomai straordinario. Praticamente l'unico 'handicap' riscontratto è la necessità di un appoggio mentre cammina, ma si mantiene sulle sue gambe.
E i segni della 'coscienza a stati' sono del tutto scomparsi...
La ringrazio per la disponibilità, per la chiarezza e la gentilezza nell'esposizione.
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 5k visite dal 28/05/2012.
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