Parto: sospendere o meno l'eparina?

Gentili Dottori,
ho 39 anni e sono alla 24° settimana della mia prima gravidanza.
Soffro di trombofilia (mutazione della protrombina e familiarità per eventi trombotici) e assumo Cardioaspirina 100 + Clexane 6000.
Qualora si presentasse la necessità di un cesareo programmato, vorrei chiedervi se in base alla vostra esperienza sia preferibile sospendere l'eparina 24 ore prima, come molti consigliano, o se sia meno rischioso non sospenderla.
Secondo la mia ginecologa, in casi come il mio, si consiglia di scegliere il "male minore", preferendo il rischio di un'emorragia a quello più grave e più probabile di un problema trombotico.
Mi piacerebbe conoscere il vostro parere.
Grazie.
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Dr. Stelio Alvino Anestesista 2.3k 116
Gentile Signora, da un punto di vista prettamente anestesiologico nel suo caso se si dovesse optare per un cesareo questo, con molta probabilità, verrebbe eseguito in anestesia generale. Ciò pone il vantaggio di non sospendere fino all'ultimo la terapia se strettamente necessario (secondo le indicazioni dell'Internista o del Ginecologo) ma ovviamente controindicando assolutamente la possibilità di una anestesia spinale che potrebbe dare, questa si, grossi problemi.
Molto dipende dai valori dei dati emocoagulativi nel loro complesso e nel momento immediatamente precedente l'intervento come già espresso dai colleghi cui ha posto il medesimo quesito.
Ciò che mi preme sottolineare è però che la sua particolare condizione impone che parto e assistenza neonatale sia garantita in una struttura di 1° livello (vista la zona da cui scrive il policlinico della città va piu' che bene) e non in periferia perchè siano presenti tutte le figure specialistiche (ematologo compreso) di cui potrebbe avere bisogno in caso di complicanze.
In bocca al lupo e cordialità.

La consulenza è prestata a titolo puramente
gratuito secondo lo stile Medicitalia.it
Dott. Stelio ALVINO

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Utente
Utente
La ringrazio infinitamente per avermi dato il suo parere, Dottore.
C'è una cosa che non mi è chiara: controllando i valori di coagulazione in prossimità dell'intervento, immagino che i risultati sarebbero influenzati dalla terapia con eparina e non sarebbero quindi valori "basali". Questo permetterebbe comunque di verificare la possibilità di sospendere la terapia, non conoscendo quelli che sarebbero i valori una volta smesso il farmaco?
La ringrazio per il consiglio circa la scelta della struttura dove partorire e le confermo che sto valutando tra il policlinico della mia città e il Careggi.
Grazie ancora.
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Dr. Stelio Alvino Anestesista 2.3k 116
Buonasera, dunque il discorso è un po complesso. Lei non effettua profilassi con "eparina standard" non fazionata ma con eparina frazionata. Queste ultime hanno il vantaggio rispetto alla prima di una pari efficacia senza dover monitorare continuamente il valore dell' aPTT e il vantaggio di una somministrazione sottocutanea uno o max due volte al giorno (in base al peso soprattutto) con la certezza dell'efficacia. Non danno laboratoristicamente grosse alterazioni della coagulazione, Ciò non vuol dire che non siano efficaci. Il controllo richiesto è soprattutto per vedere se con la terapia in atto non vi siano stati eccessivi scostamenti da valori accettabili emocoagulativi e quindi se non vi siano inaccettabili rischi emorragici per l'intervento. Spesso possono esserci infatti degli effetti secondari delle EBPM sulle piastrine (piastrinopenia) dato che richiederebbe attenzione nel dosaggio e in prossimità di un intervento può anch'esso facilitare il sanguinamento.
Comunque penso che la sospensione sia veramente limitata e dopo un eventuale intervento riprenderà la sua terapia come prima. Sempre che si debba ricorrere a ciò e non a un parto fisiologico.
Cordiali saluti