Coma farmacologico e naturale
Salve vorrei chiedere una cosa: una mia amica si trova in coma in seguito ad un incidente e ha riportato trauma cranico con un ematoma cerebrale e una frattura della base cranica... so che i medici l'hanno messa in coma farmacologico ma se non ho capito male, lei è entrata in coma naturale in seguito all'incidente e successicamente i medici l'hanno messa anche in quello farmacologico. è possibile una cosa del genere o ho capito male? è possibile che i medici l'abbiano messa in un coma farmacologico pur essendo già lei in un coma naturale? so che non conoscendo la situazione è difficile rispondere ma sapete togliermi il dubbio, e dirmi se una cosa del genere è possibile, e perchè?
e se lei davvero era già in coma oltre a quello farmacologico, avrà più difficoltà a svegliarsi una volta sospeso il coma indotto? spero sappiate rispondere a questi dubbi, grazie...
e se lei davvero era già in coma oltre a quello farmacologico, avrà più difficoltà a svegliarsi una volta sospeso il coma indotto? spero sappiate rispondere a questi dubbi, grazie...
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Gentile utente buon giorno, generalmente in casi come quello della sua amica, viene indotta una condizione farmacologica di "sedazione" del paziente, per mettere per così dire a "riposo" le cellule cerebrali. Tutto ciò serve per favorire il recupero delle funzioni cerebrali, se il danno non è stato massivo ed irreversibile in seguito al trauma.
Comprendo come ciò possa sembrare strano in una persona già in coma, ma la condizione post traumatica è spesso determinata o aggravata da situazioni reversibili col tempo e la terapia e la riemersione del paziente deve essere assicurata nella maniera più dolce ed atraumatica possibile. Aggiungo come tale terapia non influenza affatto il prolungamento del coma poichè basta sospendere i farmaci e se la condizione cerebrale è migliorata il paziente più o meno completamente riemerga dal coma. Inoltre tutto ciò serve anche par garantire una stabilità cardiocircolatoria e respiratoria in un momento critico.
Spero di essere stata chiara, altrimenti non esiti a scrivere ancora.
Cordiali saluti.
Comprendo come ciò possa sembrare strano in una persona già in coma, ma la condizione post traumatica è spesso determinata o aggravata da situazioni reversibili col tempo e la terapia e la riemersione del paziente deve essere assicurata nella maniera più dolce ed atraumatica possibile. Aggiungo come tale terapia non influenza affatto il prolungamento del coma poichè basta sospendere i farmaci e se la condizione cerebrale è migliorata il paziente più o meno completamente riemerga dal coma. Inoltre tutto ciò serve anche par garantire una stabilità cardiocircolatoria e respiratoria in un momento critico.
Spero di essere stata chiara, altrimenti non esiti a scrivere ancora.
Cordiali saluti.
La consulenza e' prestata a titolo
puramente gratuito secondo lo stile MedicItalia
Dottoressa Anna Maria Martin
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Ex utente
Grazie mille per la sua risposta, è stata chiarissima.
Vorrei chiedere un altra cosa: i medici che seguono la mia amica in questi giorni hanno deciso di sospendere la sedazione e fare un tentativo per vedere se reagiva agli stimoli ma hanno detto che lei non reagisce.. ora è nuovamente sedata..
è molto grave? che significa che non reagisce agli stimoli? possiamo sperare che col tempo migliori?
Vorrei chiedere un altra cosa: i medici che seguono la mia amica in questi giorni hanno deciso di sospendere la sedazione e fare un tentativo per vedere se reagiva agli stimoli ma hanno detto che lei non reagisce.. ora è nuovamente sedata..
è molto grave? che significa che non reagisce agli stimoli? possiamo sperare che col tempo migliori?
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Gentile utente buon giorno, dalla descrizione delle lesioni della sua amica che Lei ci ha fatto parrebbe una cosa di un certo rilievo, ma non abbiamo elementi nè clinici, nè semeiologici per esprimere un giudizio. Dire che un paziente "non reagisce agli stimoli", equivale a dire che non ha rapporti con l'ambiente circostante ed i suoi sensi sono come "spenti": non sente i rumori, il dolore, non risponde ai comandi e così via. Certamente i colleghi ripeterammo questo tentativo dopo un ulteriore periodo di terapia e potrebbero anche esserci segni di miglioramento, anche perchè mi pare di aver capito che il trauma è recente. In ogni modo cercate di stabilire un colloquio coi colleghi curanti, così da avere un quadro a 360° : questi casi sono lunghi, non sempre con esito fausto e spesso esitano in forme varie di invalidità.
Se lo desidera ci tenga informati e per qualsiasi altro chiarimento possibile non esiti a scrivere ancora.
Cordialmente
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Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 16.5k visite dal 20/11/2011.
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