Anestesia generale e demenza senile
buonasera,
Una mia parente di anni 79 è stata operata a fine luglio all'intestino: è stato asportato un tratto di Colon per un tumore in anestesia totale. E' stata 4 giorni in rianimazione sedata perchè soffre di cuore. Il problema è che da quando si è operata non è più la stessa: ha i sintomi dell'alzheimer o comunque della demenza senile. Ogni giorno peggiora sempre di più e ora comincia già a non riconoscere più le persone. I dottori riferiscono che può essere stata l'anestesia... è possibile??
Premetto che prima dell'operazione era completamente autonoma e non ha mai sofferto di problemi neurologici
grazie
cordiali saluti
Una mia parente di anni 79 è stata operata a fine luglio all'intestino: è stato asportato un tratto di Colon per un tumore in anestesia totale. E' stata 4 giorni in rianimazione sedata perchè soffre di cuore. Il problema è che da quando si è operata non è più la stessa: ha i sintomi dell'alzheimer o comunque della demenza senile. Ogni giorno peggiora sempre di più e ora comincia già a non riconoscere più le persone. I dottori riferiscono che può essere stata l'anestesia... è possibile??
Premetto che prima dell'operazione era completamente autonoma e non ha mai sofferto di problemi neurologici
grazie
cordiali saluti
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Gentile Utente, non ritengo che il problema presentato dalla sua parente possa essere attribuito all'anestesia generale "tout court", bensi ad un insieme di situazioni che possono aver interagito come concause scatenanti e precipitanti.
Premetto che le mie, da qui, possono essere solo delle supposizioni non conoscendo il soggetto di cui si parla dal punto di vista clinico.
Innanzitutto l'età della paziente non certo giovane che può essere già di per se un discreto fattore di rischio soprattutto se associata ad una patologia grave (neoplastica) come quella descritta e che ha come conseguenza (chirurgica) quella di un intervento di una certa portata.
Anche se lei afferma che non vi fossero situazioni neurologiche precedenti, il fatto che abbia passato 4 giorni in Terapia Intensiva Postoperatoria per "problemi di cuore" mi fa pensare che vi fossero anche fattori di rischio cardio-vascolare che ovviamente possono aver determinato conseguenze anche sul circolo cerebrale.
E' probabile infatti che precedentemente vi potesse essere un delicato equilibrio, tale da non determinare alcun problema clinico neurologico, che poi sia stato compromesso dall'evento slatentizzando una patologia involutiva cerebrale.
Un tale periodo di degenza in Rianimazione per un post operatorio mi fa pensare che: o sia stato previsto prima e programmato per effettuare un risveglio più dolce in un paziente delicato o si sia reso necessario perchè le condizioni della sua parente si sono complicate nel corso dell'intervento.
Sarebbe interessante valutare dalla scheda anestesiologica allegata alla cartella clinica la categoria di rischio (ASA) in cui il collega Anestesista aveva inquadrato il complessivo rischio perioperatorio.
D'altra parte, se è pur difficile prevedere complicanze di questo tipo, il rischio doveva essere corso per trattare una patologia certa, grave che non avrebbe lasciato durature prospettive di vita al paziente.
Spero in queste poche righe di averle chiarito almeno in parte i suoi dubbi. Siamo comunque disponibili per ulteriori quesiti in merito.
Cordialmente,
Premetto che le mie, da qui, possono essere solo delle supposizioni non conoscendo il soggetto di cui si parla dal punto di vista clinico.
Innanzitutto l'età della paziente non certo giovane che può essere già di per se un discreto fattore di rischio soprattutto se associata ad una patologia grave (neoplastica) come quella descritta e che ha come conseguenza (chirurgica) quella di un intervento di una certa portata.
Anche se lei afferma che non vi fossero situazioni neurologiche precedenti, il fatto che abbia passato 4 giorni in Terapia Intensiva Postoperatoria per "problemi di cuore" mi fa pensare che vi fossero anche fattori di rischio cardio-vascolare che ovviamente possono aver determinato conseguenze anche sul circolo cerebrale.
E' probabile infatti che precedentemente vi potesse essere un delicato equilibrio, tale da non determinare alcun problema clinico neurologico, che poi sia stato compromesso dall'evento slatentizzando una patologia involutiva cerebrale.
Un tale periodo di degenza in Rianimazione per un post operatorio mi fa pensare che: o sia stato previsto prima e programmato per effettuare un risveglio più dolce in un paziente delicato o si sia reso necessario perchè le condizioni della sua parente si sono complicate nel corso dell'intervento.
Sarebbe interessante valutare dalla scheda anestesiologica allegata alla cartella clinica la categoria di rischio (ASA) in cui il collega Anestesista aveva inquadrato il complessivo rischio perioperatorio.
D'altra parte, se è pur difficile prevedere complicanze di questo tipo, il rischio doveva essere corso per trattare una patologia certa, grave che non avrebbe lasciato durature prospettive di vita al paziente.
Spero in queste poche righe di averle chiarito almeno in parte i suoi dubbi. Siamo comunque disponibili per ulteriori quesiti in merito.
Cordialmente,
La consulenza è prestata a titolo puramente
gratuito secondo lo stile Medicitalia.it
Dott. Stelio ALVINO
[#2]
Concordo pienamente con quanto affermato dal collega Alvino; fa parte della cattiva abitudine medica di im putare i problemi clinici a qualcosa di precedente ( in questo caso l'anestesia)
Dr Pasquale De Negri, Fellow of Interventional Pain Practice (US)- Direttore Dipartimento Chirurgia Oncologica e Medicina del Dolore IRCCS CROB
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 15.6k visite dal 31/10/2011.
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