Anestesia
buongiorno, sono un giovane collega odontoiatra. oggi in una clinica ho assistito ad un intervento di avulsione di tutti gli elementi rimanenti nell'arcata inferiore (circa 6)e applicazione di 4 impianti in una paziente, con lunghi cicli di chemio alle spalle per un carcinoma mammario ed affetta da epatite c. scrivo perchè il dentista che ha operato ha proceduto, sotto monitorazione di un anestesista che si è avvalso dell'utilizzo di un pulsiossimetro, alla iniziale sedazione cosciente della paziente ed iniezione di ben DIECI fiale di anestesia locale (mepivacaina con vasoc 1:100.000) di cui 2 tronculari per lato, perchè a suo dire, "farne di meno non serve a nulla e i livelli tossici dell'anestetico sono di ben lunga superiori a quelli noti" che se non ricordo male sono di circa 9-10 fiale. ora io mi chiedo se ho studiato roba obsoleta o mi sono trovato di fronte a un avventuriero ma è accettabile che si faccia una cosa del genere? è normale fare due tronculari contemporaneamente a dx e sx , rischiando di anestetizzare la lingua e farla cadere indietro causando difficoltà respiratorie nel paziente? è normale una tale quantità di anestetico, già eccessiva per un paziente sano , su una paziente con un epatite c e con capacità di metabolizzazione probabilmente compromesse? è sufficiente un controllo con un pulsiossimetro per tenere a controllo i parametri vitali in casi simili?
grazie per le risposte.
grazie per le risposte.
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Gentile utente buon giorno, potrei dire che un monitoraggio ECG e della P.A non avrebbe guastato. Certamente lei, dato che è giovane, si sta facendo la sua esperienza, attraverso l'osservazione anche di casi come questo. L'ESPERIENZA è IMPORTANTE DOPO ED ACCANTO ALLO STUDIO. Starà poi a lei, come abbiamo fatto tutti, scegliere e portare avanti il suo modus operandi professionale.
Cordiali saluti.
Cordiali saluti.
La consulenza e' prestata a titolo
puramente gratuito secondo lo stile MedicItalia
Dottoressa Anna Maria Martin
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Prudenza vuole che ci si attenga alle Linee guida nel nostro lavoro. Da tali linee guida si può anche derogare in base a particolari situazioni, alla propia esperienza o a particolari esigenze. E' chiaro che ci si assume tutte le responsabilità. Ora il collega probabilmente ha fatto questo, anche se non ho sufficienti elementi per giudicare, lei se non concorda si comporterà diversamente.
Cordiali saluti.
Cordiali saluti.
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 2.3k visite dal 22/09/2011.
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