Terapia del dolore per nevralgia herpetica

Buongiorno!
Vorrei chiedere alcuni consigli riguardo la nevralgia post herpetica di cui è attualmente affetto mio padre.
Mio padre 72enne, dal 26 giugno è affetto da herpes zooster localizzato nella zona toracica e volevo chiedere visto i dolori molto intensi se sarebbe ipotizzabile una terapia del dolore da mettere in atto con un blocco antalgico visto che i farmaci antinfiammatori che sta assumendo e assegnati prima da reparto infettivi e PS successivamente gli danno un sollievo davvero molto limitato
sottolineo che è statto ricoverato più volte nell'ospedale di Venezia per più giorni nel reparto infettivi oltre a vari accessi al pronto soccorso di Venezia oltre che quello di Mestre e in nessun caso gli è stata prospettata una terapia del dolore da mettere in atto con un blocco antalgico nonostante sia il metodo più efficace e per questo ampiamente utilizzato nella terapia antalgica post herpetica.
Adesso giovedì lo portiamo a fare una visita al centro del dolore di Venezia e spero che almeno in questo caso gli venga prospettata questa possibilità.
Attendo risposta.
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Dr. Luca Canzoneri Anestesista, Algologo 8 1
L'herpes zoster è la manifestazione locale cutanea legata al riaccendersi di un'infezione del virus della varicella.

Colpisce più spesso le persone anziane e quelle con il sistema immunitario insufficiente.

Tale virus "riposa" nelle cellule nervose presenti vicino al midollo spinale e risvegliandosi si muove fino alla superficie cutanea sfogandosi con la classica eruzione.

Il risveglio di tale virus determina un danno nervoso.
Tale danno puo' avere un'entità più o meno marcata con espressione dolorosa variabile di intensità e di durata.

L'esordio della malattia di Suo padre è stata il 26 giugno... oggi siamo al 17 luglio... In questa fase non si puo' ancora parlare di nevralgia POST erpetica.
Il dolore puo' essere per fortuna legato ancora a fenomeni in parte reversibili (come l'edema e l'infiammazione neurogenica).
Più correttamente parlerei quindi di nevralgia erpetica.

Durante la fase dell'eruzione cutanea è fondamentale per ridurre l'entità del danno (e quindi anche il dolore erpetico) usare una terapia antivirale associata a farmaci della classe degli anticonvulsivanti (a dosaggio adeguato). Questi farmaci riducono il calcio dentro le cellule che è un "sale" che quando aumenta nella cellula nervosa ne determina il danno.

SE il dolore non fosse controllato si consiglia di associare un farmaco della classe degli oppioidi anche questo partendo da un dosaggio base e quindi incrementandolo.

In assenza di risposta alla strategia esposta sopra allora potrà essere utile utilizzare strategie di blocco di nervi con anestetici locali.
Tali blocchi hanno due scopi:
1) Ridurre il dolore bloccando il nervo
2) Bloccare il sistema nervoso autonomo: questo è un sistema di controllo degli altri nervi e il suo blocco favorisce la guarigione

Il trattamento della nevralgia POST erpetica è invece in alcuni casi ancora più complessa, e dipende dall'entità del danno che si è instaurato in modo definitivo.

Dr. Luca Canzoneri
Specialista Anestesia, Rianimazione e Terapia del Dolore
Membro del Collegio Italiano dei Medici Algologi

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Dr. Fabio Intelligente Anestesista, Algologo 27
Gentile utente,

il dolore correlato alla nevralgia herpetica (volgarmente definito "fuoco di Sant'Antonio") è sicuramente uno dei più intensi descritti nella letteratura medica.

Nella fase subacuta, in cui si trova suo padre, nell'attesa che l'infiammazione dei nervi interessati si risolva, oltre ai rimedi citati dal collega, potrebbe essere d'aiuto l'utilizzo di alcuni preparati topici per anestetizzare la porzione di cute sana (non applicare sulle lesioni)ed eliminare le terribili sensazioni dolorose scatenate dal contatto (anche dei vestiti) sulla pelle. Non dimentichi che l'impiego di questi preparati deve essere prescritto comunque dal medico che lo segue.

L'evoluzione della nevralgia Herpetica è molto imprevedibile. In alcuni casi si risolve con la regressione delle lesioni, in altri persiste cronicizzando.

In caso di cronicizzazione, non disperi, abbiamo a disposizione anche altre risorse non farmacologiche, spesso in grado di dare beneficio modulando la trasmissione anomala del segnale doloroso inviato dai nervi danneggiati dal virus (es. blocchi a radiofrequenza).

Si affidi ad un centro di riferimento che possa valutare le condizioni cliniche di suo padre e suggerirgli il miglior iter terapeutico.
Spero di esserle stato utile.

Cordiali saluti.

Dr. Fabio Intelligente MD, FIPP
Specialista in Anestesia, Rianimazione e Terapia del Dolore