Cefalea post-epidurale ad oltre un mese dal parto

Gentile Dottore,
ho partorito 40 gg fa, e durante l'esecuzione dell'anestesia epidurale si è verificata la lesione della Dura Madre.
In ospedale mi sono state fatte flebo di Ringer Lattato, prendevo Caffergot e iniezioni di Liometacen. Riposo quasi assoluto, ma mi alzavo per andare in bagno e lavarmi.
Per 2 settimane in ospedale non ho visto alcun miglioramento, dopodichè sono stata dimessa, in quanto secondo i medici non c'era altro da fare che aspettare.
A casa mi è stato dato Tora-dol al bisogno e l'indicazione di bere molta acqua.
Bevendo da 3 a 5 litri di acqua al giorno ho iniziato, ad un mese dal parto a vedere qualche miglioramento, ma la situazione è ancora molto lontana dalla normalità. Ho iniziato a "cronometrare" quanto tempo riesco a stare in piedi prima che arrivi il dolore, e sono arrivata a 45 minuti seduta, e circa mezz'ora in piedi, dopo di che mi devo sdraiare e non mi riesco più ad alzare per tutto il giorno.
Ho letto su internet che la terapia a base di caffeina si è rivelata inefficace, in quanto, come del resto ho verificato personalmente, da un sollievo solo temporaneo, e che è possibile risolvere questo tipo di situazione con una tecnica chiamata Blood-Patch.

Vorrei sapere se questa tecnica è usata in Italia, visto che in ospedale non è stata presa in considerazione, e se sa indicarmi centri o specialisti a cui rivolgermi per una valutazione del mio caso.

Inoltre Le vorrei chiedere se ritiene che il fatto di alzarmi e muovermi, compatibilmente con il dolore, possa impedire la completa guarigione, o se possa essere pericoloso, o se invece posso con l'aiuto dell'antidolorifico che mi è stato prescritto, svolgere qualche attività.

Grazie, saluti
[#1]
Dr. Imad Talahma Neurochirurgo, Medico di base, Neurologo 9
è una tecnica molto semplice e la facciamo in tanti in italia,
ma a mio avviso dovrebbe prima eseguire una RMN Encefalo e Colonna

Dr. imad talahma
neurochirurgo/Milano

[#2]
Dr.ssa Anna Maria Martin Anestesista 2k 68
Gentile utente buon giorno, io penso che, innanzi tutto, sia opportuno lei si faccia controllare presso il Servizio di Anestesia del suo Ospedale. Quanto le è successo non è frequentissimo ma nemmeno raro dopo la pratica anestesiologica cui è stata sottoposta ed in genere si risolve senza altre metodiche invasive, ecco perchè forse i colleghi non ne hanno parlato.
Si rivolga quindi ai Colleghi Anestesisti dell'Ospedale e saranno loro a stabilire cosa, e come fare.
Cordiali saluti.

La consulenza e' prestata a titolo
puramente gratuito secondo lo stile MedicItalia
Dottoressa Anna Maria Martin

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