Trauma da risveglio da anestesia generale
Buongiorno,
ho 37 anni, dopo diagnosi di miomi multipli, dovrò effettuare una mioectomia laparotomica in anestesia generale.
Ho subito già tre anestesie generali per appendicectomia a 19 anni, rinoplastica a 20 anni e inserimento drenaggio transtimpanico a 29 anni.
In occasione dell'ultimo intervento mi è capitato a quanto segue.
Al risveglio ho chiaramente avvertito la rimozione dell'intubazione e l'anestesista mi ha richiesto di fare dei respiri profondi, ma io non riuscivo a inspirare, in pratica ero completamente sveglia ma non sentivo nessuna parte del mio corpo, ero completamente paralizzata quindi non riuscivo a
riempire i polmoni.
Durante un lasso di tempo che a me è parso veramente infinito, in cui avvertivo chiaramente i dialoghi tra i presenti in sala e
nessuno sembrava rendersi conto del fatto che non riuscivo a respirare, ho tentato riempire i polmoni e dalla fame d'aria crescente
credevo mi si fermasse il cuore.
E' stato orribile.
L'anestesista continuava a ripetermi di fare dei respiri profondi e io non potevo muovere nulla.
Infine l'anestesista, ha richiesto l'ambu e dopo varie pompate di aria sono riuscita a riprendermi, ricominciando a fare piccolissimi
respiri e lentamente sentire gradualmente tutto il corpo. Mi è stato somministrato ossigeno e sono stata riportata in camera.
Chiaramente sono molto spaventata all'idea di una nuova anestesia.
Ciò che mi è accaduto capita frequentemente? E' verosimilmente un problema di dosaggio farmaci o una reazione soggettiva?
Grazie dell'Attenzione e Cordiali Saluti
ho 37 anni, dopo diagnosi di miomi multipli, dovrò effettuare una mioectomia laparotomica in anestesia generale.
Ho subito già tre anestesie generali per appendicectomia a 19 anni, rinoplastica a 20 anni e inserimento drenaggio transtimpanico a 29 anni.
In occasione dell'ultimo intervento mi è capitato a quanto segue.
Al risveglio ho chiaramente avvertito la rimozione dell'intubazione e l'anestesista mi ha richiesto di fare dei respiri profondi, ma io non riuscivo a inspirare, in pratica ero completamente sveglia ma non sentivo nessuna parte del mio corpo, ero completamente paralizzata quindi non riuscivo a
riempire i polmoni.
Durante un lasso di tempo che a me è parso veramente infinito, in cui avvertivo chiaramente i dialoghi tra i presenti in sala e
nessuno sembrava rendersi conto del fatto che non riuscivo a respirare, ho tentato riempire i polmoni e dalla fame d'aria crescente
credevo mi si fermasse il cuore.
E' stato orribile.
L'anestesista continuava a ripetermi di fare dei respiri profondi e io non potevo muovere nulla.
Infine l'anestesista, ha richiesto l'ambu e dopo varie pompate di aria sono riuscita a riprendermi, ricominciando a fare piccolissimi
respiri e lentamente sentire gradualmente tutto il corpo. Mi è stato somministrato ossigeno e sono stata riportata in camera.
Chiaramente sono molto spaventata all'idea di una nuova anestesia.
Ciò che mi è accaduto capita frequentemente? E' verosimilmente un problema di dosaggio farmaci o una reazione soggettiva?
Grazie dell'Attenzione e Cordiali Saluti
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Gentile utente buona sera, ciò che ci racconta non è una cosa insolita anche se non sempre il paziente ne ha memoria.
Mi spiego meglio: l'anestesia generale è di fatto un coma farmacologico dal quale l'anestesista ci fa riemergere alla fine dell'intervento. Durante l'anestesia noi dormiamo senza sentire dolore e respiriamo perchè connessi ad un respiratore automatico in quanto siamo curarizzati. Quando riemergiamo tutte le funzioni abolite pian piano vengono riacquistate: se la nostra coscienza riemerge di poco prima della completa riacquisizione della capacità di respirare autonomamente può succedere quello che ci ha detto. Ma la difficoltà di respirare a pieni polmoni, come lei dice, potrebbe anche essere dipesa da una sensazione soggettiva legata alla fase della estubazione: è un fatto transitorio che non dipende dai farmaci.
Comunque, ripeto, è una cosa che succede, non spessissimo ma succede, la garanzia è che l'anestesista è lì e non ci può pertanto succedere nulla di grave.
Non deve avere pertanto paura, le consiglio tuttavia di raccontarlo al suo anestesista.
In bocca al lupo e un saluto.
Mi spiego meglio: l'anestesia generale è di fatto un coma farmacologico dal quale l'anestesista ci fa riemergere alla fine dell'intervento. Durante l'anestesia noi dormiamo senza sentire dolore e respiriamo perchè connessi ad un respiratore automatico in quanto siamo curarizzati. Quando riemergiamo tutte le funzioni abolite pian piano vengono riacquistate: se la nostra coscienza riemerge di poco prima della completa riacquisizione della capacità di respirare autonomamente può succedere quello che ci ha detto. Ma la difficoltà di respirare a pieni polmoni, come lei dice, potrebbe anche essere dipesa da una sensazione soggettiva legata alla fase della estubazione: è un fatto transitorio che non dipende dai farmaci.
Comunque, ripeto, è una cosa che succede, non spessissimo ma succede, la garanzia è che l'anestesista è lì e non ci può pertanto succedere nulla di grave.
Non deve avere pertanto paura, le consiglio tuttavia di raccontarlo al suo anestesista.
In bocca al lupo e un saluto.
La consulenza e' prestata a titolo
puramente gratuito secondo lo stile MedicItalia
Dottoressa Anna Maria Martin
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 10.9k visite dal 19/02/2010.
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