Epidurale parto

Gentili Signori,
data la prima esperienza molto traumatizzante, sto prendendo in considerazione di avvalermi dell'analgesia epidurale per un'eventuale nuova gravidanza.
Però, cercando informazioni sul web, mi sono imbattuta in notizie contrastanti: c'è chi reputa l'epidurale estremamente dannosa per madre e figlio (segnalo i siti www.epidurale.it e www.catpress.com/verenaschmid/undici.htm) e c'è chi al contrario parla dell'epidurale come di un valido aiuto alla donna durante il travaglio/parto.
Ho notato che di solito i detrattori di questa tecnica non sono quasi mai medici anestesisti, ma bensì ostetrici.
Secondo voi i siti che ho segnalato sono da prendere in considerazione o contengono inesattezze?
Vi ringrazio per le gentili risposte!
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Dr.ssa Anna Maria Martin Anestesista 2k 68
Gentile utente, non sono riuscita, forse per problemi tecnici , a leggere il contenuto del secondo sito che lei ci indica, comunque il primo dice essenzialmente una cosa giusta quando afferma che si deve fare una scelta consapevole dopo corretta informazione. Qualsiasi atto medico, tanto più qualsiasi procedura anestesiologica, non è "mai" completamente priva di rischi. Il sito ne fà un elenco drammatico ed è evidente che chi scrive è contrario per principio: l'affermazione che se non si partorisce soffrendo non si sviluppa un corretto rapporto madre -figlio ed aumentano le depressioni mi ha lasciato stupefatta e sarei curiosissima di sapere cosa ne pensano i collechi di Psichiatria e/o Psicologia.
Comunque gentile utente la metodica in questione è molto usata e non per motivi commerciali, molte donne partoriscono così senza problemi e amano moltissimo i loro figli, i problemi possono insorgere, è vero, ma in mani esperte questi sono piuttosto rari. Se decide per il si, scelga un Centro che abbia una grossa casistica di analgesia per i parti nella sua città e stia tranquilla. Un saluto

La consulenza e' prestata a titolo
puramente gratuito secondo lo stile MedicItalia
Dottoressa Anna Maria Martin

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Dr. Stelio Alvino Anestesista 2.3k 116
.....Eh! L'eterna diatriba! Non mi stupisce che abbia trovato questo tipo di notizie perchè nel nostro paese c'è ancora la mentalità che il parto sia a totale gestione ostetrica quando non cesareo, quindi medicalizzato.
Ma invece questa tecnica da diversi anni garantisce, quando ben fatta, un'ottima analgesia e comfort per la gestante in travaglio. Certo la cosa migliore sarebbe poter fare la partoanalgesia soprattutto al primo parto giacchè è prevedibile che il travaglio sia molto più lungo per la primipara, ciò non toglie che lo si possa fare anche nei successivi.
Si è anche potuto dimostrare che il miglior comfort della mamma e quindi il minor stress limita fortemente l'increzione catecolaminica materna a tutto vantaggio del circolo fetale e dell'ossigenazione del feto.
Quindi anche il bimbo ne trae vantaggio.
Però, fondamentale deve essere che la prestazione sia erogata in una struttura dove esista un servizio di partoanalgesia con una discreta esperienza e dove l'assistenza anestesiologica, una volta inserito il catetere e dato avvio all'analgesia , sia garantita fino al secondamento placentare. Quindi ci si deve assicurare che l'ospedale dove si andrà a partorire abbia questa possibilità (la realtà italiana è troppo a "macchia di leopardo" al momento con zone ancora molto carenti).
Se questa possibilità esiste nel suo ospedale sicuramente in prossimità della data del parto sarà invitata ad un colloquio con l'Anestesista che valuterà attraveso una visita medica e il controllo di dati di laboratorio la reale fattibilità della prestazione. La invito pertanto a prendere contatto con il Servizio di Anestesia del suo ospedale per avere maggiori informazioni sulle loro procedure.
Lei ha già provato sulla sua pelle cosa vuol dire partorire magari se le capiterà di fare una partoanalgesia potra riscriverci per raccontarci la sua esperienza e che differenze (in meglio o in peggio) ha riscontrato...
Cordiali saluti

La consulenza è prestata a titolo puramente
gratuito secondo lo stile Medicitalia.it
Dott. Stelio ALVINO

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Attivo dal 2009 al 2009
Ex utente
Vi ringrazio per le risposte! Farò di certo come mi avete consigliato!
Cordiali saluti
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Attivo dal 2009 al 2009
Ex utente
Scusatemi, ho solo un'ultima domanda: i farmaci che vengono iniettati, possono arrivare anche al bambino?
Grazie ancora!
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Dr.ssa Roberta Zara Anestesista, Ginecologo 7
gentile signora, i farmaci utilizzati per l'analgesia non arrivano in alcun modo al bambino! Naturalmente volevo rassicurarLa, nel mio Centro l'analgesia è un Servizio presente 24ore su 24 ed è totalmente gratuito. Finora ho visto solo benefici su madre e su bambino che si godono il postnascita senza l'accumulo degli ormoni dello stress di un travaglio spontaneo o addirittura indotto. Essendo comunque una procedura medica non è esente da rischi e di insuccessi. Ma come consigliato dai Colleghi faccia un colloquio con gli anestesisti del Centro a cui vorrebbe rivolgersi...si chiarirà tutto.

Dr.ssa Roberta Zara

[#6]
Attivo dal 2009 al 2009
Ex utente
Grazie della risposta!
Sicuramente chiederò un colloquio con l'anestesista per avere chiarimenti più precisi. Certo è che in rete circola davvero molta cattiva informazione, e quel che è peggio è che questa disinformazione viene fatta da chi non ha neanche il titolo per farla (ad es. ostetriche che parlano di anestesia...).
Vi ringrazio nuovamente.
Cordiali saluti
[#7]
Dr. Stelio Alvino Anestesista 2.3k 116
E che ci vuole fare cara Signora, Internet ha aperto grandi orizzonti e dà grandi possibilità ma sta a noi poi fare una valutazione su più fronti e farci una idea finale che però non può mai limitarsi alla visione di un solo articolo. L'esperienza del "surfer" di rete in questo caso rende più facili le cose. Cercando cercando ci si fa anche l'occhio e si può valutare con più autonomia tutto quello che c'è in giro in rete di valido o meno. Comunque nel suo come in altri casi non può mancare ovviamente il diretto contatto " de visu" con lo specialista.
cari saluti