Disfunzione grave di mantenimento erezione

Buongiorno, ho 30 anni e vi scrivo per raccontarvi la mia situazione e avere da voi un consulto:

La condizione attuale può essere sintetizzata come segue: nonostante aver eseguito una operazione di legatura della vena dorsale (di dimensioni rilevanti) e laterali a tutt’oggi non sempre riesco ad avere una erezione duratura nonostante l’uso di medicinali di supporto.

Vi spiego meglio: Dopo un periodo di circa 2 anni di astinenza sessuale, durante i primi rapporti con la mia attuale ragazza ho avuto parecchi problemi di mantenimento dell’erezione nonostante l’eccitazione ci sia e non svanisca.(Questo per escludere la partner tra le possibili cause). Dopo un primo consulto con l’andrologo, che ha provato una cura con farmaci, non ottenendo risultati, ho consultato un altro dottore che dopo esami dedicati mi ha proposto l’operazione suddetta indicandomi espressamente che i miglioramenti potevano esserci ma non erano sicuri al 100%.
Come potete immaginare,nonostante avessi delle vene di deflusso di ragguardevoli dimensioni, la situazione non è cambiata di una virgola e a quel punto abbiamo insieme concordato di percorrere la strada “psicologica”per rimuovere eventuali blocchi e cercare di capire se la psiche limitava il corpo.
Sono tuttora in cura ma i risultati faticano ad arrivare. Io rimango convinto che il problema sia fisico in buona parte ma non si riesce a capire quale.
Un ultimo fattore per rendere ancora più strana la situazione è che nonostante prenda la medicina correttamente prima del rapporto, a volte il loro effetto è del tutto nullo, come se non la avessi presa.
Ringrazio molto chi può darmi un suo parere e indicazioni di esami o azioni da intraprendere, anche non comuni vista la stranezza del mio caso.

Cordiali Saluti
[#1]
Dr. Daniel Bulla Psicologo, Psicoterapeuta 3.6k 187
Gentile Utente,
in effetti ad una prima lettura il suo caso sembra piuttosto particolare.
Io non posso esprimermi circa gli eventuali fattori eziopatogenetici di natura medica, in quanto non mi competono.

Senza dubbio comprendo il disagio emotivo che lei prova a seguito di queste disfunzioni, e lo comprendo non solo da un punto di vista clinico, ma anche umano.
Onestamente, al di là del fatto che lei abbia già intrapreso percorsi adeguati, e medici e psicologici, rimane che il suo livello di soddisfazione è decisamente basso, e di conseguenza anche la sua "quality of life".

Questo a me basterebbe per rimettere tutto in discussione. Ne parli con gli specialisti ai quali si è rivolto, dica fino in fondo le sue perplessità e riveli di essere pronto a cambiare professionista in assenza di miglioramenti significativi.

Non si accontenti

Cordialmente

Daniel Bulla
dbulla@libero.it

Cordialmente

Daniel Bulla

dbulla@libero.it, Twitter _DanielBulla_

[#2]
Dr. Diego Pozza Andrologo, Endocrinologo, Chirurgo generale, Oncologo, Urologo 16.1k 474
caro lettore 24334,

la sua storia è abbastanza frequente.
La chirurgia sulle vene del pene, dopo un momento di grande entusiasmo, si è rivelata assolutamente inutle, anzi dannosa.
Diciamo che in nessun centro andrologico internazionale, e credo anche nazionale, qualificato si operano più pazienti a livello venoso.
Bisogna pensare a soluzioni con farmaci tipo Viagra,Cialis o iniezioni intracavernose oppure, se non sufficienti, ad altre soluzioni chirurgiche.
A mio parere le problematiche psico-emozionali sono quasi sempre la conseguenza della consapevolezza di non poter avere una erezione valida piuttosto che la causa.
Comunque è sempre opportuno essere aiutato da un supporto psicologico per attenuare le conseguenze del disagio.
cari saluti

Dott. Diego Pozza
www.andrologia.lazio.it
www.studiomedicopozza.it
www.vasectomia.org

[#3]
Prof. Giovanni Martino Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Andrologo, Urologo, Chirurgo plastico, Chirurgo vascolare 4.3k 23
Gentile Utente,
Lei è già stato sottoposto ad un trattamento chirurgico inutile, ormai desueto e non privo di complicanze. Non faccia ulteriori passi falsi, magari abbagliato da positivi risultati promessi con troppa superficialità, per non dire altro.
Concordo quindi completamente con quanto affermato nella sua risposta dal Collega BULLA. Quella da lui indicata mi sembra la strada giusta.
Affettuosi saluti.
Prof. Giovanni MARTINO

Prof. Giovanni MARTINO
giovanni.martino@uniroma1.it

[#4]
Attivo dal 2007 al 2007
Ex utente
Ringrazio tutti coloro che mi hanno scritto,ogni vostro commento o consiglio mi aiuta molto.
Se una persona come me di 30 anni rifiutasse l'idea di utilizzare farmaci, che possibilità ci sarebbero concretamente?
Uno di voi ha parlato di soluzioni chirurgiche,di cosa si parla?
Grazie in anticipo per gli altri commenti che lascerete.
Grazie davvero.
[#5]
Dr. Diego Pozza Andrologo, Endocrinologo, Chirurgo generale, Oncologo, Urologo 16.1k 474
caro lettore 24334,

nella mia esperienza mi è capitato di dover trattare chirurgicamente molte persone, anche giovani, con problematiche circolatorie di tipo veno-occlusivo.
E' chiaro che tra un terapia medica ( che lei usa solo al bisogno) ed una chirurgica ( che ha dei rischi e che è sostanzialmente definitiva anche se lei si facesse frate!), io che da trenta anni ho operato migliaia di pazienti, consiglio in primo luogo la soluzione farmacologica
cari saluti
[#6]
Prof. Giovanni Martino Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Andrologo, Urologo, Chirurgo plastico, Chirurgo vascolare 4.3k 23
Gentile Utente,
la disfunzione erettile che, dopo gli opportuni accertamenti strumentali, venga riconosciuta scome secondaria alla cosidetta sindrome da "fuga venosa", non prevede ormai più, indipendentemente dall'età del paziente, una indicazione chirurgica. Chi la propone, o la esegue (e qualcuno la esegue stia tranquillo...), se ne assume tutta la responsabilità ed in tutte le sedi.
Rinunci, a mio modo di vedere, a cercare nella chirurgia una soluzione ai Suoi problemi. Si scelga e si faccia seguire da uno Specialista cosciente e valido.
Affettuosi auguri per tutto e cordialissimi saluti.
Prof. Giovanni MARTINO
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