Fibrosi peniena
Buongiorno a tutti,
Vorrei chiedere un consulto per quanto riguarda la fibrosi Peniena.
In caso di fibrosi non organizzata sulla tunica albuginea, quindi non placca, che porta ad una minore elasticità della stessa, nel mio caso ispessimento (1 mm x 1, 5 cm) , quali sono le terapie più indicate e più risolutive per vostra esperienza?
L'età giovane del paziente incide sulla guarigione?
Premetto di aver eseguito solamente un esame basale con minimo di erezione autoindotta che ha portato a questa diagnosi,
Attualmente mi è stata proposta anche un elastonografia, per evitare un esame dinamico che è più invasivo.
Cura integratore vitamina E e tadalafil 5 mg giornaliero.
Casi di questo tipo prevedono solitamente altre terapie?
Anche fisiche?
Ci sono possibilità di guarigione da vostra esperienza?
Grazie
Cordiali saluti
Vorrei chiedere un consulto per quanto riguarda la fibrosi Peniena.
In caso di fibrosi non organizzata sulla tunica albuginea, quindi non placca, che porta ad una minore elasticità della stessa, nel mio caso ispessimento (1 mm x 1, 5 cm) , quali sono le terapie più indicate e più risolutive per vostra esperienza?
L'età giovane del paziente incide sulla guarigione?
Premetto di aver eseguito solamente un esame basale con minimo di erezione autoindotta che ha portato a questa diagnosi,
Attualmente mi è stata proposta anche un elastonografia, per evitare un esame dinamico che è più invasivo.
Cura integratore vitamina E e tadalafil 5 mg giornaliero.
Casi di questo tipo prevedono solitamente altre terapie?
Anche fisiche?
Ci sono possibilità di guarigione da vostra esperienza?
Grazie
Cordiali saluti
[#1]
Caro lettore
la "fibrosi" potrebbe significare la perdita della normale struttura dei corpi cavernosi, non più soffici come prima ma rigidi "fibrotici"
come conseguenza ci potrebbe essere una erezione non ottimale come induzione, rigidità e mantenimento
Si faccia vedere da un andrologo per gli accorgimenti terapeutici del caso
cordiali saluti
la "fibrosi" potrebbe significare la perdita della normale struttura dei corpi cavernosi, non più soffici come prima ma rigidi "fibrotici"
come conseguenza ci potrebbe essere una erezione non ottimale come induzione, rigidità e mantenimento
Si faccia vedere da un andrologo per gli accorgimenti terapeutici del caso
cordiali saluti
Dott. Diego Pozza
www.andrologia.lazio.it
www.studiomedicopozza.it
www.vasectomia.org
[#2]
Gentile lettore,
l’Induratio Penis Plastica (IPP) o malattia di La Peyronie è una patologia caratterizzata dalla formazione di placche fibrotiche all'interno della tunica albuginea del pene.
Questa malattia è facilmente associata a dolore e spesso a curvature anomale del pene durante l'erezione, nelle fasi più avanzate della malattia possono subentrare disturbi dell'erezione.
La causa o le cause della malattia sono poco note; molti sono i fattori ipotizzati e spesso associati alla patologia e tra questi i traumi sono ritenuti i più importanti, soprattutto i microtraumatismi che causano sanguinamento e successiva deposizione di fibrina con attivazione della normale reazione infiammatoria.
Altri fattori chiamati in causa sono quelli vascolari (arteriosclerosi, ipertensione arteriosa) ed infettivi (uretriti, ecc.).
Una recente osservazione che antigeni HLA della classe II sono più comuni in uomini con induratio penis plastica fa ritenere molto suggestiva una causa autoimmunitaria.
Il disturbo erettivo interessa circa il 40% degli uomini colpiti da malattia di La Peyronie e le cause sembrano da imputare ad un problema vascolare di tipo arterioso, quando la placca allunga e assottiglia i vasi, oppure di tipo venoso per l'alterazioni dei normali meccanismi di occlusione venosa con conseguente aumentata fuga del sangue dai corpi cavernosi.
La malattia presenta un decorso molto variabile e a volte capita anche di osservare una risoluzione spontanea della placca. Per questo motivo il trattamento deve essere all'inizio di tipo farmacologico, conservativo con l'utilizzo di prodotti a base di vitamina E, farmaci antiinfiammatori ed antifibrotici (tra questi vi è il PABA, cioè l’acido parammino benzoato di potassio).
Sono state provate anche altre terapie come gli ultrasuoni, la iontoforesi, la diatermia, la laserterapia, le iniezioni intraplacca di farmaci antiinfiammatori.
Da ultimo solo a nodulo stabilizzato ed in presenza di gravi incurvamenti o disturbi dell'erezione, può essere utile ricorrere ad un trattamento chirurgico che può prevedere l'inserimento di una protesi oppure l'uso di tecniche di chirurgia plastica che permettono l'escissione della placca stessa e la correzione dell'incurvamento.
Un cordiale saluto
l’Induratio Penis Plastica (IPP) o malattia di La Peyronie è una patologia caratterizzata dalla formazione di placche fibrotiche all'interno della tunica albuginea del pene.
Questa malattia è facilmente associata a dolore e spesso a curvature anomale del pene durante l'erezione, nelle fasi più avanzate della malattia possono subentrare disturbi dell'erezione.
La causa o le cause della malattia sono poco note; molti sono i fattori ipotizzati e spesso associati alla patologia e tra questi i traumi sono ritenuti i più importanti, soprattutto i microtraumatismi che causano sanguinamento e successiva deposizione di fibrina con attivazione della normale reazione infiammatoria.
Altri fattori chiamati in causa sono quelli vascolari (arteriosclerosi, ipertensione arteriosa) ed infettivi (uretriti, ecc.).
Una recente osservazione che antigeni HLA della classe II sono più comuni in uomini con induratio penis plastica fa ritenere molto suggestiva una causa autoimmunitaria.
Il disturbo erettivo interessa circa il 40% degli uomini colpiti da malattia di La Peyronie e le cause sembrano da imputare ad un problema vascolare di tipo arterioso, quando la placca allunga e assottiglia i vasi, oppure di tipo venoso per l'alterazioni dei normali meccanismi di occlusione venosa con conseguente aumentata fuga del sangue dai corpi cavernosi.
La malattia presenta un decorso molto variabile e a volte capita anche di osservare una risoluzione spontanea della placca. Per questo motivo il trattamento deve essere all'inizio di tipo farmacologico, conservativo con l'utilizzo di prodotti a base di vitamina E, farmaci antiinfiammatori ed antifibrotici (tra questi vi è il PABA, cioè l’acido parammino benzoato di potassio).
Sono state provate anche altre terapie come gli ultrasuoni, la iontoforesi, la diatermia, la laserterapia, le iniezioni intraplacca di farmaci antiinfiammatori.
Da ultimo solo a nodulo stabilizzato ed in presenza di gravi incurvamenti o disturbi dell'erezione, può essere utile ricorrere ad un trattamento chirurgico che può prevedere l'inserimento di una protesi oppure l'uso di tecniche di chirurgia plastica che permettono l'escissione della placca stessa e la correzione dell'incurvamento.
Un cordiale saluto
Giovanni Beretta M.D.
http://andrologiamedica.org/prenota-consulto-online/
https://centrodemetra.com/prenota-consulto-online/
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 3.4k visite dal 11/05/2023.
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