Tadalafil e onde d’urto: Terapia risolutiva?

Buongiorno,
da circa un anno, a seguito di una progressiva diminuzione dell’erezione riscontrata durante i rapporti (come durata, turgicitá e tempi di eiaculazione) mio marito (Anni 57) ha deciso di effettuare degli approfondimenti.

Abbiamo sempre avuto una vita sessuale soddisfacente, penalizzata solo negli ultimi anni da una riduzione della frequenza dei rapporti da imputarsi a reciproca stanchezza fisica, a miei irrisolti dolori ginecologici, tesa organizzazione dei tempi casa/figli/lavoro.

Premetto che nel 2018 ha avuto un ictus, per fortuna senza conseguenze funzionali.

È in terapia antipertensiva, sotto stretto controllo cardiologico e dovrebbe seguire con più scrupolo l’utilizzo della c-pap per osas moderato-severa.

Ex fumatore, fortemente sovrapprezzo (120kg su 1, 85), in controllo da nutrizionista con Metformina 500 2vgiorno
Ha eseguito visita urologica ed EPD con pge1 che riporto.


L'esame ecografico del pene eseguito in fase di detumescenza non dimostra alterazioni focali e i due corpi cavernosi appaiono simmetrici.
Dopo iniezione endocavernosa di alprostadil 10 mcg si ottiene una risposta erettiva incompleta che permette di escludere la presenza di curvature
patologiche del pene.
Corpi cavernosi simmetrici di normali dimensioni con lieve fibrosi della porzione periferica.
Tunica albuginea di normale spessore ed ecostruttura.
Arterie cavernose simmetriche, a decorso regolare con normale diametro (diametro massimo di 1, 1 mm) e spessore
intimo mediale (IMT: 0, 2 mm).
Arterie elicine di primo e secondo ordine ben visualizzabili alla
valutazione ColorDoppler.
Velocità di picco sistolico ridotta rispetto ai parametri

La cura prescritta è stata Tadalafil 5mg per 3v settimana per 2mesi + 10 sedute onde d’urto

Negli ultimi due/tre anni ha eseguito anche delle ecografia addominali che rilevavano un volume prostata aumentato e una ciste nel suo pavimento interno da 2cm ma lo specialista non ha segnalato l’evento come rilevante

Cosa ne pensate dell’esame e quali sono i punti di attenzione?
Ci sono evidenze di cui dovremmo preoccuparci?

Fino a che margine tale protocollo di cura può essere risolutivo?


Ringrazio molto per l’attenzione e attendo con fiducia il vostro gradito parere
[#1]
Dr. Diego Pozza Andrologo, Endocrinologo, Chirurgo generale, Oncologo, Urologo 16.1k 474
Cara lettrice
se è sopraggiunto un iictus queso vuole dire che il sistema arterioso ha perso la sua elasticità e la sua capacità di dilatarsi in risposta ad un stim0lo sessuale tanto da indurre una erezione valida.
Le onde d'urto, anche nella mia esperienza con oltre 450 pazienti arteriosi tra 40 e 90 anni sembrano dare delle buone risposte vascolari spesso sufficienti a risolvere un probema erettile, spesso capaci di integrarsi con pillole, iniezioni o operazioni
veda di far valutare il suo comagno da uno specialista che pratichi la andrologia operativa e non da uno dei numerosi andrologi che dissertano su tutto ma che non hanno mai oerato, mai trattato patologie vascolari, mai fatte le onde d'urto, mai praticato le autiniezioni ma sempre disseratato solo su farmaci, integratori, sostanze ormonali......
cordiali saluti

Dott. Diego Pozza
www.andrologia.lazio.it
www.studiomedicopozza.it
www.vasectomia.org

[#2]
Utente
Utente
La cosa che mi lascia perplessa è che l’ictus è avvenuto diversi anni fa; finora non avevamo rilevato problemi ma evidentemente il processo di fibrosi avviene nel tempo.
Non ho capitò, però, se secondo Lei la terapia combinata con farmacia e onde d’urto può essere risolutiva o - dagli estremi che le ho fornito - già ravvisa la necessità di un intervento.
Ad onor del vero la prescrizione risale a pochi giorni fa; ancora dobbiamo cominciare e vedere come evolve.
Comunque grazie a Lei per le risposte e agli altri medici che volessero intervenire per chiarirmi il quadro
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