Atrofia testicolare e ipotrofia

Ho letto nelle risposte a vari utenti affetti da varicocele che questo può provocare sì ipotrofia, ma non atrofia testicolare.
Però non ho capito qual è la linea di confine tra ipotrofia e atrofia.
Quando si può dire con certezza che un testicolo è atrofico e non ipotrofico?
Esistono esami del sangue (ricerca di ormoni, marcatori, sostanze) che consentano di individuare con certezza un'atrofia presente o in corso?
Chiedo questo perché ho letto con stupore che nella legatura alta secondo Palomo si legava tutto (vene, arteria spermatica interna, vasi linfatici).
Ma come? Interrompendo l'arteria spermatica il testicolo non dovrebbe necessariamente morire? Cercando in rete ho trovato pareri contrastanti:
Secondo alcuni autori i pazienti "Palomizzati" non necessariamente andavano incontro ad atrofia testicolare, anche se questa restava una possibile complicanza della tecnica usata.
Secondo altri questa tecnica è obsoleta e dannosa proprio perché sacrifica l'arteria spermatica interna conducendo ad atrofia testicolare.
Mi aiutate a capire?
Grazie
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Dr. Diego Pozza Andrologo, Chirurgo generale, Endocrinologo, Oncologo, Urologo 16.1k 474
Caro lettore,

per ipotrofia si può intendere una riduzione volumetrica (di entità variabile)del testicolo. Per "atrofia" si dovrebbe intendere una riduzione volumetrica pressochè totale del testicolo tanto da renderlo quasi impalpabile. Come può capire sono differenze "semantiche" che ogni medico può usare in maniera personale.
Generalmente si accetta la dizione gegale di ipotrofia per una sensibile riduzione volumetrica, atrofia per un testicolo risdotto a "quasi nulla".
Con la tecnica di Palomo sono stati operati e sono operati migliaia di pazienti in tutto il mondo. Il testicolo viene irrorato anche dalle arterie deferenziale ed epididimaria che non vengono allacciate e recise con la procedura di Palomo.
Oggi si preferiscono tecniche "più basse" a livello inguinale o sub-inguinale perchè effettuabili anche in anestesia locale e quindi in Day Hospital,con minor incidenza di idrocele ( legato alla sezione dei vasi linfatici)e con possibilità di esplorare il testicolo attraverso la medesima incisione cutanea ( se opportuno).
cari saluti

Dott. Diego Pozza
www.andrologia.lazio.it
www.studiomedicopozza.it
www.vasectomia.org

[#2]
Prof. Giovanni Martino Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Andrologo, Urologo, Chirurgo plastico, Chirurgo vascolare 4.3k 23
Gentile Utente,
un testicolo "ipotrofico" è per definizione un testicolo ridotto di volume, in un range di dimensione molto variabile, e con strutture a funzionalità spermiogenetica, seppure ancora presenti, ridotte e compromesse a vario livello di gravità.
Un testicolo "atrofico" è un testicolo non solo diminuito di volume ma anche caratterizzato dalla assenza quasi completa delle strutture deputate alla spermiogenesi. Ovviamente la diagnosi differenziale può essere clinica e strumentale tramite esame ecografico, ma la certezza assoluta non può che venire dall'esame istopatologico. L'atrofia è infatti una diagnosi istologica e non clinica. Tenga presente che la funzione endocrina (cellule di Leydig) può essere conservata anche in un tetsicolo francamente atrofico.
La tecnica di Palomo, relegata agli albori della storia del trattamento del varicocele, non ha ormai più motivi fisiopatologici per essere presa in considerazione. A quell'epoca msembrava l'unica metodica per trattare il varicocele, patologia di cui non si sapeva praticamente nulla. Oggi non si effettuano le legature ultrabasse solo peer comodità anestesiologica, ma per precise motivazioni anatomiche, fiopatologiche e flussimetriche. La palomo era, e sarebbe, un "terno al lotto" visto che si basa sul solo "presupposto" di circoli arteriosi collaterali vicarianti del nutrimento del testicolo: appunto sul presupposto. Lei nemmeno immagina quanto sia rischioso basarsi su questo presupposto. L'atrofia testicolare è un rischio troppo grave e di Palomo oggi si parla solo nei vecchi libri di Chirurgia. E giustamente.
Affettuosi saluti.
Prof. Giovanni MARTINO

Prof. Giovanni MARTINO
giovanni.martino@uniroma1.it

[#3]
Prof. Giovanni Martino Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Andrologo, Urologo, Chirurgo plastico, Chirurgo vascolare 4.3k 23
Gentile Utente,
un testicolo "ipotrofico" è per definizione un testicolo ridotto di volume, in un range di dimensione molto variabile, e con strutture a funzionalità spermiogenetica, seppure ancora presenti, ridotte e compromesse a vario livello di gravità.
Un testicolo "atrofico" è un testicolo non solo diminuito di volume ma anche caratterizzato dalla assenza quasi completa delle strutture deputate alla spermiogenesi. Ovviamente la diagnosi differenziale può essere clinica e strumentale tramite esame ecografico, ma la certezza assoluta non può che venire dall'esame istopatologico. L'atrofia è infatti una diagnosi istologica e non clinica. Tenga presente che la funzione endocrina (cellule di Leydig) può essere conservata anche in un testicolo francamente atrofico.
La tecnica di Palomo, relegata agli albori della storia del trattamento del varicocele, non ha ormai più motivi fisiopatologici per essere presa in considerazione. A quell'epoca sembrava l'unica metodica per trattare il varicocele, patologia di cui non si sapeva praticamente nulla. Oggi non si effettuano le legature ultrabasse solo per comodità anestesiologica, ma per precise motivazioni anatomiche, fisiopatologiche e flussimetriche. La Palomo era, e sarebbe, un "terno al lotto" visto che si basa sul solo "presupposto" di circoli arteriosi collaterali vicarianti del nutrimento del testicolo: appunto sul presupposto. Lei nemmeno immagina quanto sia rischioso basarsi su questo presupposto. L'atrofia testicolare è un rischio troppo grave e di Palomo oggi si parla solo nei vecchi libri di Chirurgia. E giustamente.
Affettuosi saluti.
Prof. Giovanni MARTINO
[#4]
Dr. Giuseppe Benedetto Urologo, Andrologo 2.7k 15
il prof Martino mi trova assolutamente daccordo sia sulla definizione di atrofia sia sulla tecnica di Palomo

dr Giuseppe Benedetto
www.giuseppebenedetto.netfirms.com

[#5]
Attivo dal 2006 al 2006
Ex utente
Grazie delle precedenti risposte.
C'è una procedura non troppo complessa per stabilire:
1) se l'arteria spermatica è stata interrotta?
2) se l'afflusso di sangue arterioso dell'arteria spermatica (non delle arterie deferenziale ed epididimaria) è sufficiente per il testicolo?
Che so, per esempio, tramite un esame ecodoppler accurato della zona vicina al testicolo, fatto da personale esperto, si riesce a misurare l'afflusso arterioso dell'arteria spermatica (e non delle arterie deferenziale ed epididimaria) e quindi escludere una lesione dell'arteria?
Cordiali saluti e grazie.
[#6]
Prof. Giovanni Martino Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Andrologo, Urologo, Chirurgo plastico, Chirurgo vascolare 4.3k 23
Gentile Utente,
tramite un ottima apparechciatura ecocolorDoppler è possibile verificare il normale afflusso e deflusso ematico testicolare. Molto più complesso distinguere la quota di pertinenza dell'arteria spermatica esterna, interna, deferenziale, cremasterica e la portata e bontà dei circoli collaterali.
Auguri affettuosi per la pronta risoluzione del problema e per tutte le prossime Festività Natalizie e di Fine Anno. Un cordialissimo saluto.
Prof. Giovanni MARTINO