Erezioni notturne post prostatite, pericolo priapismo?
Gentili dottori,
da circa dieci anni, in seguito a forte infezione/infiammazione prostatica (forse ascesso prostatico), le mie sensazioni fisiche correlate alla fase di eccitazione e orgasmo si ritrovano discretamente mutate.
Tra queste vi è quella relativa all'erezione mattutina, durante la quale, complice forse anche il riempimento della vescica, mi sento sempre internamente "pieno", congestionato e quasi anestetizzato, ovvero non sento alcuna sensazione piacevole provenire dalla zona prostatica durante l'erezione (com'era invece prima), ma neanche dolore.
A volte però, specialmente se la sera prima ho praticato della masturbazione (con i rapporti mi pare invece non avvenga, probabilmente perché riesco a "decogestionarmi" meglio), mi sveglio con un'erezione se possibile ancora più congestizia, fastidiosa al limite del dolore, la quale defluisce solamente dopo essermi alzato per qualche minuto in piedi.
Tale fastidio/dolore non è tale da farmi svegliare la notte, motivo per cui non so da quanto tempo, al momento del risveglio, il pene presenti questo stato di erezione alterato, tuttavia ho il dubbio che possa trattarsi di ore.
Vorrei gentilmente chiedervi se una tale situazione debba destare preoccupazione, e se in particolare possa essere avvicinata a dei casi di priapismo notturno e quindi possa comportare danni o pericoli.
Grazie infinite per l'attenzione.
da circa dieci anni, in seguito a forte infezione/infiammazione prostatica (forse ascesso prostatico), le mie sensazioni fisiche correlate alla fase di eccitazione e orgasmo si ritrovano discretamente mutate.
Tra queste vi è quella relativa all'erezione mattutina, durante la quale, complice forse anche il riempimento della vescica, mi sento sempre internamente "pieno", congestionato e quasi anestetizzato, ovvero non sento alcuna sensazione piacevole provenire dalla zona prostatica durante l'erezione (com'era invece prima), ma neanche dolore.
A volte però, specialmente se la sera prima ho praticato della masturbazione (con i rapporti mi pare invece non avvenga, probabilmente perché riesco a "decogestionarmi" meglio), mi sveglio con un'erezione se possibile ancora più congestizia, fastidiosa al limite del dolore, la quale defluisce solamente dopo essermi alzato per qualche minuto in piedi.
Tale fastidio/dolore non è tale da farmi svegliare la notte, motivo per cui non so da quanto tempo, al momento del risveglio, il pene presenti questo stato di erezione alterato, tuttavia ho il dubbio che possa trattarsi di ore.
Vorrei gentilmente chiedervi se una tale situazione debba destare preoccupazione, e se in particolare possa essere avvicinata a dei casi di priapismo notturno e quindi possa comportare danni o pericoli.
Grazie infinite per l'attenzione.
[#1]
caro lettore
la sua storia è abbastanza frequente in pazienti che abbiamo sofferto di prostatite
Per definire meglio il problema una visita andrologica, un Rigiscan notturno potrebbero essere utili
non ci sono rischi di priapismo, stia tranquillo
cordiali saluti
la sua storia è abbastanza frequente in pazienti che abbiamo sofferto di prostatite
Per definire meglio il problema una visita andrologica, un Rigiscan notturno potrebbero essere utili
non ci sono rischi di priapismo, stia tranquillo
cordiali saluti
Dott. Diego Pozza
www.andrologia.lazio.it
www.studiomedicopozza.it
www.vasectomia.org
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 6.6k visite dal 09/04/2022.
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