Buongiorno,chiedo un consulto in merito alla cura assegnatami per una prostatite
Da ormai un anno combatto con una prostatite, manifestatasi con i seguenti sintomi (in ordine di comparsa, dilazionati nell'arco di qualche mese):
Eiaculazione precoce, diminuzione di quantità e potenza delle erezioni notturne, episodi di disfunzione erettile che comportano impossibilità di penetrazione, fastidi e dolori nell'area pelvica (senso di pesantezza, dolore alla parte bassa della schiena, fitte nell'area sovrapubica, difficoltà minzionali, dolori in fase di fuoriuscita dell'urina).
Esami ormonali nella norma, spermiocoltura e urinocoltura negative (eseguite in ottobre).
Emazie leggermente aumentate.
Inizialmente sottovalutata e curata con integratori (PantaRei) per due mesi, senza miglioramenti effettivi.
A metà gennaio ho iniziato una cura di antibiotici (su base empirica, cit.
) e ibuprofene.
Insoddisfatto del trattamento ricevuto, ho cambiato urologo.
Dall'esame rettale e dall'ecografia è stata confermata la prostatite, con prostata moderatamente congesta, dolorabile ed ecografia che indicava un leggero ingrossamento, specialmente a carico di uno dei due lobi.
Sottolineo come l'esame rettale eseguito è risultato meno doloroso di quello eseguito prima della cura di ibuprofene e bactrim.
Iniziata cura con topster supposte e Tadalafil 5 mg (primo mese dose piena, poi a scalare).
Cialis ha migliorato da subito la situazione, consentendo di recuperare un'attività quasi normale.
Anche i dolori sono spariti quasi del tutto a seguito del primo ciclo di topster (eseguito di fatto in continuità con brufen-bactrim).
La situazione è tuttavia peggiorata di nuovo: arrivato al secondo ciclo di topster e con la contestuale diminuzione della dose di tadalafil i sintomi si sono ripresentati tutti.
Terminato il secondo ciclo di topster senza alcun miglioramento sono tornato dall'urologo, che ha cambiato la terapia.
Valutando i miglioramenti successivi all'assunzione di ibuprofene mi ha assegnato un secondo ciclo di dieci giorni, in associazione con bactrim.
Mi ha confermato la dose piena di tadalafil per 3 mesi (5 mg x die) e a giorni alterni per i successivi 4.
Dopo la fine del ciclo brufen-bactrim mi ha assegnato Urodie da assumere fino a ottobre.
Mi chiedo se questa possa essere la strada giusta per combattere la componente infiammatoria della patologia, e se non sia il caso di approfondire gli aspetti che provocano la disfunzione erettile.
Sottolineo che, dopo quattro giorni di terapia brufen-bactrim, comincio a percepire nuovi miglioramenti.
Grazie per la risposta che vorrete darmi.
Eiaculazione precoce, diminuzione di quantità e potenza delle erezioni notturne, episodi di disfunzione erettile che comportano impossibilità di penetrazione, fastidi e dolori nell'area pelvica (senso di pesantezza, dolore alla parte bassa della schiena, fitte nell'area sovrapubica, difficoltà minzionali, dolori in fase di fuoriuscita dell'urina).
Esami ormonali nella norma, spermiocoltura e urinocoltura negative (eseguite in ottobre).
Emazie leggermente aumentate.
Inizialmente sottovalutata e curata con integratori (PantaRei) per due mesi, senza miglioramenti effettivi.
A metà gennaio ho iniziato una cura di antibiotici (su base empirica, cit.
) e ibuprofene.
Insoddisfatto del trattamento ricevuto, ho cambiato urologo.
Dall'esame rettale e dall'ecografia è stata confermata la prostatite, con prostata moderatamente congesta, dolorabile ed ecografia che indicava un leggero ingrossamento, specialmente a carico di uno dei due lobi.
Sottolineo come l'esame rettale eseguito è risultato meno doloroso di quello eseguito prima della cura di ibuprofene e bactrim.
Iniziata cura con topster supposte e Tadalafil 5 mg (primo mese dose piena, poi a scalare).
Cialis ha migliorato da subito la situazione, consentendo di recuperare un'attività quasi normale.
Anche i dolori sono spariti quasi del tutto a seguito del primo ciclo di topster (eseguito di fatto in continuità con brufen-bactrim).
La situazione è tuttavia peggiorata di nuovo: arrivato al secondo ciclo di topster e con la contestuale diminuzione della dose di tadalafil i sintomi si sono ripresentati tutti.
Terminato il secondo ciclo di topster senza alcun miglioramento sono tornato dall'urologo, che ha cambiato la terapia.
Valutando i miglioramenti successivi all'assunzione di ibuprofene mi ha assegnato un secondo ciclo di dieci giorni, in associazione con bactrim.
Mi ha confermato la dose piena di tadalafil per 3 mesi (5 mg x die) e a giorni alterni per i successivi 4.
Dopo la fine del ciclo brufen-bactrim mi ha assegnato Urodie da assumere fino a ottobre.
Mi chiedo se questa possa essere la strada giusta per combattere la componente infiammatoria della patologia, e se non sia il caso di approfondire gli aspetti che provocano la disfunzione erettile.
Sottolineo che, dopo quattro giorni di terapia brufen-bactrim, comincio a percepire nuovi miglioramenti.
Grazie per la risposta che vorrete darmi.
[#1]
caro lettore
diagnosticare, trattare e seguire una prostatite senza conoscere il paziente, poterlo analizzare, visitare, visitare la sua prostata è sostanzialmente impossibile
cordiali saluti
diagnosticare, trattare e seguire una prostatite senza conoscere il paziente, poterlo analizzare, visitare, visitare la sua prostata è sostanzialmente impossibile
cordiali saluti
Dott. Diego Pozza
www.andrologia.lazio.it
www.studiomedicopozza.it
www.vasectomia.org
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 3.9k visite dal 01/04/2022.
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