Pene curvo congenito ventrale
Buonasera gentili Dottori,
Sono un giovane di 26 anni e sono affetto da una curvatura congenita ventrale del pene.
Tempo fa avevo fatto una visita andrologica e mi era stato detto che la curvatura è armonica ed è di 30-40 gradi e mi era stato riscontrato un frenulo corto.
Sul referto è stato scritto che andrebbe valutato un intervento di corporoplastica secondo Nesbit soltanto in seguito a difficoltà durante il coito.
Io, però, non ho mai avuto esperienze coitali (il tipico rapporto sessuale completo) a causa proprio di questo problema, che mi frena psicologicamente in quanto mi mette in imbarazzo.
So che è possibile fare tre tipi di intervento per risolvere un problema di pene curvo: la classica corporoplastica, l'intervento con inserimento di patch organico e l'inserimento di una protesi peniena.
Il mio problema riguardo al primo dei tre tipi di intervento possibili nasce dal fatto che il mio pene, contrariamente agli altri casi di curvatura congenita, misura in lunghezza soltanto 12, 5-13 centimetri.
Il medico mi ha detto che, però, la misurazione va eseguita premendo sull'osso pubico, il che mi farebbe guadagnare qualche centimetro.
Secondo voi una lunghezza di questo tipo permette di eseguire un intervento classico di corporoplastica, con conseguente perdita di qualche centimetro, su un pene con dimensioni come il mio?
Il secondo tipo di intervento (quello con il patch), invece, ho letto che è rischioso per chi ha problemi erettili ma anche per chi non li ha, in quanto operazione più complessa.
Qui tocco un secondo mio problema: sospetto di avere qualche difficoltà nel mantenimento dell'erezione e noto che non si verificano spesso le erezioni spontanee.
Sarei più tranquillo a fare qualche accertamento medico per valutare il grado di testosterone e dei vari ormoni nel sangue.
Come si fa ad eseguire questi esami?
Devono essere prescritti da un medico?
L'andrologo che mi ha visitato mi ha detto che solo il fatto che io riesca ad avere un'erezione e che io abbia erezioni spontanee esclude problemi di altro tipo e che quindi secondo lui non è necessario fare un ecocolordoppler penieno dinamico o altri esami.
Riguardo alla terza modalità di eliminazione della curvatura, ossia quella che prevede l'inserimento di una protesi peniena, vorrei sapere se essa può essere effettuata su pazienti affetti da una curvatura congenita, con la motivazione di avere una lunghezza del pene ridotta, escludendo, quindi, possibili problemi erettili.
Se foste nei miei panni, aspettereste di vedere se la curvatura provocherà dolore o fastidio in un rapporto sessuale o dareste la precedenza al fattore di turbamento psicologico?
Vi ringrazio anticipatamente e resto in attesa
Sono un giovane di 26 anni e sono affetto da una curvatura congenita ventrale del pene.
Tempo fa avevo fatto una visita andrologica e mi era stato detto che la curvatura è armonica ed è di 30-40 gradi e mi era stato riscontrato un frenulo corto.
Sul referto è stato scritto che andrebbe valutato un intervento di corporoplastica secondo Nesbit soltanto in seguito a difficoltà durante il coito.
Io, però, non ho mai avuto esperienze coitali (il tipico rapporto sessuale completo) a causa proprio di questo problema, che mi frena psicologicamente in quanto mi mette in imbarazzo.
So che è possibile fare tre tipi di intervento per risolvere un problema di pene curvo: la classica corporoplastica, l'intervento con inserimento di patch organico e l'inserimento di una protesi peniena.
Il mio problema riguardo al primo dei tre tipi di intervento possibili nasce dal fatto che il mio pene, contrariamente agli altri casi di curvatura congenita, misura in lunghezza soltanto 12, 5-13 centimetri.
Il medico mi ha detto che, però, la misurazione va eseguita premendo sull'osso pubico, il che mi farebbe guadagnare qualche centimetro.
Secondo voi una lunghezza di questo tipo permette di eseguire un intervento classico di corporoplastica, con conseguente perdita di qualche centimetro, su un pene con dimensioni come il mio?
Il secondo tipo di intervento (quello con il patch), invece, ho letto che è rischioso per chi ha problemi erettili ma anche per chi non li ha, in quanto operazione più complessa.
Qui tocco un secondo mio problema: sospetto di avere qualche difficoltà nel mantenimento dell'erezione e noto che non si verificano spesso le erezioni spontanee.
Sarei più tranquillo a fare qualche accertamento medico per valutare il grado di testosterone e dei vari ormoni nel sangue.
Come si fa ad eseguire questi esami?
Devono essere prescritti da un medico?
L'andrologo che mi ha visitato mi ha detto che solo il fatto che io riesca ad avere un'erezione e che io abbia erezioni spontanee esclude problemi di altro tipo e che quindi secondo lui non è necessario fare un ecocolordoppler penieno dinamico o altri esami.
Riguardo alla terza modalità di eliminazione della curvatura, ossia quella che prevede l'inserimento di una protesi peniena, vorrei sapere se essa può essere effettuata su pazienti affetti da una curvatura congenita, con la motivazione di avere una lunghezza del pene ridotta, escludendo, quindi, possibili problemi erettili.
Se foste nei miei panni, aspettereste di vedere se la curvatura provocherà dolore o fastidio in un rapporto sessuale o dareste la precedenza al fattore di turbamento psicologico?
Vi ringrazio anticipatamente e resto in attesa
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Gentile lettore,
impossibile darle una risposta corretta e mirata da questa postazione; purtroppo situazioni cliniche complesse e particolari, come la sua, richiedono sempre un primo passo decisivo e fondamentale, cioè una visita clinica diretta; senza questa noi, da questa angolazione, nulla le possiamo dire di preciso e mirato.
Detto questo si ricordi comunque che sempre la visita medica specialistica in diretta rappresenta il solo strumento valido per poterle dare un’indicazione clinica mirata e poi eventualmente, quando è possibile, anche una prospettiva terapeutica corretta e che le informazioni fornite via internet vanno sempre intese come meri suggerimenti clinici e di comportamento.
Un cordiale saluto.
impossibile darle una risposta corretta e mirata da questa postazione; purtroppo situazioni cliniche complesse e particolari, come la sua, richiedono sempre un primo passo decisivo e fondamentale, cioè una visita clinica diretta; senza questa noi, da questa angolazione, nulla le possiamo dire di preciso e mirato.
Detto questo si ricordi comunque che sempre la visita medica specialistica in diretta rappresenta il solo strumento valido per poterle dare un’indicazione clinica mirata e poi eventualmente, quando è possibile, anche una prospettiva terapeutica corretta e che le informazioni fornite via internet vanno sempre intese come meri suggerimenti clinici e di comportamento.
Un cordiale saluto.
Giovanni Beretta M.D.
http://andrologiamedica.org/prenota-consulto-online/
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Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 2.8k visite dal 14/02/2022.
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