Diagnosticata malattia di peyrone, pareri su diagnosi
Salve a tutti ho 22 anni e da circa 1 mese presento una placca fibrotica sul lato sinistro alla base del pene, la curvatura è piuttosto evidente, non eccessiva, e al momento permette di avere rapporti senza dolore, in seguito a visita andrologica, il dottore mi ha detto semplicemente di aspettare 1 mese che se non peggiora non si fa nulla.
Mi chiedevo, dato che su internet ho letto che la malattia è destinata a peggiorare, se esista realmente la possibilità che rimanga stabile e che non causi problemi, esiste qualche farmaco che si può prendere per tenerla a bada? Aggiungo che su internet ho letto che è consigliato effettuare un ecocolordoppler penieno dinamico, secondo voi quando andrebbe fatto? Ha senso farlo subito? Scusate le infinite domande ma veramente penso di stare cadendo in depressione per questa cosa e ho bisogno di risposte
Cordiali saluti
Mi chiedevo, dato che su internet ho letto che la malattia è destinata a peggiorare, se esista realmente la possibilità che rimanga stabile e che non causi problemi, esiste qualche farmaco che si può prendere per tenerla a bada? Aggiungo che su internet ho letto che è consigliato effettuare un ecocolordoppler penieno dinamico, secondo voi quando andrebbe fatto? Ha senso farlo subito? Scusate le infinite domande ma veramente penso di stare cadendo in depressione per questa cosa e ho bisogno di risposte
Cordiali saluti
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Salve mi dispiace dover dare una risposta non del tutto tranquillizzante. In realtà per questa malattia non è che si siano fatti grossi passi avanti! Non credo ci sia bisogno di un'ecodoppler dinamico per la diagnosi che mi pare il primo fondamentale passo ; un medico esperto referta l'induratio anche senza iniezione del farmaco vaso attivo (che ha spesso effetti collaterali). le iniezioni sottocutanee di verapamil pare siano efficaci (pare), lo xiaflex è: molto costoso, effettuato in centri dedicati e senza garanzie di successo e spesso quindi da ripetere. Faccio utilizzare con qualche risultato il penimaster che almeno, se non è efficace, non risulta invasivo. l'intervento chirurgico mi pare risolutivo a patto che sia effettuato nel rispetto delle indicazioni delle linee guida e che si sappia che corregge gli effetti prodotti dalla placca in quel momento. Se, in prosieguo se ne formeranno altre, con nuova curvatura recidiva, si ci trova punto e a capo e con scarse possibilità di reintervento che sarebbe più complicato. La vigile attesa e presidi poco invasivi mi sembrano la giusta via Saluti e auguri
Dr. giuseppe dovinola
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le sostanze vasoattive che si iniettano nei corpi cavernosi possono portare come effetto collaterale la difficoltà a recuperare la condizione di flaccidità del organo .Questa condizione si chiama priapismo ed è assolutamente fastidiosa e foriera di seri problemi se non si riesce a risolverla in breve tempo. Per cui, in termini di costi benefici, il costo biologico di tale procedura non ha un corrispettivo utile in termini di benefici.
Sarà il collega specialista che la segue a stabilire quali saranno le opzioni terapeutiche più opportune anche in base alla clinica ed agli accertamenti disposti . saluti
Sarà il collega specialista che la segue a stabilire quali saranno le opzioni terapeutiche più opportune anche in base alla clinica ed agli accertamenti disposti . saluti
Dr. giuseppe dovinola
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 2k visite dal 31/01/2022.
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