Soffro di disfunzione erettile

Buongiono a tutto lo staff.
Soffro di disfunzione erettile. La mia sensazione è che ad una componente emozionale dettata dai fallimenti si accompagni una qualche forma di causa organica e questo in quanto: fatico a raggiungere l'erezione piena, non ho erezioni al mattino quando un anno-un anno e emzzo fa al risveglio avevo una erezione piena che durava diversi minuti dopo il risveglio stesso, raggiunta l'eiaculazione sia nel rapporto sia per masturbazione l'erezione crolla immediatamente quando so che tale caduta non dovrebbe essere così repentina. A questo aggiungo che un pò per disperazione faccio uso di Viagra e Cialis 10 mg, il primo mi da risultati soddisfacenti in dose di 100mg, sufficienti con 50mg, praticamente nulli con dosi minori quando il mio stesso andrologo mi ha detto che vista l'età 25 mg dovrebbero essere sufficienti (dopo aver scalato le dosi nel tempo) se la causa fosse puramente psicogena. Il secondo di tanto in tanto mi da risultati sufficienti ma non così buoni come un vasodilatatore dovrebbe comunque dare Più in generale, in relazione alla mia vita quotidiana, vedo che la situazione va peggiorando da due anni a questa parte, situazioni che prima mi determinavano l'erezione ad oggi non me la causano più. A questo aggiungo al mio quadro non proprio roseo che ultimamente sento un leggero bruciore al canale urinario all'altezza diciamo del glande, almeno così mi pare. A livello medico gli esami del sangue sono regolari, a parte il colesterolo che si avvicina alla soglia massima (193/200), a un controllo della prostata ( solo con il dito cmq) il mio medico mi disse che non era infiammata, a livello di NPT test i risultati sono i seguenti: prima notte 3 erezioni 40 25 30 minuti rigidità 80 70 55, seconda notte 40 40 40 50 20, rig. 60 70 60 80 80%. Quello che mi dice il test è che il mio pene non è morto, ma mi dice anche che nemmeno durante la notte tocco mai l'erezione piena (sebbene ciò non debba essere obbligatorio) e comunque al risveglio sempre niente.
Ora, i miei dubbi sono essenzialmente questi:

sebbene il risultato dell'NPT sia nella norma, comunque le erezioni al risveglio non le ho più da diverso tempo. Sapendo che la rigidità piena è determinata dallo stimolo sessuale, comunque fino a un anno e mezzo fa quando aprivo gli occhi avevo un erezione completa che perdurava per diversi minuti, che penso sia la situazione normale per ogni ragazzo di 23 anni. Inoltre i risultati si sono nella norma, ma lo stesso medico mi ha detto che si sarebbe aspettato qualcosina di più, visto anche che da 4 mesi utilizzo Viagra e Cialis e gli effetti riflessi dei medicinali spariscono del tutto dopo un mese circa, mantre io non li ho assunti solo per qualche giorno prima del test. Soprattutto non riesco a capire quanto advvero sia importante svegliarsi al mattino e avere in pene in erezione....

-Il fatto che raggiunta l'eiaculazione ( per masturbazione o rapporto ) la teoria mi dice che il pene dovrebbe restare rigido ancora per un pò di tempo ( e così è solo se assumo cialis o viagra), mentre a me crolla immediatamente

- Il fatto che, se assumo vasodilatatori in dosi basse ma teoricamente sufficienti se il mio quadro organico fosse perfetto, non mi da risultati di nessun tipo.

La mia impressione ( e quella del mio medico che comunque "solo" un urologo) è che ci sia dietro una leggera causa organica ( secondo lui una legegra fuga venosa )di un qualche tipo che, associato al nervoso che questa faccenda mi crea ( e solo a quello non avendo a prima vista cause psicologiche importanti e di primo acchitto quali traumi infantili, delusioni, infedeltà, poco desiderio sessuale, rapporto di coppia in crisi, etc , se poi ci fosse qualcosa di più profondo questo chiaramente non so dirlo), mi crea difficoltà ad avere rapporti.

Vorrei avere qualche parere specializzato prima di decidere il da farsi, per ora ho contattato un andrologo cha mi psospetta, così a caldo, una prostatite-infiammatoria.

Grazie

[#1]
Dr. Daniel Bulla Psicologo, Psicoterapeuta 3.6k 187
Gentile Utente,
senza dubbio la miglior cosa in prima battuta è la visita andrologica approfondita. In un secondo momento, però, mi sembra necessario un approfondimento psicologico, che purtroppo non si esaurisce all'indagine delle aree da lei citate. Oltretutto dalla sua mail si evincono diverse assunzioni errate riguardo erezione e vita sessuale equilibrata.
Aggiungo che a 23 anni prendere cialis e viagra mi sembra piuttosto eccessivo.
Forse le servirebbe una maggiore chiarezza, onde non peggiorare la situazione.

Cordialmente

Daniel Bulla
dbulla@libero.it
[#2]
Dr. Giacomo Luigi Del Monte Psicologo, Psicoterapeuta 215
Gentile Utente,
sono assolutamente d'accordo con il collega rispetto ad una visita più approfondita rispetto ad eventuali problematiche organiche che a prima vista possono non essere evidenti.
Personalmente vista la sua giovane età prima di continuare a prendere farmaci Le consiglierei di arrivare alla soluzione del problema cercando di capirne l'origine.
Escludendo cause di origine organica, una terapia sessuale La potrebbe aiutare ad affrontare il disagio.
Un saluto.
Dott. Giacomo Del Monte
www.psicosalute.it

Dott. Giacomo Del Monte
www.sessuologo-psicologo-roma.com
www.psicosalute.it
www.sessuologoesessualita.it

[#3]
Attivo dal 2006 al 2007
Ex utente
Ringrazio intanto della celere risposta, è sempre bello vedere che ci sono dottori disposti a distrubuire il loro sapere!!!

Le Vs cortesi risposte sono più che corrette, da buon padre di famiglia oserei quasi dire.
Quando ho deciso di affronatre questo problema ero convinto che la mia fosse una problematica puramente psicologica, ma col passare del tempo tendo sempre più a escludere una macroscopica causa di tal tipo; dico questo perchè, sebbene non avendo la presunzione di saperne di più di chi è medico e ha quindi competenza ed esperienza in tal campo, non penso che avere una vita normale, una famiglia unita, amici con cui ti diverti e a cui vuoi bene, nessun problema economico, una ragazza che è un angelo con la quale affrontiamo insieme questa situazione senza che lei me la faccia minimamente pesare, siano motivi che possano determinare una DE psicogena. Se poi a livello inconscio c'è qualcosa, questo non so dirlo. Di sicuro la componente emozionale c'è, conseguente però (o almeno io ritengo) al fatto di presentarmi ai preliminari non sapendo se il mio soldatino farà il suo dovere o meno....!!Questo si, altro non credo

Sono inoltre assolutamente daccordo con il dott. Bulla, a 23 anni prendere tali medicine è eccessivo e SOPRATTUTTO non ho la chiarezza necessaria per affrontare coscientemente questa situazione. Dopo aver eseguito l'NPT test sono stato liquidato dal medico responsabile in corridoio con un "E tutto in regola, vai dallo Psicologo" e BASTA, se ne è andato chiudendomi dietro al porta!!! Vi pare che possa prendere una decisione serena sul da farsi se il medico che avrebbe dovuto occuparsi personalmente del mio caso mi dice così, senza un minimo di spiegazione?

Prima di affrontare la questione da un lato puramente psicologico vorrei escludere al 100% una causa organica, ma mi trovo tra una selva di esami, dottori, centri andrologici e sinceramente non so da che parte girarmi!! Per qusto mi affido alla cortesia vostra per fornirmi un quadro chiaro prima di prendere una decisione perchè, e questo è sicuro, alla mia età non ho nessuna intenzione di rinunciare alla mia vita sessuale!!!!

Grazie
[#4]
Prof. Giovanni Martino Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Andrologo, Urologo, Chirurgo plastico, Chirurgo vascolare 4.3k 23
Gentile Utente,
un appropriato screening andrologico è senza dubbio in grado di escludere o meno la presenza di patologie organiche che possano essere alla base della Sua disfunzione erettile. Avendo vicino una città come Milano, dove esiste uno dei Centri Universitari Andrologici più qualificati d'Italia, procedere in tale senso non mi sembra impossibile.
Francamente, se vuoLe il mio spassionato parere, il Suo non mi sembra un problema organico. Ovviamente questa mia affermazione merita il conforto di tutta una serie di esami clinici, di laboratorio e strumentali. E quindi la prenda come un mio dubbio diagnostico.
E' chiaro che Lei, nè in modo autonomo e nè aiutato da parenti, amici o dalla Sua compagna, potrebbe mai riuscire ad individuare il nocciolo del disagio psicologico che potrebbe essere responsabile del problema sessuale. Per questo occorrono Colleghi come DEL MONTE o BULLA. Ed è ancora ssolutamente normale che Lei, facendo una disamina della Sua vita affettiva e di relazione, non trovi elementi di disturbo. Magari ognuno di noi potesse procedere con tale metodo e riuscire ad identificare i lati oscuri della propria psiche.
Tornando alla parte puramente organica: basta con questa storia infinita dell'assioma: mancanza di erezioni mattutione=disfunzione erettile organica. Non corrisponde alla raltà. Chi ha detto poi che dopo l'orgasmo e l'eiaculazione ol pene "deve" restare rigido? Non corrisponde al vero e comunque non costituisce elemento patologico. Chi ha detto che esiste una età piuttosto che un'altra per assumere e con beneficio la classe di farmaci cui Lei fa riferimento? Non corrisponde al vero. Effetti positivi prolungati di questi farmaci, sino ad un mese dall'utlima assunzione??? Non corrisponde al vero. Se benefici Lei avesse trovato dopo 24-36 ore...era tutta "farina del Suo sacco".
Insomma, credo che il controllo Andrologico di cui parlavo servirà anche a chiarire questi punti controversi della Sua mail.
Ci faccia sapere.
Affettuosi auguri e cordialissimi saluti.
Prof. Giovanni MARTINO

Prof. Giovanni MARTINO
giovanni.martino@uniroma1.it

[#5]
Attivo dal 2006 al 2007
Ex utente

LA ringrazio di avermi tolto qualche mio dubbio, volevo solo puntualizzare che "il mese di effetti prolungati" era legato non all'incidenza sull prestazioni sessuali, bensi agli effetti che avrebbe potuto generare sull NPT test. Sempre in ordine all'NPT, tra l'altro, ho notato come nei diversi fenomeni erettivi non sempre all'ingorssamento della base corrispondeva anche un ingrossamento del glande, magari ho letto male il grafico io ma su 8 erezioni in due notti, in 3 il glande è rimasto tale e quale. Ma immagino che sia normale, visto che finora ogni mio dubbio rientra poi nella normalità.
Questo dato mi è stato detto da un andrologo che ho contattato, ma che sono un pò restio ad incontare perchè a priori ricollega al mio problema una prostatite, e di sicuro non voglio affrontare costi, esami e terapie se non sono effettivamente utili!!! Vorrei gentilmente una risposta sulla veridicità di tal dato (mese/effetti), soprattutto al fine di capire la bontà di quest'andrologo.
Meglio che non abbia niente, il mio essere voler indagare l'aspetto organico è solo al fine di escluderlo completamente per poi affrontare il problema da un diverso punto di vista.

Rinfrazio anche di avermi segnalato il centro!
[#6]
Prof. Giovanni Martino Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Andrologo, Urologo, Chirurgo plastico, Chirurgo vascolare 4.3k 23
Gentile Utente,
consideri l'effetto della classe di farmaci cui Lei fa riferimento esaurito dopo 3-4 ore o massimo 24-36 ore, a seconda dello specifico farmaco scelto ed a seconda delle modalità di assunzione.
I parametri ritenuti nella norma di un esame "Rigiscan" sarebbero di almeno 3 episodi di erezione per notte, con una durata per episodio di almeno 10 minuti, un aumento della circonferenza del pene di almeno 3 cm alla base e di 2 cm al glande, con una rigidità >70%. La registrazione notturna dell’erezione, in fase REM del sonno, risente in maniera minima dello stato psicologico del paziente.
Alla luce delle indicazioni e dei limiti connessi con tale metodica strumentale, io direi che l’esecuzione di questo esame, per almeno due notti, trova la sua indicazione principe proprio nei pazienti giovani, al di sotto dei 40 anni ad esempio, con probabile disfunzione erettile a base psicogena. A volte un tracciato normale ha un chiaro effetto rassicurante, al punto di consentire la risoluzione spontanea del sintomo, oppure di rendere accettabile il ricorso ad una terapia comportamentale o farmacologica.
Ancora affettuosi saluti.
Prof. Giovanni MARTINO
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