Una forma essenziale
Gentile dottore
sono un uomo di 53 anni che da alcuni anni è insoddisfatto della sua attività sessuale a cusa di problemi legati all'erezione. Questo ha determinato quasi un azzeramento dei rapporti sessuali con mia moglie, ed anche l'attività occasionale risente di questi problemi rendendo ancora più "dolorosa" l'esperienza in quanto le attese, in questo tipo di rapporti, è ancora più alta.
E' vero che io mi curo da molto tempo (blandamente credo: 1 cp di unipril-25 a giorni alterni) per una forma essenziale di ipertensione, però penso che questo possa avere solo dato inizio a qualche "piccolo insuccesso" ma che poi si sia instaurato dell'altro.
La cosa infatti si è poi acuita in un periodo della mia vita in cui erano presenti, per motivi professionali, forti motivi di stress e successivamente ho l'impressione che questo abbia determinato una specie di psicosi.. (attualmente il "pensiero di non riuscirci" arriva inesorabilmente al verificarsi di ogni evento, o anche solo pensiero, sessuale.
Un altro elemento che mi fa propendere per la psicosi è il fatto che se un episodio sessuale arriva inaspettatamente i risultati sono molto migliori (delle volte anche soddisfacenti) di quando la cosa è pensata...preparata..attesa...ecc..... Così come delle volte l'erezione avviene per una specie di "distrazione" del mio pensiero durante l'atto sessuale (smetto di pensare per qualche motivo al problema e sorprendentemente mi "scopro" con l'erezione, che magari scema subito al verificarsi della scoperta.
Spero di non essere stato lungo, e soprattutto di non averle dato l'impressione di essere matto, ma sono sceso in certi dettagli perchè non riesco a capire, se la mia diagnosi fosse giusta, come non riesca a prenderne atto e quindi a convincermi ad essere convinto.
Volevo anche chiederle, e qui abuso veramente, se, dal momento che i periodi peggiori si verificano in concomitanza di stati di stanchezza, o per meglio dire svogliatezza, più mentale che fisica, sia opportuno usare dei prodotti blandi(non vorrei ricorrere a farmaci e mi hanno parlato e quasi convinto su MANPLUS)in grado di accrescere il "tono" (non se si dice così) psico-fisico possa essere utile non tanto alla soluzione del problema ma, magari, in caso di un seppur minimo miglioramento, vero o presunto che sia, reinnescare magari un recupero di fiducia e di sicurezza.
Le chiedo veramente scusa della lunghezza e la saluto e la ringrazio del tempo che vorrà cortesemente dedicarmi.
Massimo
sono un uomo di 53 anni che da alcuni anni è insoddisfatto della sua attività sessuale a cusa di problemi legati all'erezione. Questo ha determinato quasi un azzeramento dei rapporti sessuali con mia moglie, ed anche l'attività occasionale risente di questi problemi rendendo ancora più "dolorosa" l'esperienza in quanto le attese, in questo tipo di rapporti, è ancora più alta.
E' vero che io mi curo da molto tempo (blandamente credo: 1 cp di unipril-25 a giorni alterni) per una forma essenziale di ipertensione, però penso che questo possa avere solo dato inizio a qualche "piccolo insuccesso" ma che poi si sia instaurato dell'altro.
La cosa infatti si è poi acuita in un periodo della mia vita in cui erano presenti, per motivi professionali, forti motivi di stress e successivamente ho l'impressione che questo abbia determinato una specie di psicosi.. (attualmente il "pensiero di non riuscirci" arriva inesorabilmente al verificarsi di ogni evento, o anche solo pensiero, sessuale.
Un altro elemento che mi fa propendere per la psicosi è il fatto che se un episodio sessuale arriva inaspettatamente i risultati sono molto migliori (delle volte anche soddisfacenti) di quando la cosa è pensata...preparata..attesa...ecc..... Così come delle volte l'erezione avviene per una specie di "distrazione" del mio pensiero durante l'atto sessuale (smetto di pensare per qualche motivo al problema e sorprendentemente mi "scopro" con l'erezione, che magari scema subito al verificarsi della scoperta.
Spero di non essere stato lungo, e soprattutto di non averle dato l'impressione di essere matto, ma sono sceso in certi dettagli perchè non riesco a capire, se la mia diagnosi fosse giusta, come non riesca a prenderne atto e quindi a convincermi ad essere convinto.
Volevo anche chiederle, e qui abuso veramente, se, dal momento che i periodi peggiori si verificano in concomitanza di stati di stanchezza, o per meglio dire svogliatezza, più mentale che fisica, sia opportuno usare dei prodotti blandi(non vorrei ricorrere a farmaci e mi hanno parlato e quasi convinto su MANPLUS)in grado di accrescere il "tono" (non se si dice così) psico-fisico possa essere utile non tanto alla soluzione del problema ma, magari, in caso di un seppur minimo miglioramento, vero o presunto che sia, reinnescare magari un recupero di fiducia e di sicurezza.
Le chiedo veramente scusa della lunghezza e la saluto e la ringrazio del tempo che vorrà cortesemente dedicarmi.
Massimo
[#1]
Probabilmente le cause sono di natura psicologiche, ma per escludere comunque qualsiasi causa di natura organica,
consiglierei di effettuare alcuni esami del sangue:
FSH-LH-E2-PRL-TESTOSTERONE-DHT.
Per maggior informnazioni:
<a href="http://WWW.IMPOTENZAONLINE.ORG">WWW.IMPOTENZAONLINE.ORG</a>
Dott.Pasquale Carpenito
consiglierei di effettuare alcuni esami del sangue:
FSH-LH-E2-PRL-TESTOSTERONE-DHT.
Per maggior informnazioni:
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Dott.Pasquale Carpenito
[#2]
Da quello che ho letto credo si tratti della classica ansia da prestazione insorta in un soggetto di 53 anni comunque in cura con antipertensivi e stressato.
Si crea un circolo vizioso tale da automantenersi.
Il ricordo dell'esperienza negativa se si affaccia durante il rapporto inevitabilmente porta a riduzione o perdita dell'erezione anche con pene in vagina,normalmente si avverte disaggio e magari si cerca di accellerare per portare a compimento il rapporto.
Questo circolo vizioso si automantiene questa ansia da prestazione è frequente in persoe che riflettono sul problema tendono a studiarlo e a risolverlo,molti si rivolgono a benzodiazepine o altro,Comunque dopo aver escluso cause organiche oggi la terapia di queste forme è abbastanza soddisfacente.
Si crea un circolo vizioso tale da automantenersi.
Il ricordo dell'esperienza negativa se si affaccia durante il rapporto inevitabilmente porta a riduzione o perdita dell'erezione anche con pene in vagina,normalmente si avverte disaggio e magari si cerca di accellerare per portare a compimento il rapporto.
Questo circolo vizioso si automantiene questa ansia da prestazione è frequente in persoe che riflettono sul problema tendono a studiarlo e a risolverlo,molti si rivolgono a benzodiazepine o altro,Comunque dopo aver escluso cause organiche oggi la terapia di queste forme è abbastanza soddisfacente.
Dott.Vincenzo Petrosino
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 9.9k visite dal 23/08/2003.
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