Affidabilità vasectomia e possibilità ricanalizzazione spontanea
Buonasera carissimi dottori,
Vi scrivo con la certezza che troverò soluzione ai miei dubbi.
Sono un uomo di 42 anni, ho due figlie e, dal momento che vivevo una situazione matrimoniale stabile, nel gennaio 2020 mi sono sottoposto ad un intervento di vasectomia mosso dalla certezza di non volere più concepimenti.
Ad inizio marzo, poco prima del lockdown, effettuai il primo spermiogramma di controllo dal quale risultò però ancora una lieve presenza di spermatozoi nell'eiaculato.
Si trattava di un quantitativo molto basso (1, 2 milioni in 4ml di eiaculato) , di spermatozoi per lo più immobili (catalogati di tipo D dal referto) e di pochissimi mobili di tipo B e C.
Assenti spermatozoi con moto vivace e progressivo.
L'indice di fertilità era all'1.5 percentile.
Contattai all'epoca il chirurgo che mi aveva operato e mi disse che il risultato poteva essere normale in quanto l'organismo impiega tempo a "smaltire" gli spermatozoi presenti nelle vescichette seminali.
Mi prescrisse un altro spermiogramma dopo un mese e di continuare ad usare contraccettivi come ovviamente stavo facendo.
Da qui in poi la storia si complica.
Arriva il Covid, la quarantena e la grande difficoltà di accedere ai laboratori di analisi per esami non strettamente necessari.
Come se non bastasse dopo due mesi di quarantena mia moglie mi chiede la separazione e mi allontana di casa togliendomi bambine e dignità.
Da qui inizia un percorso fatto di povertà e depressione che mi ha portato a sottovalutare la mia salute sotto tutti i punti di vista.
Non avendo più una compagna non mi sono neanche più curato di accertarmi della riuscita dell'intervento del 2020.
Pian piano però ho iniziato a riprendere in mano la mia vita e ho da poco effettuato un nuovo spermiogramma dal quale è risultata la completa azoospermia.
Ora dopo questa lunghissima premessa vengo alla mia domanda.
Posso a distanza di quasi 2 anni dall'intervento considerarlo riuscito in base all'ultimo spermiogramma?
Posto che appena avrò disponibilità economiche ne effettuerò un altro per sicurezza.
Inoltre quali sono i rischi che a distanza di così tanto tempo possa avvenire una ricanalizzazione spontanea dei deferenti, anche alla luce dell'esame che dà per riuscito l'intervento?
E' vero che il rischio di ricanalizzazione si abbassa col passare degli anni?
Scusate il romanzo e la valanga di domande, ma sento la necessità di poter finalmente ricominciare a vivere, anche dal punto di vista sessuale, e la certezza di non poter più avere gravidanze è per me fondamentale.
Vi ringrazio in anticipo per le risposte.
Vi scrivo con la certezza che troverò soluzione ai miei dubbi.
Sono un uomo di 42 anni, ho due figlie e, dal momento che vivevo una situazione matrimoniale stabile, nel gennaio 2020 mi sono sottoposto ad un intervento di vasectomia mosso dalla certezza di non volere più concepimenti.
Ad inizio marzo, poco prima del lockdown, effettuai il primo spermiogramma di controllo dal quale risultò però ancora una lieve presenza di spermatozoi nell'eiaculato.
Si trattava di un quantitativo molto basso (1, 2 milioni in 4ml di eiaculato) , di spermatozoi per lo più immobili (catalogati di tipo D dal referto) e di pochissimi mobili di tipo B e C.
Assenti spermatozoi con moto vivace e progressivo.
L'indice di fertilità era all'1.5 percentile.
Contattai all'epoca il chirurgo che mi aveva operato e mi disse che il risultato poteva essere normale in quanto l'organismo impiega tempo a "smaltire" gli spermatozoi presenti nelle vescichette seminali.
Mi prescrisse un altro spermiogramma dopo un mese e di continuare ad usare contraccettivi come ovviamente stavo facendo.
Da qui in poi la storia si complica.
Arriva il Covid, la quarantena e la grande difficoltà di accedere ai laboratori di analisi per esami non strettamente necessari.
Come se non bastasse dopo due mesi di quarantena mia moglie mi chiede la separazione e mi allontana di casa togliendomi bambine e dignità.
Da qui inizia un percorso fatto di povertà e depressione che mi ha portato a sottovalutare la mia salute sotto tutti i punti di vista.
Non avendo più una compagna non mi sono neanche più curato di accertarmi della riuscita dell'intervento del 2020.
Pian piano però ho iniziato a riprendere in mano la mia vita e ho da poco effettuato un nuovo spermiogramma dal quale è risultata la completa azoospermia.
Ora dopo questa lunghissima premessa vengo alla mia domanda.
Posso a distanza di quasi 2 anni dall'intervento considerarlo riuscito in base all'ultimo spermiogramma?
Posto che appena avrò disponibilità economiche ne effettuerò un altro per sicurezza.
Inoltre quali sono i rischi che a distanza di così tanto tempo possa avvenire una ricanalizzazione spontanea dei deferenti, anche alla luce dell'esame che dà per riuscito l'intervento?
E' vero che il rischio di ricanalizzazione si abbassa col passare degli anni?
Scusate il romanzo e la valanga di domande, ma sento la necessità di poter finalmente ricominciare a vivere, anche dal punto di vista sessuale, e la certezza di non poter più avere gravidanze è per me fondamentale.
Vi ringrazio in anticipo per le risposte.
[#1]
caro lettore
il rilievo di azoospermia certifica che i suoi deferenti sono stati sezionati e non posso far emettere all'esterno spermatozoi
un altro spermiogramma non ha senso
una ricanalizzazione non è possibile
stia tranquillo
cordiali saluti
il rilievo di azoospermia certifica che i suoi deferenti sono stati sezionati e non posso far emettere all'esterno spermatozoi
un altro spermiogramma non ha senso
una ricanalizzazione non è possibile
stia tranquillo
cordiali saluti
Dott. Diego Pozza
www.andrologia.lazio.it
www.studiomedicopozza.it
www.vasectomia.org
[#2]
Ex utente
Grazie mille Dr. Pozza per la rapida ed esaustiva risposta.
Purtroppo sul web si leggono tante cose a volte discordanti tra loro e chi non ha competenze mediche può andare in confusione.
Quindi mi conferma che una ricanalizzazione spontanea dei deferenti non è più possibile a quasi due anni dall'intervento avendo accertato l'azoospermia con un singolo spermiogramma?
Grazie ancora.
Purtroppo sul web si leggono tante cose a volte discordanti tra loro e chi non ha competenze mediche può andare in confusione.
Quindi mi conferma che una ricanalizzazione spontanea dei deferenti non è più possibile a quasi due anni dall'intervento avendo accertato l'azoospermia con un singolo spermiogramma?
Grazie ancora.
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 2.6k visite dal 17/10/2021.
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