Deficit erettivo in piedi

Gentili dottori, ho quasi 30 anni ma circa dall'età di 24 ho cominciato a soffrire di problemi di erezione.
Della serie che ciò che mi prima avveniva al momento dei baci, poi è cominciato ad avvenire soltanto in situazioni di nudità ed a mezzo del contatto fisico tra corpi.
Questa cosa mi ha fatto soffrire abbastanza e so, almeno in parte, essere influenzata da una sorta di ansia somatizzata.
Lo dico perché quando mi sentivo, per un motivo o l'altro, a poco agio, le cose sono andate anche molto peggio (o in termini di erezione o di eiaculazione precoce).
Se non fosse che anche di mio non ho chissà quale vigore sessuale.
Mi riferisco al fatto che sarà praticamente un decennio che non ho più erezioni spontanee, neppure quelle mattutine (che forse non ho mai avuto).
Se mi capita però di svegliarmi magari accidentalmente intorno alle 6, spessissimo sento un'erezione di tutto rispetto.
Faccio notare che durante la masturbazione non ho mai rilevato problemi, se non fosse che l'erezione sopraggiunge rapida per il piacere fisico dato dalla stimolazione e praticamente mai col pensieri erotici o con la visione di video od immagini pornografiche (che semmai mi destano un qualcosina se realmente coinvolto, ma non sufficiente ad un'erezione completa e neppure intermedia - cosa che raggiungo pienamente solo col tatto materiale).
Dicevo poi di non essere un must perché, in aggiunta a questi limiti, sconto una durata piuttosto scarsa del rapporto, con una eiaculazione che interviene tre i due minuti circa, qualcosa in meno, qualcosa in più.
Abbastanza frustrante, direi.
Se è vero che l'emozione/forte eccitazione può peggiorare il quadro, questi tempi permangono anche con l'auto-erotismo individuale, da sempre.
Per cui ne traggo l'inevitabile conclusione che questi tempi siano dettati da genetica, o da una particolare sensibilità del glande al piacere.
Faccio presente di avere fatto da piccolo un intervento per fimosi, conservando sì il prepuzio, ma non il frenulo - pene nella norma, 17 cm in erezione.
Sono andato più volte dall'andrologo, richiedendo anche un ecodoppler penieno dianamico.
Non è stata rilevata nessuna problematica, se non un'annotazione di rapida detumescenza in sede di ecodoppler.
All'occorrenza mi è stato prescritto il Tadalafil, nel caso dovesse sentirmi più sicuro.
Ed i risultati -positivi- li ho riscontrati in termini di durata, stabilità e rigidità dell'erezione durante i rapporti, che quindi si presenta anche coi baci.
Ciò che mi preme far notare è però una difficoltà a mantenere l'erezione, in sede di autoerotismo, se mi trovo all'impiedi.
Ho notato che fatico molto di più a mantenere questa rigidità, difficoltà che invece non rilevo affatto se mi seggo o sto sdraiato.
Potrebbe darsi la possibilità di una fuga venosa, sebbene non rilevata dall'ecodoppler?
Sono un gran bel ragazzo, non fumo, non mi drogo e mi alleno con costanza.
Ma ho una vita sessuale abbastanza mediocre causa queste problematiche.
Che mi consigliate di fare?
Grazie.
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.6k 1.2k
Gentile lettore,

se valutazioni andrologiche nella norma bene, se non ancora fatto, consultare in diretta anche un esperto psicologo con chiare competenze sessuologiche.

Nel frattempo, se desidera poi avere più informazioni dettagliate su queste problematiche sessuali, le consiglio di consultare, se non ancora fatto, anche gli articoli pubblicati sul nostro sito e visibili agli indirizzi:

https://www.medicitalia.it/minforma/andrologia/184-quando-l-erezione-e-difficile-o-non-c-e-che-cosa-fare.html

https://www.medicitalia.it/minforma/andrologia/1234-nuove-terapie-emergenti-nel-trattamento-della-disfunzione-erettile-de.html

https://www.medicitalia.it/salute/andrologia/111-disfunzione-erettile.html

Altri suggerimenti infine li può trovare anche sul mio storico libro: Disfunzioni sessuali maschili. Guida alla scoperta delle cause e delle terapie , Edizioni del Cerro - Pisa.

https://www.unilibro.it/libro/beretta-giovanni/disfunzioni-sessuali-maschili-guida-scoperta-cause-terapie/872551

Un cordiale saluto.

Giovanni Beretta M.D.
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