Induratio penis plastica?

Salve, come potete vedere leggendo i miei trascorsi soffro da tempo di prostatite cronica ma non so se questo possa aver influito sulla patologia che temo di avere.

Mi sembra di vedere che il mio pene sia più piccolo di quanto lo fosse tempo fa, sia in erezione che non eretto.

L'ho sempre avuto ricurvo verso destra, la curvatura mi sembra la medesima ma il pene mi sembra più corto di prima.

Sono un po in confusione perché non capisco se il pene sembra più piccolo perché ho accumulato un po di grasso sul pube (in effetti sono un po ingrassato e tendo ad accumulare li) oppure perché effettivamente il pene è più piccolo.

Nessun dolore, nessun problema erettivo.

L'unica cosa che mi fa sorgere il dubbio è il fatto che anni fa (2017) tastai una piccola pallina indolore poco sotto il il glande a destra, dalla parte in cui il mio pene gia fisiologicamente si incurva, mi visitò prima il medico generico poi l'urologo e esclusero l'induratio penis plastica.

Mi rendo conto perfettamente che a distanza sia complicato per voi fare una diagnosi, però volevo sapere, se possibile, se nel mio caso, senza dolori, senza ulteriori incurvature possa essere possibile una riduzione causata da questa pallina sotto il glande poi riassorbitasi e se in effetti si può capire se effettivamente trattasi di una riduzione apparente dovuta al grasso del pube oppure trattasi di riduzione effettiva.

Se esiste qualche indicazione che mi possa aiutare a capire.

Possibile che dal 2017 questa patologia se c'è abbia potuto causare una riduzione nel 2021?

Ringrazio
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.8k 1.2k
Gentile lettore,

sintomi non tipici per una IPP senta ora il suo urologo di fiducia; comunque l'Induratio Penis Plastica (IPP) o malattia di La Peyronie è una patologia caratterizzata dalla formazione di placche fibrotiche all'interno della tunica albuginea del pene.

Questa malattia è facilmente associata a dolore e spesso a curvature anomale del pene durante l'erezione, nelle fasi più avanzate della malattia possono subentrare disturbi dell'erezione.
La causa della malattia è poco nota. Molti sono i fattori ipotizzati e spesso associati alla patologia. Tra questi i traumi sono ritenuti i più importanti, soprattutto i micro traumatismi che causano sanguinamento e successiva deposizione di fibrina con attivazione della normale reazione infiammatoria.

Altri fattori chiamati in causa sono quelli vascolari (aterosclerosi, ipertensione arteriosa) ed infettivi (uretriti, ecc.).

L’osservazione che antigeni HLA della classe II sono più comuni in uomini con induratio penis plastica fa ritenere molto suggestiva anche una causa autoimmunitaria.

Il disturbo erettivo interessa circa il 40% degli uomini colpiti da malattia di La Peyronie e le cause sembrano da imputare ad un problema vascolare di tipo arterioso, quando la placca allunga e assottiglia i vasi, oppure di tipo venoso per le alterazioni dei normali meccanismi di occlusione venosa con conseguente aumentata fuga del sangue dai corpi cavernosi.

La malattia presenta un decorso molto variabile e a volte capita anche di osservare una risoluzione spontanea della placca. Per questo motivo il trattamento deve essere all'inizio di tipo farmacologico, conservativo con l'utilizzo di prodotti a base di vitamina E, farmaci antiinfiammatori ed anti fibrotici (tra questi vi è il PABA, cioè l’acido parammino benzoato di potassio).

Sono state provate anche altre terapie come gli ultrasuoni, la diatermia, la laserterapia, le iniezioni intra placca di farmaci antinfiammatori.

Nel 2013 la Food and Drug Administration americana ha approvato l’utilizzo negli U.S.A. della collagenasi estratta da Clostridium Hystoliticum per il trattamento intralesionale delle placche di IPP; due studi randomizzati hanno dimostrato che la collagenasi migliora la curvatura dell’asta fino al 34%.
L’iniezione della collagenasi nella placca albuginea, che è composta principalmente da fibre di collagene, sembra determinare una rottura enzimatica. Dopo l’iniezione, si deve associare un programma di stretching e manipolazione (condotto dal medico subito dopo la procedura e proseguito dal paziente a domicilio nei giorni successivi).

Prima di questa indicazione, quando il nodulo era stabilizzato ed in presenza di gravi incurvamenti o disturbi dell'erezione, si riteneva utile ricorrere ad un trattamento chirurgico che può prevedere anche l'inserimento di una protesi oppure l'uso di tecniche di chirurgia plastica che permettono l'escissione della placca stessa e la correzione dell'incurvamento.

Un cordiale saluto

Giovanni Beretta M.D.
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