Problema al mio pene dopo rapporto

Buonasera,
Sono un ragazzo di 23 anni e scrivo qui per la prima volta.

Sono anni che ho un problema riguardante il mio pene.

Fin da piccolo il glande non è riuscito mai a scoprirsi finchè durante una visita all'età di 10 anni circa il mio medico o pediatra adesso non ricordo da pene moscio riusci con molta facilita a far uscire il glande senza avverrtire alcun dolore, in fine disse a mia madre, quando' sarà grande con i primi rapporti il ragazzo riuscirà tranquillamente senza alcun problema.

AD oggi che ho un relazione stabile con attività sessuale regolare il mio glande fuoriesce circa la metà per poi a fine rapporto chiudersi come prima senza avvertire alcun dolore.

Il problema viene quando per svariati motivi la mia partner decide di "dedicarsi su di me " per lungo tempo senza subito iniziare il rapporto vero e proprio, in quel momento il glande fuoriesce completamente per poi notare a fine rapporto un rigonfiamento vicino il glande con la pelle come se fosse arrotolata sotto di essi.

Non mi fa male tranne il glande che non essnedo abituato evidentemente al minimo tocco delle mutande avverto un piccolo fastidio.

Per poi ritornare a ricoprirsi dopo circa 10 giorni completamnete da solo questa volta con più difficolta e aiutandolo io manualmente.

Dovrei affrontare una visita?
oppure potrebbe risultare una cosa normale?
ricordo anche che il medico mi disse che avevo una pelle molto elastica per tanto non avrebbe avuto senso consultare altri specialisti, ma sinceramente a vederlo adesso è beramnete orribile.

Grazie.
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.8k 1.2k
Gentile lettore,

sembrerebbe, da quello che ci scrive, che lei presenti un anello fimotico al suo prepuzio e quindi è giunta l'ora di fare una valutazione in diretta con il suo andrologo di fiducia.

Detto questo si ricordi comunque che sempre la visita medica specialistica in diretta rappresenta il solo strumento valido per poterle dare un’indicazione diagnostica mirata e poi eventualmente, quando è possibile, anche una prospettiva terapeutica corretta e che le informazioni fornite via internet vanno sempre intese come meri suggerimenti clinici e di comportamento.

Un cordiale saluto.

Giovanni Beretta M.D.
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