La mia allergia alla penicellina
Egregio Dottore,
ho 34 anni e da due mesi ho problemi ad urinare; precisamente dopo aver urinato ho uno strano fastidio nelle zone urinarie (non so precisamente dove, comunque non al pene) non sembra bruciore ma la sensazione di dovere urinare spesso, anche di notte, una strana sensazione associata ad un lieve dolore-pesantezza nella zona pubica, a volte ho la sensazione come se non avessi completato la minzione; inoltre, il flusso dell'urina a volte rallenta per poi riprendere regolarità, e finisce con un po' di goccioline.
Di notte sento l’esigenza di urinare (è capitato anche due volte per notte).
Sempre di notte il pene va in erezione e si rilassa dopo la minzione (questo fenomeno però si manifesta ogni tanto).
Il problema di urinare frequentemente, associato ad un senso di pesantezza, lo accuso anche dopo aver defecato, in tal caso però il problema è un po’ meno fastidioso, avverto cioè minor senso di pesantezza e più voglia di urinare.
Invece sento molto più disagio dopo aver ejaculato, e solo in questo caso sento anche uno strano calore al pene (ma di questo me ne sono accorto dopo un po’ rispetto agli altri sintomi).
Inoltre sempre in riferimento alla parte sessuale, in questi mesi mi “divertivo” a trattenere l’orgasmo e molte volte lo interrompevo senza eiaculare (per vari motivi che ora non espongo perché non penso siano pertinenti).
La quantità di sperma è molto ridotta ed il getto è quasi sempre inesistente.
Solo adesso mi rendo conto che anche circa 1 anno fa ho avuto questi fastidi (solo 1-2 volte in un anno), ma non ho fatto in tempo a rendermi conto di cosa avessi che erano già passati: duravano solo una serata quando mi coricavo, poi mi addormentavo e la mattina dopo non accusavo più nessun fastidio, tanto che non mi ricordavo neanche di averli avuti.
Sono seguito da un urologo e dal mio medico di base.
Questi sono gli eventi intercorsi da circa 5 mesi a questa parte:
- un episodio di sangue dalle urine (successo 2/3 mesi prima di avere il problema sopra esposto);
- un episodio di sangue dallo sperma (successo 4/5 mesi prima di avere il problema sopra esposto);
- stitichezza da circa 3-4 mesi (in forma abbastanza lieve, vado di corpo di media ogni 2-3 giorni)
Questi sono gli esami che mi hanno prescritto (tra parentesi è indicato l’esito):
- ecografia addome (riscontrati microcalcoli cristalluria, vescica ben distesa, prostata e vescichette seminali regolari, dopo minzione minimo residuo);
- esami sangue e urine (negativi);
- uroflussometria (getto inferiore agli standard: inizio di ostruzione cervico uretrale; “non ho trascritto tutti i valori segnati, se però servono li scriverò nella prossima e-mail”);
A seguito della uroflussometria non soddisfacente ho fatto una uretrocistografia retrograda e minzionale i cui risultati sono stati: URETRA DI REGOLARE DECORSO, RISTRETTA NEL TRATTO PROSTATICO, VESCICA BEN DISTESA A CONTORNI NETTI SI SVUOTA CON MINZIONE.
Pertanto la diagnosi dell'urologo è stata la seguente: SCLEROSI DEL COLLO VESCICALE (anche se in forma molto leggera).
Mi ha ordinato l'OMINC come terapia.
Da subito ho notato dei miglioramenti, però gia dopo una settimana i problemini sono tornati anche se in forma ridotta (è difficile per me stabilire il grado di miglioramento perché questo problema sta diventando un’ossessione, ci penso in continuazione e non sono più obbiettivo nel giudicare il mio stato di salute), comunque l'urologo dice che gli effetti dovrei notarli dopo 15-20 giorni.
Poi mi sono accorto che dopo una ejaculazione questo problema si amplificava con l'insorgere anche di uno strano bruciore sempre esteso nelle varie zone urinarie, anche nell'uretra, pertanto ho fatto una spermiocoltura.
Con quest'ultima hanno trovato un batterio di nome E.COLI.
A questo punto l'urologo dice che, oltre alla sclerosi del collo vescicole, ho anche un'infezione della prostata abbastanza lieve. Non mi ha però ordinato nessuna terapia per quest'ultima data la mia allergia alla penicellina e gli unici farmaci efficaci appartengono più o meno alle famiglie delle penicelline: quindi, l'urologo, mi dice di continuare con l'OMINC, per il momento, e lasciar perdere il batterio E.COLI che ha generato l'infezione (dopo i 20 giorni di cura se le cose non cambiano dice che prenderà in considerazione una terapia con antibiotico specifico).
In definitiva non ha dato peso ad un eventuale prostatite (dice solo di andare regolarmente di corpo e bere molta acqua).
Di parere diverso invece è il mio medico di base il quale sostiene che tutti i miei problemi dipendono dalla prostatite e mi consiglia di sospendere l'OMNIC e provare una terapia con R.ORAXIM 6CPR RIV 500MG (in realtà questo farmaco non è tra quelli indicati come efficaci per tale batterio, nonostante ciò, data la mia allergia alla penicillina, dice di tentare lo stesso), poi se non ho segnali di allergie provare con delle iniezioni.
Nella speranza di essere stato esauriente, secondo Lei come devo comportarmi? Chi ha ragione? Che terapia devo intraprendere fra le due consigliate? Dovrei rivolgermi ad un andrologo?
Per ultimo: nel mio caso è consigliato/sconsigliato avere degli orgasmi?
La ringrazio per l'attenzione prestata.
ho 34 anni e da due mesi ho problemi ad urinare; precisamente dopo aver urinato ho uno strano fastidio nelle zone urinarie (non so precisamente dove, comunque non al pene) non sembra bruciore ma la sensazione di dovere urinare spesso, anche di notte, una strana sensazione associata ad un lieve dolore-pesantezza nella zona pubica, a volte ho la sensazione come se non avessi completato la minzione; inoltre, il flusso dell'urina a volte rallenta per poi riprendere regolarità, e finisce con un po' di goccioline.
Di notte sento l’esigenza di urinare (è capitato anche due volte per notte).
Sempre di notte il pene va in erezione e si rilassa dopo la minzione (questo fenomeno però si manifesta ogni tanto).
Il problema di urinare frequentemente, associato ad un senso di pesantezza, lo accuso anche dopo aver defecato, in tal caso però il problema è un po’ meno fastidioso, avverto cioè minor senso di pesantezza e più voglia di urinare.
Invece sento molto più disagio dopo aver ejaculato, e solo in questo caso sento anche uno strano calore al pene (ma di questo me ne sono accorto dopo un po’ rispetto agli altri sintomi).
Inoltre sempre in riferimento alla parte sessuale, in questi mesi mi “divertivo” a trattenere l’orgasmo e molte volte lo interrompevo senza eiaculare (per vari motivi che ora non espongo perché non penso siano pertinenti).
La quantità di sperma è molto ridotta ed il getto è quasi sempre inesistente.
Solo adesso mi rendo conto che anche circa 1 anno fa ho avuto questi fastidi (solo 1-2 volte in un anno), ma non ho fatto in tempo a rendermi conto di cosa avessi che erano già passati: duravano solo una serata quando mi coricavo, poi mi addormentavo e la mattina dopo non accusavo più nessun fastidio, tanto che non mi ricordavo neanche di averli avuti.
Sono seguito da un urologo e dal mio medico di base.
Questi sono gli eventi intercorsi da circa 5 mesi a questa parte:
- un episodio di sangue dalle urine (successo 2/3 mesi prima di avere il problema sopra esposto);
- un episodio di sangue dallo sperma (successo 4/5 mesi prima di avere il problema sopra esposto);
- stitichezza da circa 3-4 mesi (in forma abbastanza lieve, vado di corpo di media ogni 2-3 giorni)
Questi sono gli esami che mi hanno prescritto (tra parentesi è indicato l’esito):
- ecografia addome (riscontrati microcalcoli cristalluria, vescica ben distesa, prostata e vescichette seminali regolari, dopo minzione minimo residuo);
- esami sangue e urine (negativi);
- uroflussometria (getto inferiore agli standard: inizio di ostruzione cervico uretrale; “non ho trascritto tutti i valori segnati, se però servono li scriverò nella prossima e-mail”);
A seguito della uroflussometria non soddisfacente ho fatto una uretrocistografia retrograda e minzionale i cui risultati sono stati: URETRA DI REGOLARE DECORSO, RISTRETTA NEL TRATTO PROSTATICO, VESCICA BEN DISTESA A CONTORNI NETTI SI SVUOTA CON MINZIONE.
Pertanto la diagnosi dell'urologo è stata la seguente: SCLEROSI DEL COLLO VESCICALE (anche se in forma molto leggera).
Mi ha ordinato l'OMINC come terapia.
Da subito ho notato dei miglioramenti, però gia dopo una settimana i problemini sono tornati anche se in forma ridotta (è difficile per me stabilire il grado di miglioramento perché questo problema sta diventando un’ossessione, ci penso in continuazione e non sono più obbiettivo nel giudicare il mio stato di salute), comunque l'urologo dice che gli effetti dovrei notarli dopo 15-20 giorni.
Poi mi sono accorto che dopo una ejaculazione questo problema si amplificava con l'insorgere anche di uno strano bruciore sempre esteso nelle varie zone urinarie, anche nell'uretra, pertanto ho fatto una spermiocoltura.
Con quest'ultima hanno trovato un batterio di nome E.COLI.
A questo punto l'urologo dice che, oltre alla sclerosi del collo vescicole, ho anche un'infezione della prostata abbastanza lieve. Non mi ha però ordinato nessuna terapia per quest'ultima data la mia allergia alla penicellina e gli unici farmaci efficaci appartengono più o meno alle famiglie delle penicelline: quindi, l'urologo, mi dice di continuare con l'OMINC, per il momento, e lasciar perdere il batterio E.COLI che ha generato l'infezione (dopo i 20 giorni di cura se le cose non cambiano dice che prenderà in considerazione una terapia con antibiotico specifico).
In definitiva non ha dato peso ad un eventuale prostatite (dice solo di andare regolarmente di corpo e bere molta acqua).
Di parere diverso invece è il mio medico di base il quale sostiene che tutti i miei problemi dipendono dalla prostatite e mi consiglia di sospendere l'OMNIC e provare una terapia con R.ORAXIM 6CPR RIV 500MG (in realtà questo farmaco non è tra quelli indicati come efficaci per tale batterio, nonostante ciò, data la mia allergia alla penicillina, dice di tentare lo stesso), poi se non ho segnali di allergie provare con delle iniezioni.
Nella speranza di essere stato esauriente, secondo Lei come devo comportarmi? Chi ha ragione? Che terapia devo intraprendere fra le due consigliate? Dovrei rivolgermi ad un andrologo?
Per ultimo: nel mio caso è consigliato/sconsigliato avere degli orgasmi?
La ringrazio per l'attenzione prestata.
[#1]
caro lettore 17542,
la complessità dei suoi sintomi richiederebbero, a mio modesto parere, un inquadramento e terapia da parte di uno specialista
se non è soddisfatto del suo lo cambi
ma non è possibile o corretto esprimere giudizi sulle terapie consigliate e praticate
cari saluti
la complessità dei suoi sintomi richiederebbero, a mio modesto parere, un inquadramento e terapia da parte di uno specialista
se non è soddisfatto del suo lo cambi
ma non è possibile o corretto esprimere giudizi sulle terapie consigliate e praticate
cari saluti
Dott. Diego Pozza
www.andrologia.lazio.it
www.studiomedicopozza.it
www.vasectomia.org
[#2]
Perfezionato in medicine non convenzionali
- esami sangue e urine (negativi); sarebbe bene che li indicasse, troppo spessoil “nefativo”, con un attento esame, non lo era affatto, inoltre non erano stati eseguiti quelli esami necessari, che avrebbero condotto ad una diagnosi.
Lei chiaramente ha una prostatite, provocata, da agenti patogeni intracellulari, che non si manifestano nell’esame culturale dei secreti.
La sua allergia alla penicillina, può essere risolta benissimo con la terapia biologica. Capisco bene che non è facile, per un medico, abituato a prescrivere farmaci in dosi massive, anzi, più i sintomi sono eclatanti, passano a dosi maggiori, capire che si possono risolvere problemi così importanti, con un granulino e un poco di acqua, ma questo è quello che succede dal tempo di Hahnemann, succede ai miei pazienti da venti anni. E’ una alternativa che mi permette di rilevare, con esami strumentali di medicina convenzionale e biologica, gli agenti patogeni responsabili; ma non solo, la grande innovazione consiste nella possibilità di integrare la più recente bibliografia internazionale e quindi ricerca scientifica, la medicina convenzionale, immunologia, ormesi, con la medicina biologica e i suoi farmaci, rispettosi della fisiologia dell’organismo e privi di effetti collaterali, nel suo caso di allergie, fornendo la possibilità di eseguire una terapia e di risolvere il suo problema, principalmente, agendo sulle cause che l’hanno determinata, portare via gli agenti patogeni responsabili.
Saluti
Lei chiaramente ha una prostatite, provocata, da agenti patogeni intracellulari, che non si manifestano nell’esame culturale dei secreti.
La sua allergia alla penicillina, può essere risolta benissimo con la terapia biologica. Capisco bene che non è facile, per un medico, abituato a prescrivere farmaci in dosi massive, anzi, più i sintomi sono eclatanti, passano a dosi maggiori, capire che si possono risolvere problemi così importanti, con un granulino e un poco di acqua, ma questo è quello che succede dal tempo di Hahnemann, succede ai miei pazienti da venti anni. E’ una alternativa che mi permette di rilevare, con esami strumentali di medicina convenzionale e biologica, gli agenti patogeni responsabili; ma non solo, la grande innovazione consiste nella possibilità di integrare la più recente bibliografia internazionale e quindi ricerca scientifica, la medicina convenzionale, immunologia, ormesi, con la medicina biologica e i suoi farmaci, rispettosi della fisiologia dell’organismo e privi di effetti collaterali, nel suo caso di allergie, fornendo la possibilità di eseguire una terapia e di risolvere il suo problema, principalmente, agendo sulle cause che l’hanno determinata, portare via gli agenti patogeni responsabili.
Saluti
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 9.9k visite dal 15/08/2006.
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Approfondimento su Allergia
L'allergia è una reazione immunitaria eccessiva di fronte a una sostanza (allergene) innocua per molti. Gli allergeni più frequenti e le forme di allergie.