Puntino bianco sull’asta del pene. cosa potrebbe essere?
Gentili Dottori, scrivo perché 5-6 giorni fa ho notato sull’asta del pene un puntino bianco al che ho pensato subito ad un brufoletto o ad un mollusco contagioso (avendone avuto uno sul pube) ma controllando meglio ho visto che essendo un puntino minuscolo non poteva essere un brufolo e, a mio parere, avendo visto quello che ho avuto, neanche un mollusco contagioso.
Ho provato allora a levarlo, credendo fosse solo un puntino dovuto a del sebo...fatto sta che è uscito del sangue e credevo di averlo rimosso.
Dopo un paio di giorni è spuntata una crosticina e questa sera l’ho rimossa facendo uscire altro sangue.
Dopo aver disinfettato il punto ho visto esserci una piccola puntina bianca che ho rimosso tirando ma è rimasto una sorta di punto bianco sotto pelle che non è andato via.
Negli ultimi 30 giorni non ho avuto rapporti sessuali e non mi sono mai accorto prima di avere questo punto bianco sul pene.
Essendo ipocondriaco ho cercato su internet se qualche malattia potesse avere questi punti sul pene ma tutte quelle visionate (HIV, HPV, sifilide, condilomi, verruche, herpes ecc...) erano, visivamente, totalmente diverse rispetto al punto bianco che ho io, ora, dopo aver rimosso la pelle, un po’ più grande di quello iniziale.
La mia idea era aspettare che riuscisse la crosta e che cadesse per vedere se ci sarà ancora ed eventualmente fare una visita medica.
Ad oggi penso possa essere o una ghiandola sebacea in superficie, o un granello di Fordyce o un (anche se molto diverso rispetto a quello che ho avuto) mollusco contagioso.
Quindi nulla di grave in tutti e tre i casi ma, il mio essere ipocondriaco, fa sì che io possa aver paura di avere un’altra malattia, quindi la mia domanda è: a vostro avviso, cosa potrebbe essere considerato che era solo un puntino bianco e che scorticando la pelle è rimasto comunque il punto bianco?
Non ho dolori, bruciori, nulla...semplicemente una ghiandola sebacea o altro?
Grazie mille e scusate il disturbo!
Ho provato allora a levarlo, credendo fosse solo un puntino dovuto a del sebo...fatto sta che è uscito del sangue e credevo di averlo rimosso.
Dopo un paio di giorni è spuntata una crosticina e questa sera l’ho rimossa facendo uscire altro sangue.
Dopo aver disinfettato il punto ho visto esserci una piccola puntina bianca che ho rimosso tirando ma è rimasto una sorta di punto bianco sotto pelle che non è andato via.
Negli ultimi 30 giorni non ho avuto rapporti sessuali e non mi sono mai accorto prima di avere questo punto bianco sul pene.
Essendo ipocondriaco ho cercato su internet se qualche malattia potesse avere questi punti sul pene ma tutte quelle visionate (HIV, HPV, sifilide, condilomi, verruche, herpes ecc...) erano, visivamente, totalmente diverse rispetto al punto bianco che ho io, ora, dopo aver rimosso la pelle, un po’ più grande di quello iniziale.
La mia idea era aspettare che riuscisse la crosta e che cadesse per vedere se ci sarà ancora ed eventualmente fare una visita medica.
Ad oggi penso possa essere o una ghiandola sebacea in superficie, o un granello di Fordyce o un (anche se molto diverso rispetto a quello che ho avuto) mollusco contagioso.
Quindi nulla di grave in tutti e tre i casi ma, il mio essere ipocondriaco, fa sì che io possa aver paura di avere un’altra malattia, quindi la mia domanda è: a vostro avviso, cosa potrebbe essere considerato che era solo un puntino bianco e che scorticando la pelle è rimasto comunque il punto bianco?
Non ho dolori, bruciori, nulla...semplicemente una ghiandola sebacea o altro?
Grazie mille e scusate il disturbo!
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Gentile lettore,
smetta di pasticciarsi e fare congetture diagnostiche improbabili; in questi casi, senza una valutazione clinica diretta, è impossibile formulare una risposta corretta, cioè capire la causa del suo problema e dare quindi una indicazione su quali passi successivi fare sia a livello diagnostico ma soprattutto terapeutico.
Bisogna, a questo punto, consultare in diretta ora il suo medico di famiglia e poi, sempre su sua indicazione anche il suo specialista di riferimento.
Un cordiale saluto.
smetta di pasticciarsi e fare congetture diagnostiche improbabili; in questi casi, senza una valutazione clinica diretta, è impossibile formulare una risposta corretta, cioè capire la causa del suo problema e dare quindi una indicazione su quali passi successivi fare sia a livello diagnostico ma soprattutto terapeutico.
Bisogna, a questo punto, consultare in diretta ora il suo medico di famiglia e poi, sempre su sua indicazione anche il suo specialista di riferimento.
Un cordiale saluto.
Giovanni Beretta M.D.
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