Sindrome di le peyronie
Buongiorno,
sono un uomo di 45 anni e da circa 6 mesi soffro della sindrome di La Peyronie.
Ho effettuato delle sedute di onde d'urto a bassa frequenza e sto assumendo una capsula al giorno di Peyrocur e una pastiglia di Teledofil.
Il dolore inizialmente insopportabile sta sparendo ma la deformazione lungo l'asse è decisamente aumentata anche se non impedisce i rapporti con la partner.
La preoccupazione che permane è relativa alla "potenza" di erezione; in particolare il pene in erezione non ha la rigidezza solita che aveva prima del problema.
Anche mio padre, ora di 78 anni, ha avuto lo stesso problema più o meno alla stessa età.
Da circa un anno e mezzo faccio uso di gel topico liposomiale a base di finasteride al 2, 5% (formulazione Hasson&Wong).
Può essere questa la causa dell'insorgenza della sindrome di Le Peyronie?
Grazie
Distinti Saluti
sono un uomo di 45 anni e da circa 6 mesi soffro della sindrome di La Peyronie.
Ho effettuato delle sedute di onde d'urto a bassa frequenza e sto assumendo una capsula al giorno di Peyrocur e una pastiglia di Teledofil.
Il dolore inizialmente insopportabile sta sparendo ma la deformazione lungo l'asse è decisamente aumentata anche se non impedisce i rapporti con la partner.
La preoccupazione che permane è relativa alla "potenza" di erezione; in particolare il pene in erezione non ha la rigidezza solita che aveva prima del problema.
Anche mio padre, ora di 78 anni, ha avuto lo stesso problema più o meno alla stessa età.
Da circa un anno e mezzo faccio uso di gel topico liposomiale a base di finasteride al 2, 5% (formulazione Hasson&Wong).
Può essere questa la causa dell'insorgenza della sindrome di Le Peyronie?
Grazie
Distinti Saluti
[#1]
Gentile lettore,
lasci perdere il gel topico che poco ha a che fare con il suo attuale problema a livello del pene.
L'Induratio Penis Plastica (IPP) o malattia di La Peyronie è una patologia caratterizzata dalla formazione di placche fibrotiche all'interno della tunica albuginea del pene.
Questa malattia è facilmente associata a dolore e spesso a curvature anomale del pene durante l'erezione, nelle fasi più avanzate della malattia possono subentrare disturbi dell'erezione.
La causa della malattia è poco nota. Molti sono i fattori ipotizzati e spesso associati alla patologia. Tra questi i traumi sono ritenuti i più importanti, soprattutto i microtraumatismi che causano sanguinamento e successiva deposizione di fibrina con attivazione della normale reazione infiammatoria.
Altri fattori chiamati in causa sono quelli vascolari (aterosclerosi, ipertensione arteriosa) ed infettivi (uretriti, ecc.).
Un'osservazione che antigeni HLA della classe II sono più comuni in uomini con induratio penis plastica fa ritenere molto suggestiva una causa autoimmunitaria.
Il disturbo erettivo interessa circa il 40% degli uomini colpiti da malattia di La Peyronie e le cause sembrano da imputare ad un problema vascolare di tipo arterioso, quando la placca allunga e assottiglia i vasi, oppure di tipo venoso per l'alterazioni dei normali meccanismi di occlusione venosa con conseguente aumentata fuga del sangue dai corpi cavernosi.
La malattia presenta un decorso molto variabile e a volte capita anche di osservare una risoluzione spontanea della placca. Per questo motivo il trattamento deve essere all'inizio di tipo farmacologico, conservativo con l'utilizzo di prodotti a base di vitamina E, farmaci antiinfiammatori ed antifibrotici (tra questi vi è il PABA, cioè l’acido parammino benzoato di potassio).
Sono state provate anche altre terapie come gli ultrasuoni, la diatermia, la laserterapia, le iniezioni intraplacca di farmaci antiinfiammatori.
Da ultimo solo a nodulo stabilizzato ed in presenza di gravi incurvamenti o disturbi dell'erezione ,può essere utile ricorrere ad un trattamento chirurgico che può prevedere l'inserimento di una protesi oppure l'uso di tecniche di chirurgia plastica che permettono l'escissione della placca stessa e la correzione dell'incurvamento.
Un cordiale saluto
lasci perdere il gel topico che poco ha a che fare con il suo attuale problema a livello del pene.
L'Induratio Penis Plastica (IPP) o malattia di La Peyronie è una patologia caratterizzata dalla formazione di placche fibrotiche all'interno della tunica albuginea del pene.
Questa malattia è facilmente associata a dolore e spesso a curvature anomale del pene durante l'erezione, nelle fasi più avanzate della malattia possono subentrare disturbi dell'erezione.
La causa della malattia è poco nota. Molti sono i fattori ipotizzati e spesso associati alla patologia. Tra questi i traumi sono ritenuti i più importanti, soprattutto i microtraumatismi che causano sanguinamento e successiva deposizione di fibrina con attivazione della normale reazione infiammatoria.
Altri fattori chiamati in causa sono quelli vascolari (aterosclerosi, ipertensione arteriosa) ed infettivi (uretriti, ecc.).
Un'osservazione che antigeni HLA della classe II sono più comuni in uomini con induratio penis plastica fa ritenere molto suggestiva una causa autoimmunitaria.
Il disturbo erettivo interessa circa il 40% degli uomini colpiti da malattia di La Peyronie e le cause sembrano da imputare ad un problema vascolare di tipo arterioso, quando la placca allunga e assottiglia i vasi, oppure di tipo venoso per l'alterazioni dei normali meccanismi di occlusione venosa con conseguente aumentata fuga del sangue dai corpi cavernosi.
La malattia presenta un decorso molto variabile e a volte capita anche di osservare una risoluzione spontanea della placca. Per questo motivo il trattamento deve essere all'inizio di tipo farmacologico, conservativo con l'utilizzo di prodotti a base di vitamina E, farmaci antiinfiammatori ed antifibrotici (tra questi vi è il PABA, cioè l’acido parammino benzoato di potassio).
Sono state provate anche altre terapie come gli ultrasuoni, la diatermia, la laserterapia, le iniezioni intraplacca di farmaci antiinfiammatori.
Da ultimo solo a nodulo stabilizzato ed in presenza di gravi incurvamenti o disturbi dell'erezione ,può essere utile ricorrere ad un trattamento chirurgico che può prevedere l'inserimento di una protesi oppure l'uso di tecniche di chirurgia plastica che permettono l'escissione della placca stessa e la correzione dell'incurvamento.
Un cordiale saluto
Giovanni Beretta M.D.
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Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 3.1k visite dal 04/08/2020.
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