Perdita erezione
Buongiorno, sono un ragazzo di 27 anni.
Sono qui per chiedere un parere anche a voi.
A novembre/dicembre mi è stato diagnosticato un varicocele di 2 grado a sinistra.
Successivamente dopo tutti gli esami tra cui spermiogramma e spermiocultura (negativa), nelle festività natalizie, ho cominciato ad accusare un bruciore post-minzionale, sopportabile ma pur sempre fastidioso, così consulto l'uruloga che mi ha diagnosticato il varicocele e mi prescrive un urino coltura (fatta a gennaio) che risulta negativa, consulto anche il mio medico che mi prescrive 8 giorni di furandantin, all'inizio sembra andare bene, ma dopo una settimana dalla cura ritorna il bruciore post-minzionale, ritorno dal mio medico che banalizza la situazione dandomi una cura di 8 giorni di brufen, proseguo secondo indicazione e torno a stare meglio, ma purtroppo dopo circa una settimana ritornano i bruciori, per poi sparire o comunque alleviarsi fino a fine marzo, per poi ricomparire con piccolissime perdite di liquido trasparente in fase di erezione o di eccitamento, vista la situazione del corona virus, le visite anche a pagamento sono sospese, così mi metto in contatto con il mio medico, che non c'è in quel periodo ma c'è il sostituto, che ritiene sia un uretrite e per 14 giorni mi da della claritromicina 500mg.
Finita la cura pare sembra andare meglio con i bruciori (non voglio cantar vittoria) ma mi sono accorto già dalla seconda settimana di cura, della carenza di libido e di erezione, se la raggiungo non è potente e la perdo abbastanza subito.
Premetto che sono single da circa 1 anno e mezzo e non ho avuto rapporti occasionali.
Sicuramente appena sarà possibile mi recherò ad una visita approfondita.
Tutto questo però, mi crea abbastanza scompenso a livello emotivo, considerando anche il fatto che è dal 13 di marzo che sono in casa, potrebbe essere un fattore psichico, ansia, stress da quarantena oppure la mancanza di erezione e di libido potrebbe essere derivata da questa sospetta uretrite?
Ormai non so più che pesci prendere, e anche continuare con farmaci come una cavia non mi aiuta.
Sono qui per chiedere un parere anche a voi.
A novembre/dicembre mi è stato diagnosticato un varicocele di 2 grado a sinistra.
Successivamente dopo tutti gli esami tra cui spermiogramma e spermiocultura (negativa), nelle festività natalizie, ho cominciato ad accusare un bruciore post-minzionale, sopportabile ma pur sempre fastidioso, così consulto l'uruloga che mi ha diagnosticato il varicocele e mi prescrive un urino coltura (fatta a gennaio) che risulta negativa, consulto anche il mio medico che mi prescrive 8 giorni di furandantin, all'inizio sembra andare bene, ma dopo una settimana dalla cura ritorna il bruciore post-minzionale, ritorno dal mio medico che banalizza la situazione dandomi una cura di 8 giorni di brufen, proseguo secondo indicazione e torno a stare meglio, ma purtroppo dopo circa una settimana ritornano i bruciori, per poi sparire o comunque alleviarsi fino a fine marzo, per poi ricomparire con piccolissime perdite di liquido trasparente in fase di erezione o di eccitamento, vista la situazione del corona virus, le visite anche a pagamento sono sospese, così mi metto in contatto con il mio medico, che non c'è in quel periodo ma c'è il sostituto, che ritiene sia un uretrite e per 14 giorni mi da della claritromicina 500mg.
Finita la cura pare sembra andare meglio con i bruciori (non voglio cantar vittoria) ma mi sono accorto già dalla seconda settimana di cura, della carenza di libido e di erezione, se la raggiungo non è potente e la perdo abbastanza subito.
Premetto che sono single da circa 1 anno e mezzo e non ho avuto rapporti occasionali.
Sicuramente appena sarà possibile mi recherò ad una visita approfondita.
Tutto questo però, mi crea abbastanza scompenso a livello emotivo, considerando anche il fatto che è dal 13 di marzo che sono in casa, potrebbe essere un fattore psichico, ansia, stress da quarantena oppure la mancanza di erezione e di libido potrebbe essere derivata da questa sospetta uretrite?
Ormai non so più che pesci prendere, e anche continuare con farmaci come una cavia non mi aiuta.
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Caro Utente,credo che sia necessario un approfondimento diagnostico con esecuzione di tamponi batteriologici,piuttosto che insistete con prolungate terapie antibiotiche,magari prescritte telefonicamente.Cordialita'
Dr. Pierluigi Izzo
www.studiomedicoizzo.it
info@studiomedicoizzo.it
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 809 visite dal 22/04/2020.
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