Problemi di erezione a 37 anni

Buongiorno.

Ho 37 anni e da diversi anni, ormai, convivo con un problema di erezione che mi sta distruggendo l’autostima e la possibilità di vivere serenamente la mia vita sessuale.

Come dicevo, da qualche anno ho problemi nel far persistere l’erezione nonostante sia abbastanza eccitato.
Quando mi eccito, infatti, inizia l’erezione, ma difficilmente raggiunto livelli di turgidità sufficienti e poco dopo il pene inizia a perdere l’erezione, nonostante sia ancora eccitato.
Per far tornare l’erezione per qualche secondo devo pensare a qualcosa di molto eccitante, ma il risultato è lo stesso, dopo qualche secondo, anche se con stimolazione manuale, l’erezione di affievolisce fino a sparire.

Sono stato dal mio medico di fiducia e mi ha consigliato/prescritto il Levitra.
Mi sono rivolto anche ad un andrologo, il quale, dopo avermi prescritto esami del testosterone totale e Prolattina risultati nella norma (Rispettivamente 5, 36 No/mL con range 2, 49-8, 36 e 8, 68 ng/mL con range 4, 04-15, 2), mi prescrisse Rabestrom 50 orosolubile.
Nonostante il Levitra e il Rabestrom, il problema però persisteva, non riuscivo a mantenere l’erezione una volta raggiunta se non per qualche secondo e se non stimolato manualmente o in altro modo la perdevo del tutto; per tale motivo ho smesso di farne uso.

Volevo chiedervi, dato che il problema si pone sempre (Anche quando sono da solo) e non qualche volta, potrebbe trattarsi di un disturbo fisico anziché psicologico?
Esistono patologie che causano i miei disturbi?
Esistono anche degli esami particolari per tali problemi?

Grazie mille a chi vorrà rispondermi.

Cordiali saluti.
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Dr. Andrea Loreto Urologo, Andrologo 227 5
Buongiorno Carissimo.
Purtroppo quella di cedere alla tentazione di prescrivere un farmaco per l'erezione ad un paziente giovane senza aver concluso l'iter diagnostico è spesso un "peccato" di molti medici.

Probabilmente su una piccola (e risolvibile) patologia organica si potrebbe essere instaurata una difficoltà psicologica.

Ora questo la porterà ovviamente a concludere il percorso diagnostico ma anche ad avere in contemporanea una sostegno psicologico.

Penso che debba rivolgersi con rinnovata fiducia ad un andrologo e contemporaneamente (magari chiedendo all'andrologo) ad uno psicologo, io stesso consiglio ai pazienti di rivolgersi allo psicologo per una terapia di supporto (che spesso diventa la terapia principale e quella dell'andrologo quella di supporto).

Spero di esserle stato d'aiuto.

Dott. Andrea Loreto
Roma - Reggio Emilia - Parma
+39 3515262627
Info@andrealoreto.it
www.andrealoreto.it

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