Fibrosi dei corpi cavernosi
Nel mese di novembre 2019 ho effettuato una visita specialistica presso un andrologo di fiducia in cui mi è stata diagnosticata una possibile fibrosi dei corpi cavernosi multifocale.
Nel mese di febbraio 2020 ho effettuato sotto indicazione dello specialista ecocolordoppler del pene con elastonografia il cui esame riporto di seguito:
L’esame ecografico del pene mostra corpi cavernosi simmetrici con struttura normale.
Il tratto preglandulare dorsale della tunica dei corpi cavernosi presenta una placca fibro-cheloidea (estensione cranio-caudale mm 20.
Diametro trasverso mm 16, spessore mm 2, 2) altra placca di mm 6*15*2 e’ rilevabile in sede dorsale del pene.
Nel tratto preglandulare del setto intracavernoso si associa fibrosi conformata a Y con estensione cranio-caudale di mm 23, associata ad altre due subunita’ di 1, 5 mm; nel tratto basale altra fibrosi settale di mm 6.
Altra placca di mm 6*15*2 e’ rilevabile in sede dorsale basale.
L’elastografia shear wave (2d-SWE) per l’analisi quantitativa dell’elasticità tessutale, documenta discreta rigidità delle placche fibrocheloidee dorsali (modulo elastico 35-40 Kpa) e significativa rigidità della fibrosi del setto intracavernoso (modulo elastico 45-57 kpa).
I corpi cavernosi presentano rigidità discreta (modulo elastico 30-45 kpa).
Conservata pervieta’ color doppler delle arterie dorsali e cavernose.
L’analisi doppler conferma spettro basale fisiologicamente trifasico in tutte le arterie lenirne.
Successivamente ho eseguito penogramma il cui esame riporto di seguito:
in fase angioscintigrafica i rilievi a carico dei grossi tronchi arteriosi, (aorta addominale, iliache comuni, diramazioni iliache esterne ed ipogastriche, sono nei limiti della norma)
Lo studio del pool ematico pensiero, della durata di circa 30 minuti, è stato eseguito in condizioni basali e dopo somministrazione sublinguale di 0, 3 mg di nitro derivato.
L’incremento di volume ematico rilevato a livello penieno è risultato irregolare e di modesta entità con un picco massimo del 45% dopo 24 minuti preceduto e seguito da brusche e transitorie diminuzioni di volume
Ematico, con andamento della curva di tipo fasico.
Conclusioni: fase arteriosa inferiore ai limiti della norma per l’età del paziente (33 anni).
Presenza di apprezzabili disfunzioni veno-occlusive.
Reperti compatibili con deficit funzionale di tipo misto.
La cura datami dall’andrologo e’ la seguente:
Mirtilli 2 compresse la mattina 2 la sera
Vitamina e 400 una la mattina una la sera
Potaba 3 g al mattino e 3 la sera.
n.
10 iniezioni cortisoniche.
Verdenafil 10 mg mezz’ora prima del rapporto.
Ho Assenza di erezioni mattutine ed erezioni spontanee durante il giorno da qualche anno e che Purtroppo sono molto deboli e a volte insufficienti per i rapporti con la mia ragazza anche con l’utilizzo di inibitori.
Sono molto preoccupato e chiedo un vostro parere in merito
cordiali saluti
Nel mese di febbraio 2020 ho effettuato sotto indicazione dello specialista ecocolordoppler del pene con elastonografia il cui esame riporto di seguito:
L’esame ecografico del pene mostra corpi cavernosi simmetrici con struttura normale.
Il tratto preglandulare dorsale della tunica dei corpi cavernosi presenta una placca fibro-cheloidea (estensione cranio-caudale mm 20.
Diametro trasverso mm 16, spessore mm 2, 2) altra placca di mm 6*15*2 e’ rilevabile in sede dorsale del pene.
Nel tratto preglandulare del setto intracavernoso si associa fibrosi conformata a Y con estensione cranio-caudale di mm 23, associata ad altre due subunita’ di 1, 5 mm; nel tratto basale altra fibrosi settale di mm 6.
Altra placca di mm 6*15*2 e’ rilevabile in sede dorsale basale.
L’elastografia shear wave (2d-SWE) per l’analisi quantitativa dell’elasticità tessutale, documenta discreta rigidità delle placche fibrocheloidee dorsali (modulo elastico 35-40 Kpa) e significativa rigidità della fibrosi del setto intracavernoso (modulo elastico 45-57 kpa).
I corpi cavernosi presentano rigidità discreta (modulo elastico 30-45 kpa).
Conservata pervieta’ color doppler delle arterie dorsali e cavernose.
L’analisi doppler conferma spettro basale fisiologicamente trifasico in tutte le arterie lenirne.
Successivamente ho eseguito penogramma il cui esame riporto di seguito:
in fase angioscintigrafica i rilievi a carico dei grossi tronchi arteriosi, (aorta addominale, iliache comuni, diramazioni iliache esterne ed ipogastriche, sono nei limiti della norma)
Lo studio del pool ematico pensiero, della durata di circa 30 minuti, è stato eseguito in condizioni basali e dopo somministrazione sublinguale di 0, 3 mg di nitro derivato.
L’incremento di volume ematico rilevato a livello penieno è risultato irregolare e di modesta entità con un picco massimo del 45% dopo 24 minuti preceduto e seguito da brusche e transitorie diminuzioni di volume
Ematico, con andamento della curva di tipo fasico.
Conclusioni: fase arteriosa inferiore ai limiti della norma per l’età del paziente (33 anni).
Presenza di apprezzabili disfunzioni veno-occlusive.
Reperti compatibili con deficit funzionale di tipo misto.
La cura datami dall’andrologo e’ la seguente:
Mirtilli 2 compresse la mattina 2 la sera
Vitamina e 400 una la mattina una la sera
Potaba 3 g al mattino e 3 la sera.
n.
10 iniezioni cortisoniche.
Verdenafil 10 mg mezz’ora prima del rapporto.
Ho Assenza di erezioni mattutine ed erezioni spontanee durante il giorno da qualche anno e che Purtroppo sono molto deboli e a volte insufficienti per i rapporti con la mia ragazza anche con l’utilizzo di inibitori.
Sono molto preoccupato e chiedo un vostro parere in merito
cordiali saluti
[#1]
Gent.le utente
è interessante rilevare che nell'ecografia sia scritto:"L’esame ecografico del pene mostra corpi cavernosi simmetrici con struttura normale" e poi invece compaiono improvvisamente tante placche e a seguire elastografia che non ha alcun significato diagnostico per finire con questa frase "Conservata pervieta’ color doppler delle arterie dorsali e cavernose". Quindi se tutto andava bene dal punto di vista vascolare non si capisce perchè fare una angiografia (penogramma????). Non mi dilungo sulla terapia sottolineando che secondo le linee guida internazionali il cortisone non si deve fare.
Un cordiale saluto
è interessante rilevare che nell'ecografia sia scritto:"L’esame ecografico del pene mostra corpi cavernosi simmetrici con struttura normale" e poi invece compaiono improvvisamente tante placche e a seguire elastografia che non ha alcun significato diagnostico per finire con questa frase "Conservata pervieta’ color doppler delle arterie dorsali e cavernose". Quindi se tutto andava bene dal punto di vista vascolare non si capisce perchè fare una angiografia (penogramma????). Non mi dilungo sulla terapia sottolineando che secondo le linee guida internazionali il cortisone non si deve fare.
Un cordiale saluto
Dott. Carlo Maretti
Specializzato in Andrologia
www.andrologia-online.it
[#2]
Utente
Gent.le Dott.Maretti sono d’accordo con lei sul fatto che la semplice ecografia non rileva le placche, motivo per cui ho eseguito la elastografia grazie alla quale è stato possibile evidenziare la presenza delle
Numerose placche e aree fibrotiche che per le dimensioni riscontrate mi hanno detto sono già presenti da anni ed in stato avanzato !!! Faccia conto che Nel mese di settembre 2019 ho effettuato presso un altro specialista un ecodoppler prima basale, in cui non era stata evidenziata alcuna placca e alcuna area fibrotica , e successivamente dinamico il cui referto era: deficit veno-occlusivo, senza riuscire a motivarne la causa.
Grazie ancora
Buon pomeriggio
Numerose placche e aree fibrotiche che per le dimensioni riscontrate mi hanno detto sono già presenti da anni ed in stato avanzato !!! Faccia conto che Nel mese di settembre 2019 ho effettuato presso un altro specialista un ecodoppler prima basale, in cui non era stata evidenziata alcuna placca e alcuna area fibrotica , e successivamente dinamico il cui referto era: deficit veno-occlusivo, senza riuscire a motivarne la causa.
Grazie ancora
Buon pomeriggio
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 7.1k visite dal 19/03/2020.
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