Il mio primo rapporto sessuale è stato un clamoroso insuccesso, tanto
Buongiorno, inizio con l'esprimere la mia totale approvazione per tutto quello che questo sito e i professionisti che vi operano rappresentano. Ho letto molti pareri e ho notato molte accomunanze con il mio caso, ma vorrei sentire un parere personalizzato.
Ho 31 anni, una vita sessuale iniziata concretamente in ritardo e costellato di delusioni, paure e sensi di colpa. A 17-18 anni ho subito l'intervento di circoncisione a causa del frenulo breve(riscontrato non perchè avevo difficoltà negli atti sessuali, ma bensì perchè il mio fratello maggiore ne aveva sofferto e quindi i miei genitori mi hanno fatto fare una visita); pochi mesi dopo il mio primo rapporto sessuale è stato un clamoroso insuccesso, tanto da rifuggermi quasi a non cercare più il contatto sessuale e anche in quei pochi casi, si verificavano sempre degli insuccessi conditi da stati di ansia e di panico. Alla veneranda età di 28 anni sono riuscito ad avere un rapporto stabile, ma i successi si sono misti agli insuccessi, tanto da portarmi a farmi visitare da un urologo che dopo una breve visita ha escluso problemi organici e mi ha consigliato di prendere del Cialis e di stare tranquillo. La situazione non è cambiata poi molto e da un anno mi sono affidato ad una psicologa, convinto che l'aspetto psicologico fosse alla base del problema; il lavoro svolto con lei non è stato portato a termine, ma ha messo in luce una serie di dinamiche mentali facilmente riconducibili(letti anche alcuni dei vostri articoli) che la mia vita familiare e le mie delusioni possono avere avuto un grosso impatto negativo sulla mia sfera sessuale.
Il mio problema riguarda la difficoltà in alcuni casi a raggiungere l'erezione( con conseguente difficoltà di penetrazione) e a mantenerla durante il rapporto. Purtroppo succede più volte del previsto e ora la mia vita sentimentale sta andando a pezzi, insieme con la mia autostima. Faccio molto riferimento al discorso psicologico, perchè ogni volta che si avvicina la possibilità di un rapporto, comincio ad essere ansioso e non vivo minimanente la cosa con tranquillità e non riesco a superare questo stato. Ho il conforto che a volte il rapporto(seppur non un rapporto estremamente soddisfaciente, soprattutto per la mia compagna) va a buon fine, ma troppe altre volte non è così. Vorrei poter fare una visita più approfondita; escludere definitvamente qualsiasi problema organico, ma non riesco ad individuare nella mia zona uno specialista. L'urologo che mi aveva visitato mi aveva detto che l'operazione di circoncisione era stata fatta malissimo(soprattutto esteticamente) e sento anch'io una sensibilità diversa nel pene, ossia sento poco il contatto in alcune situazioni e troppo in altre.
Sono pieno di dubbi, estremamente affranto e so che ciò non giova al mio presente...
Grazie mille!
Ho 31 anni, una vita sessuale iniziata concretamente in ritardo e costellato di delusioni, paure e sensi di colpa. A 17-18 anni ho subito l'intervento di circoncisione a causa del frenulo breve(riscontrato non perchè avevo difficoltà negli atti sessuali, ma bensì perchè il mio fratello maggiore ne aveva sofferto e quindi i miei genitori mi hanno fatto fare una visita); pochi mesi dopo il mio primo rapporto sessuale è stato un clamoroso insuccesso, tanto da rifuggermi quasi a non cercare più il contatto sessuale e anche in quei pochi casi, si verificavano sempre degli insuccessi conditi da stati di ansia e di panico. Alla veneranda età di 28 anni sono riuscito ad avere un rapporto stabile, ma i successi si sono misti agli insuccessi, tanto da portarmi a farmi visitare da un urologo che dopo una breve visita ha escluso problemi organici e mi ha consigliato di prendere del Cialis e di stare tranquillo. La situazione non è cambiata poi molto e da un anno mi sono affidato ad una psicologa, convinto che l'aspetto psicologico fosse alla base del problema; il lavoro svolto con lei non è stato portato a termine, ma ha messo in luce una serie di dinamiche mentali facilmente riconducibili(letti anche alcuni dei vostri articoli) che la mia vita familiare e le mie delusioni possono avere avuto un grosso impatto negativo sulla mia sfera sessuale.
Il mio problema riguarda la difficoltà in alcuni casi a raggiungere l'erezione( con conseguente difficoltà di penetrazione) e a mantenerla durante il rapporto. Purtroppo succede più volte del previsto e ora la mia vita sentimentale sta andando a pezzi, insieme con la mia autostima. Faccio molto riferimento al discorso psicologico, perchè ogni volta che si avvicina la possibilità di un rapporto, comincio ad essere ansioso e non vivo minimanente la cosa con tranquillità e non riesco a superare questo stato. Ho il conforto che a volte il rapporto(seppur non un rapporto estremamente soddisfaciente, soprattutto per la mia compagna) va a buon fine, ma troppe altre volte non è così. Vorrei poter fare una visita più approfondita; escludere definitvamente qualsiasi problema organico, ma non riesco ad individuare nella mia zona uno specialista. L'urologo che mi aveva visitato mi aveva detto che l'operazione di circoncisione era stata fatta malissimo(soprattutto esteticamente) e sento anch'io una sensibilità diversa nel pene, ossia sento poco il contatto in alcune situazioni e troppo in altre.
Sono pieno di dubbi, estremamente affranto e so che ciò non giova al mio presente...
Grazie mille!
[#1]
Gentile lettore,
da quanto ci scrive la mia impressione concorda con la sua percezione di una difficoltà su base preminentemente emotiva. Purtroppo non sempre una specifica interazione paziente-psicologo va subito a buon fine, ma non è detto che non ci si possa riprovare, considerando la figura di un psicosessuologo. A monte, considero appropriata una rivalutazione iniziale fatta da Andrologo o da Urologo competente in materia di Medicina Sessuale; a chi rivolgersi? Già su questo sito può vedere chi sono i professionisti più vicini a lei. In alternativa può dare un'occhiata al sito della Società Italiana di Andrologia (www.andrologiaitaliana.it).
Ci tenga informati sugli sviuppi.
da quanto ci scrive la mia impressione concorda con la sua percezione di una difficoltà su base preminentemente emotiva. Purtroppo non sempre una specifica interazione paziente-psicologo va subito a buon fine, ma non è detto che non ci si possa riprovare, considerando la figura di un psicosessuologo. A monte, considero appropriata una rivalutazione iniziale fatta da Andrologo o da Urologo competente in materia di Medicina Sessuale; a chi rivolgersi? Già su questo sito può vedere chi sono i professionisti più vicini a lei. In alternativa può dare un'occhiata al sito della Società Italiana di Andrologia (www.andrologiaitaliana.it).
Ci tenga informati sugli sviuppi.
Dott. Edoardo Pescatori
Specialista in Urologia - Andrologo
www.andrologiapescatori.it
[#2]
Caro Utente,come ha già intuito,é giunto il momento di fare una sintesi del quadro clinico,certamente "condito", ma assolutamente "normale" per noi che operiamo in questo campo troppo spesso banalizzato da troppi "addetti ai lavori".E' del tutto evidente che una diagnosi rigorosa vada posta per poter fare riferimento ad un dato oggettivo e riproducibile,considerando che l'obiettivo non é più la prestazione sessuale bensì una futura convivenza caratterizzata dalla padronanza della propria funzione riproduttiva e sessuale.Collegandosi al sito
www.andrologiaitaliana.it troverà uno specialista a Lei vicino.Ci aggiorni,se ritiene.Cordialità.
www.andrologiaitaliana.it troverà uno specialista a Lei vicino.Ci aggiorni,se ritiene.Cordialità.
Dr. Pierluigi Izzo
www.studiomedicoizzo.it
info@studiomedicoizzo.it
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1.7k visite dal 22/03/2009.
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