Diagnosi la peyronie
Buonasera a tutti, vorrei cortesemente porre alcune domande riguardanti la IPP.
1) Per la diagnosi della malattia stessa, e quindi della eventuale presenza di una placca fibrosa, a prescindere dalla consistenza della stessa, può bastare una ecografia dei corpi cavernosi del pene in stato di flaccidità?
Oppure è necessaria un'ecografia dinamica con iniezione del farmaco erettivo?
2) Ho letto che una delle cause più probabili scatenanti la malattia è una serie di micro traumi ripetuti nel tempo ai danni del pene e in particolare della tunica albuginea, che potrebbero creare un processo infiammatorio e successivamente riparativo/morboso, cioè di formazione della placca di collagene.
Mi chiedeo quindi: in seguito a questi micron traumi che verosimilmente tutti gli uomini hanno, questo processo di formazione di fibrosi avviene in tutti gli uomini indistintamente oppure ci sono casi in cui, ad esempio se soggetti sani o giovani, questo processo infiammatorio e di riparazione post traumi si risolve naturalmente e senza sfociare in alcun tipo di fibrosi e facendo rimanere quindi inalterata la struttura naturale del pene?
3) Qual è la probabilità che questa malattia colpisca un ragazzo di 23 anni?
Grazie.
1) Per la diagnosi della malattia stessa, e quindi della eventuale presenza di una placca fibrosa, a prescindere dalla consistenza della stessa, può bastare una ecografia dei corpi cavernosi del pene in stato di flaccidità?
Oppure è necessaria un'ecografia dinamica con iniezione del farmaco erettivo?
2) Ho letto che una delle cause più probabili scatenanti la malattia è una serie di micro traumi ripetuti nel tempo ai danni del pene e in particolare della tunica albuginea, che potrebbero creare un processo infiammatorio e successivamente riparativo/morboso, cioè di formazione della placca di collagene.
Mi chiedeo quindi: in seguito a questi micron traumi che verosimilmente tutti gli uomini hanno, questo processo di formazione di fibrosi avviene in tutti gli uomini indistintamente oppure ci sono casi in cui, ad esempio se soggetti sani o giovani, questo processo infiammatorio e di riparazione post traumi si risolve naturalmente e senza sfociare in alcun tipo di fibrosi e facendo rimanere quindi inalterata la struttura naturale del pene?
3) Qual è la probabilità che questa malattia colpisca un ragazzo di 23 anni?
Grazie.
[#1]
Gentile lettore,
la vedo bene informato sulle caratteristiche che ha questo tipo di patologia che colpisce in modo persone con problemi dismetabolici (esempio il diabete) oppure con collagenopatie, tipo il morbo di Dupuytren meno i giovani maschi per le ragioni già da lei elencate.
In estrema sintesi l'Induratio Penis Plastica (IPP) o malattia di La Peyronie è una patologia caratterizzata dalla formazione di placche fibrotiche all'interno della tunica albuginea del pene.
Questa malattia è facilmente associata a dolore e spesso a curvature anomale del pene durante l'erezione, nelle fasi più avanzate della malattia possono subentrare disturbi dell'erezione.
La causa della malattia è poco nota. Molti sono i fattori ipotizzati e spesso associati alla patologia. Tra questi appunto i traumi sono ritenuti i più importanti, soprattutto i microtraumatismi che causano sanguinamento e successiva deposizione di fibrina con attivazione della normale reazione infiammatoria.
Altri fattori chiamati in causa sono quelli vascolari (aterosclerosi, ipertensione arteriosa) ed infettivi (uretriti, ecc.).
Un'osservazione poi che antigeni HLA della classe II sono più comuni in uomini con induratio penis plastica fa ritenere molto suggestiva una causa autoimmunitaria.
La malattia presenta un decorso molto variabile e a volte capita anche di osservare una risoluzione spontanea della placca. Per questo motivo il trattamento deve essere all'inizio di tipo farmacologico, conservativo con l'utilizzo di prodotti a base di vitamina E, farmaci antiinfiammatori ed antifibrotici (tra questi vi è il PABA, cioè l’acido parammino benzoato di potassio).
Sono state provate anche altre terapie come gli ultrasuoni, la diatermia, la laserterapia, le iniezioni intraplacca di farmaci antiinfiammatori.
Da ultimo solo a nodulo stabilizzato ed in presenza di gravi incurvamenti o disturbi dell'erezione ,può essere utile ricorrere ad un trattamento chirurgico che può prevedere l'inserimento di una protesi oppure l'uso di tecniche di chirurgia plastica che permettono l'escissione della placca stessa e la correzione dell'incurvamento.
Un cordiale saluto
la vedo bene informato sulle caratteristiche che ha questo tipo di patologia che colpisce in modo persone con problemi dismetabolici (esempio il diabete) oppure con collagenopatie, tipo il morbo di Dupuytren meno i giovani maschi per le ragioni già da lei elencate.
In estrema sintesi l'Induratio Penis Plastica (IPP) o malattia di La Peyronie è una patologia caratterizzata dalla formazione di placche fibrotiche all'interno della tunica albuginea del pene.
Questa malattia è facilmente associata a dolore e spesso a curvature anomale del pene durante l'erezione, nelle fasi più avanzate della malattia possono subentrare disturbi dell'erezione.
La causa della malattia è poco nota. Molti sono i fattori ipotizzati e spesso associati alla patologia. Tra questi appunto i traumi sono ritenuti i più importanti, soprattutto i microtraumatismi che causano sanguinamento e successiva deposizione di fibrina con attivazione della normale reazione infiammatoria.
Altri fattori chiamati in causa sono quelli vascolari (aterosclerosi, ipertensione arteriosa) ed infettivi (uretriti, ecc.).
Un'osservazione poi che antigeni HLA della classe II sono più comuni in uomini con induratio penis plastica fa ritenere molto suggestiva una causa autoimmunitaria.
La malattia presenta un decorso molto variabile e a volte capita anche di osservare una risoluzione spontanea della placca. Per questo motivo il trattamento deve essere all'inizio di tipo farmacologico, conservativo con l'utilizzo di prodotti a base di vitamina E, farmaci antiinfiammatori ed antifibrotici (tra questi vi è il PABA, cioè l’acido parammino benzoato di potassio).
Sono state provate anche altre terapie come gli ultrasuoni, la diatermia, la laserterapia, le iniezioni intraplacca di farmaci antiinfiammatori.
Da ultimo solo a nodulo stabilizzato ed in presenza di gravi incurvamenti o disturbi dell'erezione ,può essere utile ricorrere ad un trattamento chirurgico che può prevedere l'inserimento di una protesi oppure l'uso di tecniche di chirurgia plastica che permettono l'escissione della placca stessa e la correzione dell'incurvamento.
Un cordiale saluto
Giovanni Beretta M.D.
http://andrologiamedica.org/prenota-consulto-online/
https://centrodemetra.com/prenota-consulto-online/
[#2]
Utente
Gentile Dott. Beretta, la ringrazio molto per la cortese risposta.
Vorrei chiederle però se può gentilmente chiarire anche il mio dubbio espresso nella prima domanda. Ovvero se per la diagnosi della malattia, e quindi della eventuale presenza di una placca/fibrosi, a prescindere dalla sua consistenza, possa bastare una semplice ecografia basale del pene in stato di flaccidità, oppure sia necessaria un'ecografia dinamica. Grazie.
Vorrei chiederle però se può gentilmente chiarire anche il mio dubbio espresso nella prima domanda. Ovvero se per la diagnosi della malattia, e quindi della eventuale presenza di una placca/fibrosi, a prescindere dalla sua consistenza, possa bastare una semplice ecografia basale del pene in stato di flaccidità, oppure sia necessaria un'ecografia dinamica. Grazie.
[#3]
Gentile lettore,
generalmente si parte con una valutazione ecografica basale, se poi vi sono altri dubbi nella diagnosi finale si può prospettare anche una eventuale valutazione dinamica.
Ancora un cordiale saluto.
generalmente si parte con una valutazione ecografica basale, se poi vi sono altri dubbi nella diagnosi finale si può prospettare anche una eventuale valutazione dinamica.
Ancora un cordiale saluto.
[#4]
Utente
Grazie ancora Dottore.
Un ultimissimo dubbio, che forse può sembrare scemo. Se durante l'eco basale si ha, a causa dell'ansia, una retrazione del pene e conseguente rimpicciolimento, si riesce comunque a valutare i corpi cavernosi, e la presenza di eventuali placche, nella loro interezza? O parte di essi risulteranno nascosti?
Un ultimissimo dubbio, che forse può sembrare scemo. Se durante l'eco basale si ha, a causa dell'ansia, una retrazione del pene e conseguente rimpicciolimento, si riesce comunque a valutare i corpi cavernosi, e la presenza di eventuali placche, nella loro interezza? O parte di essi risulteranno nascosti?
[#6]
Utente
Durante l'ecografia basale non mi è stata riscontrata alcuna anomalia o placca dei corpi cavernosi, però il pene di sicuro non era in uno stato di normale flaccidità ma appunto, causa ansia, era più "ritirato", più piccolo. Perciò mi è sorto il dubbio che non so quanto possa essere fondato.
[#8]
Utente
Grazie Dott. Beretta.
Io 4 anni fa feci già per lo stesso motivo una visita andrologica con ecografia basale e dinamica del pene, seppur in fase dinamica non ci sia stata erezione a causa dello stress.
Il referto fu: "In situazione basale si studia il pene e gli involucri e si osservano due corpi cavernosi a morfologia regolare senza alterazioni eco graficamente dimostrabili eccetto minuscole calcificazioni non organizzate prevalentemente nel corpo cavernoso di sinistra".
Ciò vuol dire che una specie di IPP, seppur non grave, ci sia oppure che io sia predisposto? Oppure le calcificazioni in questione possono non essere legate alla malattia di La Peyronie? Grazie
Io 4 anni fa feci già per lo stesso motivo una visita andrologica con ecografia basale e dinamica del pene, seppur in fase dinamica non ci sia stata erezione a causa dello stress.
Il referto fu: "In situazione basale si studia il pene e gli involucri e si osservano due corpi cavernosi a morfologia regolare senza alterazioni eco graficamente dimostrabili eccetto minuscole calcificazioni non organizzate prevalentemente nel corpo cavernoso di sinistra".
Ciò vuol dire che una specie di IPP, seppur non grave, ci sia oppure che io sia predisposto? Oppure le calcificazioni in questione possono non essere legate alla malattia di La Peyronie? Grazie
[#10]
Utente
Buonasera, in data odierna ho effettuato una ecografia peniena basale la quale ha dato come risultato: "sul corpo cavernoso di sinistra si apprezza un'area di fibrosi di circa 6 mm al terzo distale. Non immagini di placche di IPP".
Cosa vuol dire ciò? Che pur avendo una fibrosi comunque non ho la malattia di IPP oppure la presenza di questa area fibrosi è di per sé già caratteristica della malattia? La terpia prescritta è peironimev plus per 6 mesi. È possibile che questa fibrosi, che non capisco se sia grande o meno, regredisca completamente oppure ormai è un processo irreversibile? È struggente sapere di avere ciò a soli 23 anni. Grazie.
Cosa vuol dire ciò? Che pur avendo una fibrosi comunque non ho la malattia di IPP oppure la presenza di questa area fibrosi è di per sé già caratteristica della malattia? La terpia prescritta è peironimev plus per 6 mesi. È possibile che questa fibrosi, che non capisco se sia grande o meno, regredisca completamente oppure ormai è un processo irreversibile? È struggente sapere di avere ciò a soli 23 anni. Grazie.
Questo consulto ha ricevuto 11 risposte e 4k visite dal 25/11/2019.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Approfondimento su Disfunzione erettile
La disfunzione erettile è la difficoltà a mantenere l'erezione. Definita anche impotenza, è dovuta a varie cause. Come fare la diagnosi? Quali sono le cure possibili?