Deficit erettivo - problema organico o no?
Buongiorno,
ho 34 anni e da sempre ho un leggero problema di DE, che (con colpevole ritardo) ho deciso da poco di approfondire.
Sono sempre riuscito a cavarmela "per il rotto della cuffia" nei rapporti sessuali, ma durante gli stessi l'erezione va e viene continuamente; perdipiù alcune posizioni mi sono precluse, perché non mi provocano un'eccitazione sufficiente a mantenere l'erezione.
Alla mia compagna per il momento va bene così, ma non sono sicuro che alla lunga potrà accettare di fare sesso sempre nella stessa posizione, per tutta la vita.
E anche con questa posizione a volte faccio fatica.
In passato pensavo che tutto questo fosse dovuto all'ansia, ma se provo a masturbarmi (e qui l'ansia è ovviamente assente) noto che il pene comincia a "sgonfiarsi" immediatamente dopo che cesso la stimolazione manuale.
In pratica rimane completamente eretto solo se continuamente stimolato.
Mi sono così fatto seguire da un andrologo, che mi ha fatto svolgere alcuni esami.
Gli esami ormonali hanno dato valori normali.
Mi ha consigliato allora eseguire l'ecocolor doppler dinamico, con il seguente esito:
"Si esegue l'esame in condizioni basali e dinamiche, dopo F.
I.C.
con 10 mcg di PGE1.
[...]
Si esegue il campionamento arterioso con Color Doppler Power a livello delle arterie cavernose a 5', 10', 20' e 30', dopo F.
I.C.
di PGE1, ottenendo picchi sistolici (PSV) apparentemente nei limiti (PSV > 30 cm/s), mentre i valori telediastolici (EDV) sono talora al di sopra dei limiti (EDV > 5 cm/s con R.
I. 0.81).
Conclusioni: Non sono apparentemente visibili segni di deficit arterioso del circolo cavernoso, mentre sono presenti sporadici segni di accelerato scarico venoso (incompetenza veno-cavernosa) di presumibile origine prevalentemente funzionale.
"
Da qui è cominciata la confusione, poiché su questo esame ho ricevuto 3 pareri completamente diversi:
- l'urologo che mi ha eseguito l'esame mi ha detto che secondo lui quei picchi telediastolici sono probabilmente dovuti soltanto all'ansia per l'esame (che diventa ansia da prestazione durante i rapporti);
- l'andrologo che mi ha consigliato il doppler era invece molto più perplesso, testuali parole: "be', ansia o non ansia, però intanto la fuga venosa c'è..." ed è perplesso sul da farsi;
- ho sentito allora un altro andrologo, il quale mi ha detto che se l'esame ha dato quell'esito non c'è ansia che tenga: significa che ho certamente un po' di incompetenza veno-occlusiva cavernosa e che quindi mi consiglia di usare i farmaci (che ho provato ad usare, con risultati strabilianti anche con soli 25 g di Sildenafil).
Non so più cosa fare: a chi credere dei 3?
Prima di sentire un eventuale quarto parere, volevo consultare i medici di questo forum.
Secondo voi chi ha ragione e come dovrei procedere?
Grazie mille.
ho 34 anni e da sempre ho un leggero problema di DE, che (con colpevole ritardo) ho deciso da poco di approfondire.
Sono sempre riuscito a cavarmela "per il rotto della cuffia" nei rapporti sessuali, ma durante gli stessi l'erezione va e viene continuamente; perdipiù alcune posizioni mi sono precluse, perché non mi provocano un'eccitazione sufficiente a mantenere l'erezione.
Alla mia compagna per il momento va bene così, ma non sono sicuro che alla lunga potrà accettare di fare sesso sempre nella stessa posizione, per tutta la vita.
E anche con questa posizione a volte faccio fatica.
In passato pensavo che tutto questo fosse dovuto all'ansia, ma se provo a masturbarmi (e qui l'ansia è ovviamente assente) noto che il pene comincia a "sgonfiarsi" immediatamente dopo che cesso la stimolazione manuale.
In pratica rimane completamente eretto solo se continuamente stimolato.
Mi sono così fatto seguire da un andrologo, che mi ha fatto svolgere alcuni esami.
Gli esami ormonali hanno dato valori normali.
Mi ha consigliato allora eseguire l'ecocolor doppler dinamico, con il seguente esito:
"Si esegue l'esame in condizioni basali e dinamiche, dopo F.
I.C.
con 10 mcg di PGE1.
[...]
Si esegue il campionamento arterioso con Color Doppler Power a livello delle arterie cavernose a 5', 10', 20' e 30', dopo F.
I.C.
di PGE1, ottenendo picchi sistolici (PSV) apparentemente nei limiti (PSV > 30 cm/s), mentre i valori telediastolici (EDV) sono talora al di sopra dei limiti (EDV > 5 cm/s con R.
I. 0.81).
Conclusioni: Non sono apparentemente visibili segni di deficit arterioso del circolo cavernoso, mentre sono presenti sporadici segni di accelerato scarico venoso (incompetenza veno-cavernosa) di presumibile origine prevalentemente funzionale.
"
Da qui è cominciata la confusione, poiché su questo esame ho ricevuto 3 pareri completamente diversi:
- l'urologo che mi ha eseguito l'esame mi ha detto che secondo lui quei picchi telediastolici sono probabilmente dovuti soltanto all'ansia per l'esame (che diventa ansia da prestazione durante i rapporti);
- l'andrologo che mi ha consigliato il doppler era invece molto più perplesso, testuali parole: "be', ansia o non ansia, però intanto la fuga venosa c'è..." ed è perplesso sul da farsi;
- ho sentito allora un altro andrologo, il quale mi ha detto che se l'esame ha dato quell'esito non c'è ansia che tenga: significa che ho certamente un po' di incompetenza veno-occlusiva cavernosa e che quindi mi consiglia di usare i farmaci (che ho provato ad usare, con risultati strabilianti anche con soli 25 g di Sildenafil).
Non so più cosa fare: a chi credere dei 3?
Prima di sentire un eventuale quarto parere, volevo consultare i medici di questo forum.
Secondo voi chi ha ragione e come dovrei procedere?
Grazie mille.
[#1]
Gentile lettore,
da questa postazione, mi sembra saggio ed utile seguire l’indicazione ricevuta dal terzo specialista consultato.
Detto questo si ricordi ancora che comunque sempre la visita medica specialistica diretta rappresenta il solo strumento per poterle dare poi eventualmente un’indicazione precisa.
Un cordiale saluto.
da questa postazione, mi sembra saggio ed utile seguire l’indicazione ricevuta dal terzo specialista consultato.
Detto questo si ricordi ancora che comunque sempre la visita medica specialistica diretta rappresenta il solo strumento per poterle dare poi eventualmente un’indicazione precisa.
Un cordiale saluto.
Giovanni Beretta M.D.
http://andrologiamedica.org/prenota-consulto-online/
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[#2]
Utente
Grazie mille dottore.
Tuttavia, prima di procedere, vorrei capire bene una questione "tecnica", ovvero: è possibile quanto ipotizzato dal primo urologo? Ovvero, è possibile che quei picchi telediastolici siano dovuti solo alle sostanze vaso-costrittrici come l'adrenalina e a nessun problema di natura venosa? A pensarci bene, lui sosteneva che c'è incompetenza venosa quando essa è continua e non sporadica come nel mio caso.
Oppure, secondo lei, ha ragione il terzo specialista e tali picchi sono sempre e comunque dovuti a incompetenza veno-occlusiva?
Preciso che io non ho nulla contro i farmaci anzi, ma prima di compiere una scelta così netta e "definitiva" vorrei essere sicuro di quel che faccio.
Tuttavia, prima di procedere, vorrei capire bene una questione "tecnica", ovvero: è possibile quanto ipotizzato dal primo urologo? Ovvero, è possibile che quei picchi telediastolici siano dovuti solo alle sostanze vaso-costrittrici come l'adrenalina e a nessun problema di natura venosa? A pensarci bene, lui sosteneva che c'è incompetenza venosa quando essa è continua e non sporadica come nel mio caso.
Oppure, secondo lei, ha ragione il terzo specialista e tali picchi sono sempre e comunque dovuti a incompetenza veno-occlusiva?
Preciso che io non ho nulla contro i farmaci anzi, ma prima di compiere una scelta così netta e "definitiva" vorrei essere sicuro di quel che faccio.
[#3]
Gentile lettore,
i picchi telediastolici sono probabilmente dovuti soltanto all'ansia" ma questi generalmente poco hanno a che fare con una eventuale presenza di un'incompetenza veno-occlusiva.
Se altri dubbi sentire sempre altra "campana" in diretta.
Ancora un cordiale saluto.
i picchi telediastolici sono probabilmente dovuti soltanto all'ansia" ma questi generalmente poco hanno a che fare con una eventuale presenza di un'incompetenza veno-occlusiva.
Se altri dubbi sentire sempre altra "campana" in diretta.
Ancora un cordiale saluto.
[#4]
Utente
Mi scusi dottore, ma non ho capito.
I picchi telediastolici non sono proprio un sintomo di incompetenza veno-occlusiva? Se non è così, non ho capito nulla del referto del doppler.
Il mio obiettivo è semplicemente quello di capire se il mio è un problema organico (quindi da trattare con i farmaci) oppure psicologico (da trattare con psicoterapia).
Lei cosa pensa, dal referto che le ho riportato?
La tranquillizzo sul fatto che certamente seguirò le indicazioni di un andrologo "dal vivo", tuttavia dato che ne ho ricevute di contrastanti mi interessava avere un parere anche dei dottori di Medicitalia.
La ringrazio in anticipo.
I picchi telediastolici non sono proprio un sintomo di incompetenza veno-occlusiva? Se non è così, non ho capito nulla del referto del doppler.
Il mio obiettivo è semplicemente quello di capire se il mio è un problema organico (quindi da trattare con i farmaci) oppure psicologico (da trattare con psicoterapia).
Lei cosa pensa, dal referto che le ho riportato?
La tranquillizzo sul fatto che certamente seguirò le indicazioni di un andrologo "dal vivo", tuttavia dato che ne ho ricevute di contrastanti mi interessava avere un parere anche dei dottori di Medicitalia.
La ringrazio in anticipo.
[#5]
E' difficile parlare di "picchi telediastolici" in presenza di adrenalina e stress che generalmente danno invece, casomai, "picchi sistolici" .
Quando vi è un problema venoso questo è legato all'incompetenza e all'incapacità di intrappolare sangue nei corpi cavernosi; si hanno quindi delle fughe venose sempre, non alcuni momenti sì ed altri no; alcuni giorni sì ed altri no; quindi il temine "picchi telediastolici", in questa sua situazione clinica, non è in sostanza corretto.
Quando vi è un problema venoso questo è legato all'incompetenza e all'incapacità di intrappolare sangue nei corpi cavernosi; si hanno quindi delle fughe venose sempre, non alcuni momenti sì ed altri no; alcuni giorni sì ed altri no; quindi il temine "picchi telediastolici", in questa sua situazione clinica, non è in sostanza corretto.
[#6]
Utente
Buongiorno dottore,
la ringrazio per il chiarimento.
Tuttavia, come può osservare, sul referto del doppler si parla proprio di "picchi telediastolici talora superiori alla norma", mentre quelli sistolici sono nei limiti.
Sempre il referto alla fine parla però di "sporadici segni di accelerato scarico venoso". Da cosa si evincono questi ultimi quindi, se non c'entrano con i picchi telediastolici? Continuo ad essere confuso su questo aspetto.
In definitiva (basandosi sul referto di questo esame), lei ritiene che io abbia un problema organico o psicologico?
la ringrazio per il chiarimento.
Tuttavia, come può osservare, sul referto del doppler si parla proprio di "picchi telediastolici talora superiori alla norma", mentre quelli sistolici sono nei limiti.
Sempre il referto alla fine parla però di "sporadici segni di accelerato scarico venoso". Da cosa si evincono questi ultimi quindi, se non c'entrano con i picchi telediastolici? Continuo ad essere confuso su questo aspetto.
In definitiva (basandosi sul referto di questo esame), lei ritiene che io abbia un problema organico o psicologico?
Questo consulto ha ricevuto 9 risposte e 1.9k visite dal 24/11/2019.
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