Valutazione ecocolordoppler dinamico pene
Gentilissimi,
Ho recentemente eseguito un ecocolordoppler dinamico penieno per qualche fastidio nel terzo distale dell'asta e per mie paure sullo stato della mia capacità erettiva. Premetto che da 6 anni utilizzo saltuariamente Cialis (da uno alla settimana a nessuno per 6 mesi l'anno scorso) su indicazioni "psicologiche" (ansia).
In assenza di cialis riesco ad avere rapporti con qualche ansia e senza fare cose fuori dalla norma (non benissimo la posizione in piedi ad esempio).
Il dottore ha refertato un "afflusso arterioso nei limiti con regolare funzionamento corporo-occlusivo". La conclusione, che il dottore mi ha ribadito a voce, è stata determinata nonostante valori che in teoria non sono "normali".
Si tratta di un PVS dell'arteria cavernosa sia DX che SX pari a 43 cm/s con EDV pari a, rispettivamente 6 e 8 cm/s (sopra il limite teorico di 5cm/s).
PVS art. dorsale DX di 27cm/s e SX di 12cm/s.
Il Dottore ha rilevato il diametro della vena dorsale profonda del pene a 2, 1 mm con un flusso a bassa/media velocità che si interrompe durante la manovra di kegel. Secondo lui è proprio l'azzeramento del flusso sotto manovra di kegel che permette di dire che il meccanismo corporo-occlusivo è regolare.
Ho il tessuto cavernoso che presenta un'ecostruttura disomogenea mista a tratti iperecogena con presenza di tralci fibrotici lungo tutto l'ambito ed il setto intercavernoso è irregolarmente ispessito. L'Albuginea è lievemente irregolare con spessore max di 2, 1 mm al terzo medio, senza lesioni fibrotiche specifiche. Tutte queste considerazioni, per il medico non hanno vero valore perché compatibili con un operazione di corporoplastica subita nel 2001 per incurvamento ventrale (un precedente ecocolordoppler - un mese prima - aveva rilevato corpi cavernosi e albuginea senza elementi di fibrosi o altro e valori telediastolici talvolta sopra i limiti di origine adrenergica).
Il quesito è quindi: con questi valori (post iniezione di 5mcg di PGE1) si può parlare di fuga venosa? È sufficiente l'azzeramento con kegel per considerare il meccanismo corporo-occlusivo regolare? La fuga venosa è una condizione progressiva?
Riconosco infine e comunque uno mio stato ansioso e una ipocondria centrata sull'apparato riproduttivo.
Vi ringrazio
Ho recentemente eseguito un ecocolordoppler dinamico penieno per qualche fastidio nel terzo distale dell'asta e per mie paure sullo stato della mia capacità erettiva. Premetto che da 6 anni utilizzo saltuariamente Cialis (da uno alla settimana a nessuno per 6 mesi l'anno scorso) su indicazioni "psicologiche" (ansia).
In assenza di cialis riesco ad avere rapporti con qualche ansia e senza fare cose fuori dalla norma (non benissimo la posizione in piedi ad esempio).
Il dottore ha refertato un "afflusso arterioso nei limiti con regolare funzionamento corporo-occlusivo". La conclusione, che il dottore mi ha ribadito a voce, è stata determinata nonostante valori che in teoria non sono "normali".
Si tratta di un PVS dell'arteria cavernosa sia DX che SX pari a 43 cm/s con EDV pari a, rispettivamente 6 e 8 cm/s (sopra il limite teorico di 5cm/s).
PVS art. dorsale DX di 27cm/s e SX di 12cm/s.
Il Dottore ha rilevato il diametro della vena dorsale profonda del pene a 2, 1 mm con un flusso a bassa/media velocità che si interrompe durante la manovra di kegel. Secondo lui è proprio l'azzeramento del flusso sotto manovra di kegel che permette di dire che il meccanismo corporo-occlusivo è regolare.
Ho il tessuto cavernoso che presenta un'ecostruttura disomogenea mista a tratti iperecogena con presenza di tralci fibrotici lungo tutto l'ambito ed il setto intercavernoso è irregolarmente ispessito. L'Albuginea è lievemente irregolare con spessore max di 2, 1 mm al terzo medio, senza lesioni fibrotiche specifiche. Tutte queste considerazioni, per il medico non hanno vero valore perché compatibili con un operazione di corporoplastica subita nel 2001 per incurvamento ventrale (un precedente ecocolordoppler - un mese prima - aveva rilevato corpi cavernosi e albuginea senza elementi di fibrosi o altro e valori telediastolici talvolta sopra i limiti di origine adrenergica).
Il quesito è quindi: con questi valori (post iniezione di 5mcg di PGE1) si può parlare di fuga venosa? È sufficiente l'azzeramento con kegel per considerare il meccanismo corporo-occlusivo regolare? La fuga venosa è una condizione progressiva?
Riconosco infine e comunque uno mio stato ansioso e una ipocondria centrata sull'apparato riproduttivo.
Vi ringrazio
[#1]
Caro lettore
molto spesso pazienti sottoposti a corporoplastica per incurvamenti dell'asta vanno incontro a problematiche erettili (rigidità non ottimale, difficoltà di mantenimento...) legate a problematiche delle tuniche albuginee dei corpi cavernosi che non riescono più a completare il meccanismo veno-occlusivo corretto
se l'uso del cialis le consente ottimali rapporti continui ad assumerlo pensando a soluzioni più aggressive in seguito(se necessarie)
cordiali saluti
molto spesso pazienti sottoposti a corporoplastica per incurvamenti dell'asta vanno incontro a problematiche erettili (rigidità non ottimale, difficoltà di mantenimento...) legate a problematiche delle tuniche albuginee dei corpi cavernosi che non riescono più a completare il meccanismo veno-occlusivo corretto
se l'uso del cialis le consente ottimali rapporti continui ad assumerlo pensando a soluzioni più aggressive in seguito(se necessarie)
cordiali saluti
Dott. Diego Pozza
www.andrologia.lazio.it
www.studiomedicopozza.it
www.vasectomia.org
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 2.2k visite dal 01/11/2019.
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