Alterazione liquido seminale dopo secondo intervento di circoncisione
Gentili dottori, vi vengo a consultare per avere gentilmente un vostro parere su una questione che voglio affrontare e risolvere per sempre.
Dunque, agli inizi dell’anno 2014 mi sono sottoposto all’intervento di circoncisione per via di una fimosi. Fu il primo intervento di circoncisione, con rimozione totale del prepuzio.
Dopo questo intervento, nell’eiaculato non c’era alcuna alterazione. Premetto che all’epoca (periodo 2014-2015) avevo già il testosterone basso. Solamente quella operazione chirurgica, esteticamente parlando, non era granché (ho le foto che lo testimoniano) e questo lo dissero anche i medici che avevano eseguito il lavoro. Non lo dissero a intervento fresco, ma dopo un po’ di mesi. E dissero anche che avrei dovuto subire un secondo intervento di aggiustamento . Così a fine luglio dell’anno 2015, dopo un anno e mezzo dal primo intervento, mi sottopongo al secondo intervento, sempre nella stessa struttura e sempre con gli stessi medici. In pratica si doveva intervenire per rimediare al danno estetico. E così è stato fatto. Comunque, a livello estetico il pene si presenta migliore rispetto a come era prima del secondo intervento, anche se non ha più il frenulo. E anche qui ho foto che testimoniano la trasformazione estetica. Dopo circa un mesetto dal lavoro chirurgico, torno a masturbarmi e nel momento dell’eiaculazione avverto un dolore interno (nel canale rettale) e noto una riduzione di volume dell’eiaculato. Le successive eiaculazioni però non mi fanno avvertire alcun dolore interno. C’è da dire che non mi sono mobilitato subito per affrontare nella realtà questo problema di alterazione perché l’urologo che mi ha operato mi aveva detto che il tempo di guarigione sarebbe giunto tardi rispetto al 2014.
Anche oggi non ho alcun dolore dopo l’eiaculazione, però l’alterazione del liquido seminale persiste ancora.
Ho notato una cosa: se stimolo il pene per breve tempo l’eiaculato risulta denso e grumoso, mentre se lo stimolo a lungo poi risulta un po’ più liquido. Comunque in entrambi i casi risulta avere un volume ridotto rispetto al passato. L’alterazione è nella consistenza, nella quantità. Non vorrei che la seconda operazione avesse aggiustato l’estetica ma compromesso qualcosa.
Voi avete mai incontrato un paziente con questa problematica? Secondo voi cosa potrebbe essere successo tanto da portare a questa condizione alterata? Non mi dite che dipende dal testosterone perché anche prima del secondo intervento questo era basso.
Per indagare bene c’è qualche tecnologia che va oltre i semplici esami di spermiogramma e spermiocoltura? Se c’è, intendo usufruirne perché i due esami citati non hanno portato a nessuna risoluzione. Comunque, io voglio capire se internamente c’è qualche ostruzione o qualche patologia asintomatica.
Anche se è passato del tempo si può risolvere definitivamente questa questione?
Spero che in queste righe abbiate colto la mia determinazione nel voler risolvere questo problema.
Vi ringrazio in anticipo.
Dunque, agli inizi dell’anno 2014 mi sono sottoposto all’intervento di circoncisione per via di una fimosi. Fu il primo intervento di circoncisione, con rimozione totale del prepuzio.
Dopo questo intervento, nell’eiaculato non c’era alcuna alterazione. Premetto che all’epoca (periodo 2014-2015) avevo già il testosterone basso. Solamente quella operazione chirurgica, esteticamente parlando, non era granché (ho le foto che lo testimoniano) e questo lo dissero anche i medici che avevano eseguito il lavoro. Non lo dissero a intervento fresco, ma dopo un po’ di mesi. E dissero anche che avrei dovuto subire un secondo intervento di aggiustamento . Così a fine luglio dell’anno 2015, dopo un anno e mezzo dal primo intervento, mi sottopongo al secondo intervento, sempre nella stessa struttura e sempre con gli stessi medici. In pratica si doveva intervenire per rimediare al danno estetico. E così è stato fatto. Comunque, a livello estetico il pene si presenta migliore rispetto a come era prima del secondo intervento, anche se non ha più il frenulo. E anche qui ho foto che testimoniano la trasformazione estetica. Dopo circa un mesetto dal lavoro chirurgico, torno a masturbarmi e nel momento dell’eiaculazione avverto un dolore interno (nel canale rettale) e noto una riduzione di volume dell’eiaculato. Le successive eiaculazioni però non mi fanno avvertire alcun dolore interno. C’è da dire che non mi sono mobilitato subito per affrontare nella realtà questo problema di alterazione perché l’urologo che mi ha operato mi aveva detto che il tempo di guarigione sarebbe giunto tardi rispetto al 2014.
Anche oggi non ho alcun dolore dopo l’eiaculazione, però l’alterazione del liquido seminale persiste ancora.
Ho notato una cosa: se stimolo il pene per breve tempo l’eiaculato risulta denso e grumoso, mentre se lo stimolo a lungo poi risulta un po’ più liquido. Comunque in entrambi i casi risulta avere un volume ridotto rispetto al passato. L’alterazione è nella consistenza, nella quantità. Non vorrei che la seconda operazione avesse aggiustato l’estetica ma compromesso qualcosa.
Voi avete mai incontrato un paziente con questa problematica? Secondo voi cosa potrebbe essere successo tanto da portare a questa condizione alterata? Non mi dite che dipende dal testosterone perché anche prima del secondo intervento questo era basso.
Per indagare bene c’è qualche tecnologia che va oltre i semplici esami di spermiogramma e spermiocoltura? Se c’è, intendo usufruirne perché i due esami citati non hanno portato a nessuna risoluzione. Comunque, io voglio capire se internamente c’è qualche ostruzione o qualche patologia asintomatica.
Anche se è passato del tempo si può risolvere definitivamente questa questione?
Spero che in queste righe abbiate colto la mia determinazione nel voler risolvere questo problema.
Vi ringrazio in anticipo.
[#1]
salve.
il volume del liquido seminale dipende da astinenza precedente, tempo di eccitazione, livello di eccitazione, testosterone, stato della prostata e delle vescicole seminali. L'aspetto del LS è totalmente ininfluente e non costituisce sintomo di nulla , salvo che sia presente sangue. Si considera normale un volume superiore a 1,5 ml , non c'è, appunto, un massimo.
cordialmente
il volume del liquido seminale dipende da astinenza precedente, tempo di eccitazione, livello di eccitazione, testosterone, stato della prostata e delle vescicole seminali. L'aspetto del LS è totalmente ininfluente e non costituisce sintomo di nulla , salvo che sia presente sangue. Si considera normale un volume superiore a 1,5 ml , non c'è, appunto, un massimo.
cordialmente
Dr Giulio Biagiotti
Resp. P.M.A. Praximedica Fertility Andrologist
www.andrologiaonline.net
[#2]
Utente
Gentile dott. Biagiotti, la ringrazio anzitutto per la risposta.
La questione è che oggi, con livelli e tempi di eccitazione pari più o meno a quelli antecedenti all'anno 2015, il liquido seminale risulta alterato. Lei dice che ciò non costituisce sintomo di nulla. Ma io voglio capire perché c'è stato questo cambiamento e sinceramente voglio ripristinare la situazione; facendo un confronto con i livelli medi di testosterone, con i tempi e livelli di eccitazione del passato, ho constatato che il cambiamento c'è stato. In questo arco di tempo (circa quattro anni) ho avuto modo di constatarlo più e più volte. Non è una cosa accadutami da poco tempo e potrei quindi non avere piena consapevolezza della situazione . Il tempo mi ha dato modo di constatare bene, so quello che dico e quindi qualsiasi sia il livello di testosterone e di eccitazione, l'eiaculato risulta alterato comunque. Io voglio indagare bene. Voglio capire perché, e se si può risolvere, conto di risolvere.
Non c'è una tecnologia che possa far visionare internamente la prostata e le vescicole per capire il loro stato? Non potrebbe esserci un'infiammazione asintomatica magari? Un'ostruzione? Chi può dirlo a priori? Io sono certo di quello che dico perché l'ho constatato. Lei mi cita una cifra (1,5ml) ma io ho visto il problema con i mei occhi.
Io so che la circoncisione (nella peggiore delle ipotesi) può compromettere il funzionamento dei reni (lei in quanto medico ne sa qualcosa) che sono un pochino distanti rispetto alla prostata e alle vescicole, quindi perché si deve escludere a priori o non considerare che nel mio caso ci possa essere stata una compromissione nella prostata, nelle vescicole seminali o in qualche zona adiacente? E' bene verificare per escludere. E finora non ho trovato nessun medico che mi prospettasse un esame (pur invasivo) avente un livello di attendibilità competente con quanto vado affermando con piena coscienza.
La questione è che oggi, con livelli e tempi di eccitazione pari più o meno a quelli antecedenti all'anno 2015, il liquido seminale risulta alterato. Lei dice che ciò non costituisce sintomo di nulla. Ma io voglio capire perché c'è stato questo cambiamento e sinceramente voglio ripristinare la situazione; facendo un confronto con i livelli medi di testosterone, con i tempi e livelli di eccitazione del passato, ho constatato che il cambiamento c'è stato. In questo arco di tempo (circa quattro anni) ho avuto modo di constatarlo più e più volte. Non è una cosa accadutami da poco tempo e potrei quindi non avere piena consapevolezza della situazione . Il tempo mi ha dato modo di constatare bene, so quello che dico e quindi qualsiasi sia il livello di testosterone e di eccitazione, l'eiaculato risulta alterato comunque. Io voglio indagare bene. Voglio capire perché, e se si può risolvere, conto di risolvere.
Non c'è una tecnologia che possa far visionare internamente la prostata e le vescicole per capire il loro stato? Non potrebbe esserci un'infiammazione asintomatica magari? Un'ostruzione? Chi può dirlo a priori? Io sono certo di quello che dico perché l'ho constatato. Lei mi cita una cifra (1,5ml) ma io ho visto il problema con i mei occhi.
Io so che la circoncisione (nella peggiore delle ipotesi) può compromettere il funzionamento dei reni (lei in quanto medico ne sa qualcosa) che sono un pochino distanti rispetto alla prostata e alle vescicole, quindi perché si deve escludere a priori o non considerare che nel mio caso ci possa essere stata una compromissione nella prostata, nelle vescicole seminali o in qualche zona adiacente? E' bene verificare per escludere. E finora non ho trovato nessun medico che mi prospettasse un esame (pur invasivo) avente un livello di attendibilità competente con quanto vado affermando con piena coscienza.
[#3]
Utente
Riprendo questa discussione con l'intenzione di comunicarvi che ho parlato con un medico, il quale, in base ai sintomi che qui ho illustrato e in base ad altri sintomi a lui comunicati (come il fatto che il mio getto di urina è disomogeneo e si divide in due quando la minzione sta per terminare, alcune volte quando l'urina da espellere è molta, avverto un bruciore sulla punta del pene; sgocciolamento a fine minzione; capita talvolta che devo ritornare in bagno perché avverto che la vescica non è completamente svuotata; liquido pre eiaculatorio ridotto, in passato questo era un pochino abbondante, si intende il tutto alla massima eccitazione sessuale) egli non ha sottovalutato la mia questione e mi ha suggerito di fare una ecografia sovrapubica della prostata, l'urinocoltura e tampone uretrale. Poi mi ha chiesto se con l'erezione sto bene e io gli ho risposto che mi mancano le erezioni spontanee.
Alla luce di questo consulto reale, quale è cortesemente il vostro parere?
Alla luce di questo consulto reale, quale è cortesemente il vostro parere?
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 3.9k visite dal 26/05/2019.
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Approfondimento su Prostata
La prostata è la ghiandola dell'apparato genitale maschile responsabile della produzione di liquido seminale: funzioni, patologie, prevenzione della salute prostatica.