Diagnosi di fuga venosa

Salve,
presento il mio problema. Ho sempre sofferto di una certa insicurezza a letto, prima di avere un atto sessuale, per la paura di non farcela ad avere un'adeguata erezione per la penetrazione. A 22 anni ho avuto il mio primo rapporto sessuale completo, dopo 3 mesi di vita di coppia con una ragazza alla quale avevo spiegato le mie difficoltà. Ho poi avuto 6 anni di vita sessuale normale. Da due anni mi sono lasciato con questa ragazza e non ho avuto rapporti sessuali. In questo periodo ho conosciuto una ragazza che mi piace moltissimo ma mi sono accorto di avere gli stessi blocchi di un tempo. Sono andato da un andrologo per verificare di non avere problemi fisici. Ho eseguito prima il controllo delle arterie, risultate normali anche se poco elastiche, e, in una seduta successiva, mediante rigiscan dinamico, la diagnosi è stata di una fuga venosa definita lieve.
Effettivamente, durante il rigiscan, premendo alla base del pene, si passava da un'erezione del 50% al 90% circa.
Il mio dubbio è che, durante il test, in realtà non ho raggiunto la rigidità che ottengo stimolandomi manualmente o quando avevo rapporti sessuali. Inoltre, nella prima seduta, mi era stata fatta un'iniezione intracavernosa di un farmaco che doveva avere degli effetti ma non ne ha sortito alcuno (neanche aumento di volume); questo stesso farmaco è stato utilizzato anche per il rigiscan, diluito in una flebo.
La terapia proposta è di legatura della vena dorsale (nella parte superficiale) mediante intervento ambulatoriale, ed in seguito una terapia farmacologica di 4 mesi. Mi è stato assicurato il 100% del risultato e che non ci saranno ricadute.
Può essere attendibile come diagnosi e come terapia? Nel mio caso pillole come il Viagra potrebbero avere effetto? Ci sono altre terapie?
Vi ringrazio anticipatamente.
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Dr. Renzo Benaglia Andrologo 665 1
Gentile Utente,
per porre una diagnosi di fuga venosa a parte l'ecocolordoppler dinamico del pene (dopo farmacoiniezione) possibilmente a pene rigido! l'esame principale è la farmacocavernometria/grafia. Con questa indagine non particolarmente complessa si può verificare in modo inequivocabile una fuga venosa.
Al di la di questo perchè non è stata fatta una valutazione psicosessuologica? le chiedo questo perchè lei riferisce ben 6 anni di vita sessuale normale. L'impressione è che lei abbia questi blocchi con la parner appena conosciuta ma dopo un certo periodo sembra riprendere una funzionalità normale.
Io credo che valga la pena percorrere questa strada.
Peraltro garantire al 100% la guarigione da una fuga venosa dopo legatura della vena dorsale profonda mi sembra quanto meno azzardato (sempre ammesso che lei l'abbia).

Un cordiale saluto

x

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Prof. Giovanni Martino Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Andrologo, Urologo, Chirurgo plastico, Chirurgo vascolare 4.3k 23
Gentile Utente,
possiamo discutere sino a domani della indicazione o meno ad effettuare terapia chirurgica per la cosiddetta "sindrome da fuga venosa". Io nel Suo caso specifico, non La opererei nemmeno con i Carabinieri alle spalle.
Ma il problema è un altro. Quel 100% di riuscita dell'intervento chirurgico che Il Collega Le ha assicurato mi lascia esterreffatto. Al punto tale che, e me ne prendo la responsabilità, Le consiglierei una cosa che non faccio quasi mai e cioè di sottoporsi ad un ulteriore consulto presso un Chirurgo Andrologo. Lei è di Milano e nella Sua città c'è uno dei Centri di Eccellenza Andrologici d'Italia, presso la Clinica Urologica Universitaria.
Mi spiace davvero confonderLe ancora di più le idee, ma è quello che penso.
Affettuosi auguri e cordialissimi saluti.
Prof. Giovanni MARTINO

Prof. Giovanni MARTINO
giovanni.martino@uniroma1.it

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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.8k 1.2k
GentiLe Signore ,
mi associo a quello già detto dai colleghi che mi hanno preceduto nel risponderle . Chi può garantirle un successo del 100% dopo un intervento di legatura della vene dorsali sia superficiali che profonde del pene? Chieda , senza indugiare oltre, e prima di farsi operare , un altro parere "andrologico" diretto con tutta la documentazione clinica già raccolta .
Un cordiale saluto.

Giovanni Beretta M.D.
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Attivo dal 2006 al 2006
Ex utente
Ho già prenotato una visita con un altro andrologo chirurgo, selezionato proprio su questo sito, ma dovrò attendere fino a martedì prossimo. Da quando mi è stata fatta la diagnosi, praticamente non sto vivendo più.
Vorrei aggiungere che recentemente avevo smesso di fumare ed avevo ricominciato a fare attività fisica ed avevo notato che mi erano riprese puntualmente le erezioni mattutine nonchè notturne(mi è capitato di svegliarmi con il pene rigido o la mattina mi svegliavo con il pene rigido e continuavo a conservarlo rigido per alcuni minuti, a volte anche per mezz'ora se restavo a letto). Dopo la diagnosi ho ricominciato a fumare ed ho anche notato che mi sono sparite le erezioni mattutine, di eccitarmi in qualunque caso poi non se ne parla neanche... naturalmente sono psicologicamente a pezzi. In realtà nei sei anni di vita sessuale con la mia ex avevo avuto qualche defaillance, ma avevo notato che quando non fumavo avevo molto desiderio sessuale ed avevo anche rapporti sessuali sereni e, permettetemi, performanti. Premesso che non fumerò sicuramente più, al fine della diagnosi, il fumo è legato allo stato delle vene? o delle arterie? E ancora mi chiedo: in caso la diagnosi fosse anche corretta, un famaco inibitore della PDE5 può avere degli effetti positivi? Esistono ad oggi altre possibili cure alla fuga venosa?
Certo, ammesso che sia questa la diagnosi.

Grazie mille,
mi siete di grande aiuto.
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Dr. Renzo Benaglia Andrologo 665 1
Buonasera,
più lei scrive e più sono convinto che il suo problema non sia fisico. Sul fumo non ci sono dubbi: il danno a lungo termine sulla circolazione sanguigna, compresa quella peniena, è noto a tutti. Riguardo all'impiego degli inibitori della fosfodiestrasi 5 sono convinto che sia una buona soluzione ma andrebbero presi in maniera corretta ovvero non "al bisogno" ma più regolarmente, a scopo terapeutico.

Un cordiale saluto
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.8k 1.2k
Gentile lettore ,
in presenza di una vera ed importante patologia venosa a livello dei corpi cavernosi esistono solo tentativi di correzione di tipo chirurgico fino , nei casi più estremi, all'inserimento nei corpi cavernosi di una protesi peniena. Ma ,come le ha già detto il Dr Benaglia , dal suo racconto preliminare si può intuire che il suo problema abbia anche una importante componente funzionale, comportamentale o relazionale. Comunque , ora lei ha preso la decisione di sentire un altro parere andrologico e fa bene , si ricordi di portare a questo appuntamento tutta la documentazione clinica già raccolta. Un cordiale saluto.
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Prof. Giovanni Martino Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Andrologo, Urologo, Chirurgo plastico, Chirurgo vascolare 4.3k 23
Gentile Utente,
che Lei abbia intenzione di smettere con il fumo, non può che risultare una saggia decisione. Le famose erezioni mattutine, croce e delizia di tutti i pazienti affetti da problemi erettivi, non sono obbligatorie, non sono determinanti, non sono segno di patologia, non indicano stati morbosi. Gli esami indispensabili sono altri.
Ripeto che, a mio modo di vedere, e soprattutto dopo l'avvento della classe di farmaci cui Lei accennava, le indicazioni all'intervento di legatura delle vene dorsali profonde sono praticamente nulle o quasi. I risultati, in peecentuali sino al 30-40% sono appena decenti nell'immediato, ma assolutamente non soddisfacenti alla lunga.
Un supporto psicologico non mi sembra inutile nel Suo caso.
Lascio tuttavia la parola al Collega che avrà il piacere di seguirLa clinicamente.
Auguri affettuosi e cordialisismi saluti.
Prof. Giovanni MARTINO
[#8]
Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.8k 1.2k
Caro Signore ,
si ricordi, mi raccomando di portare con sè tutta la documentazione clinica in modo tale da facilitare la valutazione complessiva del sua situazione e del suo disturbo.
Ancora un cordiale saluto.
[#9]
Prof. Giovanni Martino Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Andrologo, Urologo, Chirurgo plastico, Chirurgo vascolare 4.3k 23
Gentile Utente,
visto che ne parla tanto, perchè non ci dice qualcosa di questi esami cui è stato sottoposto e che hanno permesso la diagnosi di SFV?
Cordialissimi saluti.
Prof. Giovanni MARTINO
[#10]
Attivo dal 2006 al 2006
Ex utente
Ho appena controllato la documentazione... Ho fatto un Esame Doppler dinamico, che ha rilevato un flusso normale per le arterie dorsali ed una riduzione di elasticità per le arterie cavernose; l'esame è stato eseguito con iniezione intracavernosa di un farmaco. Il medico si attendeva un'erezione a seguito dell'iniezione che non c'è stata (non ho avuto neanche una tumescenza, in verità).
Nella seduta successiva sono stato oggetto di una cavernosometria dinamica, credo, con rigiscan in real time. In sostanza mi è stata applicata una flebo che mi iniettava una soluzione contenente il farmaco che mi avevano iniettato nella seduta precedente, che doveva avere lo scopo di dilatarmi le arterie. Dal grafico in mio possesso, si nota come il pene ha avuto una rigidità del 50% di picco, che saltava al 95% nel caso in cui il medico premeva nella zona pubica la vena dorsale.
Ho letto che tale esame può essere anche falsato dallo stato psicologico del paziente. Lo stato di rigidità del mio pene, in realtà, era molto inferiore a quello 'solito' raggiunto in un qualunque stato di eccitazione; e i miei dubbi riguardano anche altro: se le mie difficoltà di erezione sono organiche, come mai dopo aver superato le mie paure con la mia ex, ho avuto con lei il mio primo rapporto durato 2 ore?
Vi ringrazio di cuore.
[#11]
Prof. Giovanni Martino Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Andrologo, Urologo, Chirurgo plastico, Chirurgo vascolare 4.3k 23
Gentile Utente,
ecco ... appunto...anche a me sorgono alcuni dubbi.
Non resta che attendere l'esito della Sua prossima visita specialistica.
Ma spero che non Le sia mai più prospettata la faccenda delle percentuali di guarigione...ne va della serietà di chi le propone.
Ci faccia sapere.
Ancora affettuosi auguri e cordialissimi saluti.
Prof. Giovanni MARTINO
[#12]
Attivo dal 2006 al 2006
Ex utente
In realtà la cosa che mi ha sorpreso , e di molto, è stato proprio scoprire da alcune ricerche fatte su internet l'incertezza dell'esito dell'operazione propostami e vendutami come 'facile e di sicuro risultato'. 100 per cento. Se un medico mi garantisce una cosa del genere, potrebbe anche aver sbagliato la diagnosi. Magari poi si rivelerà tutto vero, e non ci ripenserò due volte ad operarmi, anche se le percentuali di riuscita fossero molto basse. Ma vale la pena confermare la diagnosi. Attendo con ansia l'appuntamento di amrtedì e vi terrò informati. Porterò naturalmente la documentazione ad oggi raccolta. Grazie a tutti.
[#13]
Prof. Giovanni Martino Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Andrologo, Urologo, Chirurgo plastico, Chirurgo vascolare 4.3k 23
Giustissimo...:o)
[#14]
Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.8k 1.2k
Anch'io concordo con la sua posizione.
Un cordiale saluto.
[#15]
Attivo dal 2006 al 2006
Ex utente
Salve, avevo promesso di tenervi informati e sono qui a mantenere la mia promessa.
Oggi ho fatto la visita prenotata precedentemente; a dire il vero ci sono andato con una certa serenità, datami dalle Vostre risposte e dal fatto che avevo una bassissima fiducia nel medico che mi aveva visitato la prima volta, che sembrava interessato più ai soldi della mia operazione che al mio stato di salute.
Stavolta, ho trovato un medico disponibile, che ha ascoltato i miei problemi, mi ha rincuorato sul fatto che non ho niente di anormale e mi ha indirizzato verso una cura psicologica, da un sessuologo, accompagnata da una terapia farmacologica di sostegno.
Ho iniziato la terapia da subito. Questa sera stessa sono uscito con la ragazza che sto frequentando ed abbiamo fatto l'amore in macchina per un'ora e mezza. Si, un'ora e mezza... in un luogo sconosciuto e con macchinae che giravano a destra e a sinistra... altro che fuga venosa. E' stato stupendo. Mi sono sentito rinascere. Ora so che la strada da percorrere è in discesa; indubbiamente prenoterò da un sessuologo per risolvere il mio problema di fondo... ma che bello tornare a sentirsi 'normali' e completi.
Ringrazio di cuore tutti voi ed in particolare il dottor Renzo Benaglia, che è il medico che mi ha visitato quest'oggi.
Svolgete un servizio davvero utilissimo in questo sito, mi auguro che continuate a farlo.
Ancora Grazie.
[#16]
Prof. Giovanni Martino Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Andrologo, Urologo, Chirurgo plastico, Chirurgo vascolare 4.3k 23
Gentile Utente,
davvero tanti affettuosi auguri per tutto.
Prof. Giovanni MARTINO
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