Erezioni problematiche
Premetto che effettuerò un consulto diretto con un andrologo nella mia zona, ma vorrei comunque sentire il parere degli esperti del sito.
Ho 25 anni, e a ottobre si sono manifestati i seguenti sintomi alla zona genitale: dolore testicolare, arrossamento testicolare, dolore agli epididimi, dolore alla zona perineale, indolenzimento del lato destro del pene, rimpicciolimento e irritazione del glande, disfunzioni erettili, frequente minzione, sgocciolamento post-minzione.
Il medico di base ha diagnosticato una infezione dell'uretra estesasi ai genitali, ed ha prescritto un trattamento a base prima di Tavaril (che non ha dato risultati)e poi di Ciproxin, accompagnato da una visita urologica associata ad ecografie dell'addome, dei testicoli e dell'inguine.
Le ecografie hanno evidenziato una prostata normale, ma interessata da una ciste di circa un centimetro, reni e vescica ottimali e una piccola ciste alla testa dell'epididimo sinistro.
La visita urologica si è conclusa con una diagnosi di prostatite infiammatoria-batterica, associata ad una candidosi che avrebbe determinato l'irritazione e l'arrossamento del glande; questo sulla base della lettura delle ecografie e di un esame generale diretto. L'urologo mi ha anche prescritto una urinocoltura e una spermiocoltura.
L'urinocoltura e la spermiocoltura sono risultate negative, cosicchè si è deciso per una terapia antinfiammatoria a base di prodotti fitoterapici come l'estratto di Serenoa (Deprox e Permixon per un mese), 7 gg di un antinfiammatorio in supposte (Topstev)e trattamento con Pevaryl e Diflucan per abbattere la Candida.
Ho seguito scrupolosamente la terapia, accompagnandola ad un miglioramento dello stile di vita (dieta rigorosa, no alcolici) ed effettivamente la situazione è molto migliorata.
Il mio problema però sono le erezioni, che da quando è iniziato tutto non sono più quelle di una volta: innanzitutto l'erezione al risveglio, l'"alzabandiera" per intenderci, è praticamente scomparsa, e anche quelle notturne (che di solito percepisco) sono molto ridotte in intensità e durata. Inoltre durante i rapporti con la mia compagna noto la tendenza a erezioni di breve durata in assenza di stimolazione continua, e seria difficoltà ad avere una vera erezione vigorosa. Riesco comunque a raggiungere l'orgasmo e l'eiaculazione, solo che il pene raggiunge la massima rigidità solo negli attimi finali, mentre prima resta più flaccido, cosa che in passato non succedeva.
Vorrei sapere se questi disturbi, molto fastidiosi, sono dovuti agli strascichi della prostatite o se invece si tratta di un problema parallelo alla prostatite ma di altra origine. Aggiungo che prima di iniziare la cura per la prostata conducevo uno stile di vita piuttosto sregolato: molti alcolici, anche superalcolici nel fine settimana e una dieta non molto attenta. Da 3 mesi però non tocco più nulla.
Come devo comportarmi?
Ho 25 anni, e a ottobre si sono manifestati i seguenti sintomi alla zona genitale: dolore testicolare, arrossamento testicolare, dolore agli epididimi, dolore alla zona perineale, indolenzimento del lato destro del pene, rimpicciolimento e irritazione del glande, disfunzioni erettili, frequente minzione, sgocciolamento post-minzione.
Il medico di base ha diagnosticato una infezione dell'uretra estesasi ai genitali, ed ha prescritto un trattamento a base prima di Tavaril (che non ha dato risultati)e poi di Ciproxin, accompagnato da una visita urologica associata ad ecografie dell'addome, dei testicoli e dell'inguine.
Le ecografie hanno evidenziato una prostata normale, ma interessata da una ciste di circa un centimetro, reni e vescica ottimali e una piccola ciste alla testa dell'epididimo sinistro.
La visita urologica si è conclusa con una diagnosi di prostatite infiammatoria-batterica, associata ad una candidosi che avrebbe determinato l'irritazione e l'arrossamento del glande; questo sulla base della lettura delle ecografie e di un esame generale diretto. L'urologo mi ha anche prescritto una urinocoltura e una spermiocoltura.
L'urinocoltura e la spermiocoltura sono risultate negative, cosicchè si è deciso per una terapia antinfiammatoria a base di prodotti fitoterapici come l'estratto di Serenoa (Deprox e Permixon per un mese), 7 gg di un antinfiammatorio in supposte (Topstev)e trattamento con Pevaryl e Diflucan per abbattere la Candida.
Ho seguito scrupolosamente la terapia, accompagnandola ad un miglioramento dello stile di vita (dieta rigorosa, no alcolici) ed effettivamente la situazione è molto migliorata.
Il mio problema però sono le erezioni, che da quando è iniziato tutto non sono più quelle di una volta: innanzitutto l'erezione al risveglio, l'"alzabandiera" per intenderci, è praticamente scomparsa, e anche quelle notturne (che di solito percepisco) sono molto ridotte in intensità e durata. Inoltre durante i rapporti con la mia compagna noto la tendenza a erezioni di breve durata in assenza di stimolazione continua, e seria difficoltà ad avere una vera erezione vigorosa. Riesco comunque a raggiungere l'orgasmo e l'eiaculazione, solo che il pene raggiunge la massima rigidità solo negli attimi finali, mentre prima resta più flaccido, cosa che in passato non succedeva.
Vorrei sapere se questi disturbi, molto fastidiosi, sono dovuti agli strascichi della prostatite o se invece si tratta di un problema parallelo alla prostatite ma di altra origine. Aggiungo che prima di iniziare la cura per la prostata conducevo uno stile di vita piuttosto sregolato: molti alcolici, anche superalcolici nel fine settimana e una dieta non molto attenta. Da 3 mesi però non tocco più nulla.
Come devo comportarmi?
[#1]
Gentile lettore,
è verisimile che quanto ci descrive sia in effetti uno "strascico" della prostatite. Può essere che vi sia un modesto grado di infiammazione residua, anche a fronte di avvenuta elinminazione dei germi coinvolti.
Il suo Andrologo sprà consigliarla per il meglio per la gestione della situazione.
è verisimile che quanto ci descrive sia in effetti uno "strascico" della prostatite. Può essere che vi sia un modesto grado di infiammazione residua, anche a fronte di avvenuta elinminazione dei germi coinvolti.
Il suo Andrologo sprà consigliarla per il meglio per la gestione della situazione.
Dott. Edoardo Pescatori
Specialista in Urologia - Andrologo
www.andrologiapescatori.it
[#2]
Gentile signore
I problemi infiammatori che lei ci descrive possono sicuramente, sia indirettamente che direttamente, interferire con la sua attività sessuale.
Tuttavia oltre a fattori organici possono concorrere anche fattori psicogeni.
Le consiglio una valutazione diretta presso un esperto urologo-andrologo.
I problemi infiammatori che lei ci descrive possono sicuramente, sia indirettamente che direttamente, interferire con la sua attività sessuale.
Tuttavia oltre a fattori organici possono concorrere anche fattori psicogeni.
Le consiglio una valutazione diretta presso un esperto urologo-andrologo.
Cordiali saluti
Dr Luigi Gallo
www.studiourologicogallo.it
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 2.5k visite dal 04/02/2009.
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