Calo erezioni e libido
Gentili medici,
sono un uomo di 33 anni, da circa un mese e mezzo ho accusato un improvviso e netto calo delle erezioni, associato a perdita della libido. Non riesco più ad avere una vera e propria erezione, dovendo così interrompere sul nascere ogni tentativo di avvicinamento sessuale. Contemporaneamente ho notato che la voglia di approcciarmi sessualmente con la mia partner, ma anche in situazioni diverse (es. Video o contatti con altre donne), è drasticamente calata, come se fossi diventato "asessuale".
Ovviamente questo, inutile dirlo, mi crea una situazione di disagio.
Ho già effettuato una visita andrologica che ha evidenziato una forte infiammazione della prostata - di cui tra l'altro ho già sofferto in passato (un'ecografia lo scorso febbraio aveva evidenziato calcificazioni), ma senza conseguenze così nette nella sfera sessuale - che ho curato negli ultimi 20 giorni con fosfomicina (tre cicli da due bustine, due volte a settimana nelle ultime tre settimane) e poi con una pasticca di idiprost al giorno, da continuare per tre mesi. Al momento però non noto miglioramenti sostanziali sotto la sfera sessuale.
Sono dunque in attesa di una seconda visita dallo stesso medico, ma nell'attesa mi farebbe piacere chiedere un vostro parere in merito, data la preoccupazione e il disagio.
Specifico che prendo paroxetina più o meno continuamente dall'estate 2016, ma finora senza problemi specifici, se non il classico lieve ritardo a volte nell'eiaculazione.
Grazie per il vostro parere e auguri di buon anno
sono un uomo di 33 anni, da circa un mese e mezzo ho accusato un improvviso e netto calo delle erezioni, associato a perdita della libido. Non riesco più ad avere una vera e propria erezione, dovendo così interrompere sul nascere ogni tentativo di avvicinamento sessuale. Contemporaneamente ho notato che la voglia di approcciarmi sessualmente con la mia partner, ma anche in situazioni diverse (es. Video o contatti con altre donne), è drasticamente calata, come se fossi diventato "asessuale".
Ovviamente questo, inutile dirlo, mi crea una situazione di disagio.
Ho già effettuato una visita andrologica che ha evidenziato una forte infiammazione della prostata - di cui tra l'altro ho già sofferto in passato (un'ecografia lo scorso febbraio aveva evidenziato calcificazioni), ma senza conseguenze così nette nella sfera sessuale - che ho curato negli ultimi 20 giorni con fosfomicina (tre cicli da due bustine, due volte a settimana nelle ultime tre settimane) e poi con una pasticca di idiprost al giorno, da continuare per tre mesi. Al momento però non noto miglioramenti sostanziali sotto la sfera sessuale.
Sono dunque in attesa di una seconda visita dallo stesso medico, ma nell'attesa mi farebbe piacere chiedere un vostro parere in merito, data la preoccupazione e il disagio.
Specifico che prendo paroxetina più o meno continuamente dall'estate 2016, ma finora senza problemi specifici, se non il classico lieve ritardo a volte nell'eiaculazione.
Grazie per il vostro parere e auguri di buon anno
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Meno della metà dei deficit erettivi accompagnati da prostaite guarisce dopo risoluzione della prostatite stessa. Pertanto la cosa non stupisce. Utile la rivalutazione andrologica ed i problemi ossono essere di varia natura: ormonali, psicogeni, circolatori, neurologici.
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 1.5k visite dal 01/01/2019.
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