Riduzione piacere

salve, mi chiamo roberto ed ho 44 anni.
Da circa 1 anno e mezzo soffro di una prostatite non batterica, trattata con serenoa repens, pelviprost e bromelina, senza grandi risultati... esami di psa, ecografia, tac addome, spermiocultura e urinocultura fatti più volte, ma sempre negativi.L andamento dei sintomi è sempre stato ciclico:alcuni giorni non ho quasi niente, altri ho bruciore interno che poi si estende al pene, che prude, brucia, ed è arrossato. Qualche fastidio lo avevo già da molti anni: fastidio dopo eiaculazioni frequenti (2- 3 volte in 48 ore) ma passavano entro pochi minuti. Da un anno e mezzo invece, come dicevo, c è stato questo esordio infiammatorio più acuto, con ricorrenti attacchi che durano anche 2-3 giorni. Ultimamente, il bruciore interno si va attenuando, anche se persiste un lieve arrossamento del pene, ed una fastidiosa erezione al risveglio. Vanno diminuendo anche i casi in cui noto urina torbida (muco). Lieve bruciore a urinare, ma getto normale e non ho minzioni frequenti. Noto ancora un lieve fastidio dopo l eiaculazione, un po come accadeva prima dell esordio dei sintomi più intensi, ma indipendentemente dalla frequenza dei rapporti, che eppure sono radi, in misura minore rispetto a prima. È inoltre peggiorata l emissione di sperma, che non fuoriesce più a getto, ma cola ed è minore la sua quantità, ma soprattutto la curva del piacere invece di iniziare molto prima dell orgasmo, ovvero circa 10 minuti prima, inizia solo pochi secondi prima di esso, e prima c è, ma è molto scarso. Anche l orgasmo è più debole, come pure l eiaculato, e mi lascia insoddisfatto. Ho fatto un ciclo di TOSTREX gel, ma con pochi risultati: è aumentato il desiderio, ma non il piacere. È secondo lei il normale decorso della prostatite, e nel corso dei mesi tenderà a guarire spontaneamente? Che consigli mi può dare ? grazie.
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Dr. Marco Fasbender Jacobitti Andrologo, Medico estetico 143 7
Gentile utente,
tutti i sintomi che riferisce sono da correlare ad un'infezione delle vie urinarie ancora presente. Il fatto che gli esami colturali risultino negativi ha scarso significato senza conoscere il panel infettivologico richiesto al laboratorio. Alcune ricerche devono essere espressamente indicate e non fanno parte degli esami standard e vengono selezionate in base a ciò che viene evidenziato durante la visita e in base all'anamnesi (es. rapporti sessuali non protetti e/o a rischio, ecc). Le alterazioni dell'eiaculazione probabilmente sono da ricondurre a tale infezione.
Per quanto riguarda la terapia con Tostrex, mi può indicare il valore di testosterone totale prima del trattamento?

Marco Fasbender Jacobitti, MD
www.andromed.it

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Utente
Utente
grazie anzitutto della risposta.
dunque,

il tostrex mi è stato prescritto senza controllare i livelli di testosterone, ma basandosi sui sintomi (calo del piacere).
Come detto però, col tostrex è aumentato leggermente il desiderio, ma non il piacere, che sale soltanto immediatamente prima di raggiungere l orgasmo, e manca tutto quel lasso di tempo diin circa 10 minuti in cui il piacere era già intenso, senza però raggiungere l orgasmo. Inoltre, l eiaculazione è rimasta scarsa (meno di 3ml contro gli 8 ml circa di prima) e cola dall orifizio anziché uscire a getto per circa 1 metro, come accadeva prima.

l esame colturale risultato negativo era incentrato sulla ricerca di batteri comuni, e la negatività di esso, riscontrata per due volte a distanza di mesi, sia nelle urine che nello sperma, ha indotto l urologo a ritenere la batteriosi assente o comunque non determinante sul quadro sintomatologico, anche considerata l assenza di pus, febbre e sintomatologia severa... secondo l urologo, una terapia antibiotica, anche mirata, in assenza di batteriosi severa che ne giustifichi l istituzione, potrebbe creare resistenza da parte di ceppi batterici latenti più pericolosi, e dopo un eventuale miglioramento potrebbe così esserci una ricaduta più severa, con rischio di dover istituire terapia antibiotica ancora più forte e a largo spettro (p. es. ciproxin). Per questi motivi, pensa che se s inizia a trattare con antibiotici, c è rischio che si peggiori la situazione, anche tenuto conto degli effetti collaterali... inoltre se invece che essere nelle vie urinarie, l infezione fosse nascosta dentro la prostata, la terapia dovrebbe essere anche lunga, a discapito della salute generale dell organismo.
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Dr. Marco Fasbender Jacobitti Andrologo, Medico estetico 143 7
Andiamo per ordine:
il testosterone andrebbe prescritto in caso di dimostrato ipogonadismo e non solo perchè vi è un calo del desidero (come quello del piacere) che può dipendere da tanti fattori anche relazioni e psicologici oltre a normali variazioni e fluttuazioni che possono essere non associabili ad un problema identificabile. Per quanto riguarda la terapia antibiotica, in realtà è l'esatto contrario: è l'abuso di antibiotici, in particolare quelli ad ampio spettro, che determinano resistenze. Una ricerca batteriologica estesa con antibiogramma, permette di identificare l'eventuale germe responsabile dell'infezione e valutare il miglior schema di antibioticoterapia (che potrebbe prevedere anche più farmaci). Questo vale in particolare quando una prima terapia ad ampio spettro non è stata risolutiva. Inoltre un'uretrite o prostatite non danno febbre. Per quanto riguarda l'eiaculazione, tenga presente che con l'età sia il volume eiaculato che la forza con cui viene espulso si riduce, ma per stabilirne l'esatta causa sono necessari altri esami.
Ci tenga aggiornati.
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