Uno strano dolore testicolare
Egregi medici, vi pongo un quesito al quale, nonostante abbia visitato un numero notevole fra andrologi e urologi, nessuno mi ha mai dato né una risposta né tanto meno una soluzione.
In pratica, quando sono eccitato e ottengo l'erezione, se tale stato non si concretizza in eiaculazione, quando il pene ritorna allo stato di flaccidità comincio a sentire dolore al testicolo.
Fin quando gli slip assolvono a una funzione contenitiva, il dolore è sopportabile. Non appena li abbasso, magari per andare in bagno, la zona alta dello scroto, tra inguine e testicolo, comincia a gonfiare (esattamente nel "cordone" che collega il testicolo), con aumento del dolore e trasmissione del problema anche all'altro testicolo, riflettendosi sull'inguine.
Tale sintomatologia passa solo se sto disteso per qualche ora.
Curiosamente le erezioni spontanee (notturne o mattutine) non mi creano alcun disturbo.
Ormai ho imparato a riconoscere i sintomi e, se mi è possibile, corro ai ripari masturbandomi ai primi segnali, prima che la situazione degenerei.
Ancora più curiosamente, tali fastidi si verificano anche quando ho qualche alterco con qualcuno, obbligandomi ad assumere un vero e proprio atteggiamento zen e di distacco dinanzi ai litigi.
I medici non mi hanno saputo dare risposte convincenti. Dal varicocele (operato due volte), alla torsione (ma l'ecocolordoppler eseguito a meno di 24 ore di distanza dall'episodio non ha mostrato segni di ischemia), alla prostatite.
Intanto il problema rimane ed è fastidioso, in quanto sono arrivato al punto di dover frenare l'eccitazione se so che non si concretizzerà in un rapporto sessuale.
In pratica, quando sono eccitato e ottengo l'erezione, se tale stato non si concretizza in eiaculazione, quando il pene ritorna allo stato di flaccidità comincio a sentire dolore al testicolo.
Fin quando gli slip assolvono a una funzione contenitiva, il dolore è sopportabile. Non appena li abbasso, magari per andare in bagno, la zona alta dello scroto, tra inguine e testicolo, comincia a gonfiare (esattamente nel "cordone" che collega il testicolo), con aumento del dolore e trasmissione del problema anche all'altro testicolo, riflettendosi sull'inguine.
Tale sintomatologia passa solo se sto disteso per qualche ora.
Curiosamente le erezioni spontanee (notturne o mattutine) non mi creano alcun disturbo.
Ormai ho imparato a riconoscere i sintomi e, se mi è possibile, corro ai ripari masturbandomi ai primi segnali, prima che la situazione degenerei.
Ancora più curiosamente, tali fastidi si verificano anche quando ho qualche alterco con qualcuno, obbligandomi ad assumere un vero e proprio atteggiamento zen e di distacco dinanzi ai litigi.
I medici non mi hanno saputo dare risposte convincenti. Dal varicocele (operato due volte), alla torsione (ma l'ecocolordoppler eseguito a meno di 24 ore di distanza dall'episodio non ha mostrato segni di ischemia), alla prostatite.
Intanto il problema rimane ed è fastidioso, in quanto sono arrivato al punto di dover frenare l'eccitazione se so che non si concretizzerà in un rapporto sessuale.
[#1]
Gentile lettore,
da quello che ci scrive molti potrebbero essere i problemi da sviscerare, non escluse anche alcune problematiche psicologiche; purtroppo situazioni cliniche così complesse e particolari, come la sua, richiedono sempre un primo passo decisivo e fondamentale, cioè una visita clinica diretta; senza questa noi, da questa postazione, nulla le possiamo dire di preciso e mirato.
Detto questo si ricordi comunque che sempre la visita medica specialistica in diretta rappresenta il solo strumento valido per poterle dare, quando possibile, un’indicazione diagnostica mirata e poi eventualmente una prospettiva terapeutica corretta e che le informazioni fornite via internet vanno sempre intese come meri suggerimenti clinici e di comportamento.
Un cordiale saluto.
da quello che ci scrive molti potrebbero essere i problemi da sviscerare, non escluse anche alcune problematiche psicologiche; purtroppo situazioni cliniche così complesse e particolari, come la sua, richiedono sempre un primo passo decisivo e fondamentale, cioè una visita clinica diretta; senza questa noi, da questa postazione, nulla le possiamo dire di preciso e mirato.
Detto questo si ricordi comunque che sempre la visita medica specialistica in diretta rappresenta il solo strumento valido per poterle dare, quando possibile, un’indicazione diagnostica mirata e poi eventualmente una prospettiva terapeutica corretta e che le informazioni fornite via internet vanno sempre intese come meri suggerimenti clinici e di comportamento.
Un cordiale saluto.
Giovanni Beretta M.D.
http://andrologiamedica.org/prenota-consulto-online/
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[#2]
Utente
Concordo con lei, ma dopo aver consultato quasi una decina di specialisti (anche rinomati) nel corso degli anni e non aver ottenuto né risultati né quanto meno una diagnosi precisa, potrà ben comprendere la mia situazione.
Oramai la vivo con accettazione, però è quantomeno frustrante.
Pur con tutti i limiti del consulto a distanza, quali potrebbero essere le cause dei sintomi avvertiti?
Oramai la vivo con accettazione, però è quantomeno frustrante.
Pur con tutti i limiti del consulto a distanza, quali potrebbero essere le cause dei sintomi avvertiti?
[#3]
Generalmente sono legati a problemi infiammatori delle vie uro-seminali ma le ripeto: si ricordi che sempre la visita medica specialistica in diretta rappresenta il solo strumento valido per poterle dare un’indicazione mirata e che le informazioni fornite via internet vanno sempre intese come meri suggerimenti clinici e di comportamento.
Un cordiale saluto.
Un cordiale saluto.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 516 visite dal 04/12/2018.
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