Ipp e collagenasi in presenza di una placca poco o non palpabile
Buonasera , approfitto della vostra consueta gentilezza e provo a chiedere un'opinione cercando di essere estremamente sintetico .
Ho 58 anni , moglie e due figli grandi , a novembre 2017 mi ritrovo una IPP dorso laterale sinistra con deviazione a sinistra e verso l'alto di circa 50 gradi ed un restringimento a clessidra a circa un terzo dalla base del pene senza mai aver accusato alcun fastidio .
Un primo andrologo a novembre 2017 esegue un primo ecocolordoppler dinamico e mi consiglia un intervento di corporoplastica per il raddrizzamento che pero' mi lascia alquanto perplesso ..
In una seconda visita a febbraio 2018 , un secondo andrologo esegue un ecocolordoppler basale che evidenzia una placca non calcificata che misura 21 di lunghezza per 14 trasversalmente e 2,4 di spessore .
Vengo allora sottoposto per 6 mesi da febbraio a settembre 2018 da un terzo andrologo , a iniezioni periplacca ogni 15 giorni di trental a cui si aggiunge una terapia antiossidante multimodale per via orale a base di propolberry , siligin , vitamina E , propast pomata a cui aggiungo trattamenti locali di idroforesi con utilizzo sempre di Trental , 1/2 fiala a trattamento per vedere di bloccare l'evoluzione della malattia .
Poi ,al controllo di settembre 2018 sempre lo stesso andrologo (il terzo ) esegue un nuovo ecocolordoppler dinamico e mi ritrovo che la placca e' ancora presente e in piu' presenta alcune piccole calcificazioni .
Nonostante la placca alla palpazione non venga piu' rilevata , mi viene proposto ugualmente un trattamento locale a base di collagenasi con un numero di sedute variabile da uno a quattro ad un costo non indifferente .
Ora , siccome il sopra indicato trattamento ho letto che e' consigliato solo se la placca , sede della iniezione ,deve essere evidente e palpabile , ritenete che sia corretto nel mio caso proporre i trattamenti con xiaplex ?
Aggiungo che dal punto di vista vascolare la situazione e' assolutamente nella norma .
Grazie infinite per le eventuali risposte .
Ho 58 anni , moglie e due figli grandi , a novembre 2017 mi ritrovo una IPP dorso laterale sinistra con deviazione a sinistra e verso l'alto di circa 50 gradi ed un restringimento a clessidra a circa un terzo dalla base del pene senza mai aver accusato alcun fastidio .
Un primo andrologo a novembre 2017 esegue un primo ecocolordoppler dinamico e mi consiglia un intervento di corporoplastica per il raddrizzamento che pero' mi lascia alquanto perplesso ..
In una seconda visita a febbraio 2018 , un secondo andrologo esegue un ecocolordoppler basale che evidenzia una placca non calcificata che misura 21 di lunghezza per 14 trasversalmente e 2,4 di spessore .
Vengo allora sottoposto per 6 mesi da febbraio a settembre 2018 da un terzo andrologo , a iniezioni periplacca ogni 15 giorni di trental a cui si aggiunge una terapia antiossidante multimodale per via orale a base di propolberry , siligin , vitamina E , propast pomata a cui aggiungo trattamenti locali di idroforesi con utilizzo sempre di Trental , 1/2 fiala a trattamento per vedere di bloccare l'evoluzione della malattia .
Poi ,al controllo di settembre 2018 sempre lo stesso andrologo (il terzo ) esegue un nuovo ecocolordoppler dinamico e mi ritrovo che la placca e' ancora presente e in piu' presenta alcune piccole calcificazioni .
Nonostante la placca alla palpazione non venga piu' rilevata , mi viene proposto ugualmente un trattamento locale a base di collagenasi con un numero di sedute variabile da uno a quattro ad un costo non indifferente .
Ora , siccome il sopra indicato trattamento ho letto che e' consigliato solo se la placca , sede della iniezione ,deve essere evidente e palpabile , ritenete che sia corretto nel mio caso proporre i trattamenti con xiaplex ?
Aggiungo che dal punto di vista vascolare la situazione e' assolutamente nella norma .
Grazie infinite per le eventuali risposte .
[#1]
caro lettore
se la causa dei suoi problemi penieni, restringimenti, curvatura, dolori possono essere imputanti ad una placca ben identificata l'ipotesi di correggere la curvatura con lo xiapex potrebbe avere un senso tenendo presente che il restringimento e il DE persisterà
Io sarei più orientato ad una soluzione chirurgica con benefici morfologici, eliminazione di placca e miglioramento della funzione erettile
le terapie periplacca , farmaci locali, a mio modesto parere, non servono a nulla
cordiali saluti
se la causa dei suoi problemi penieni, restringimenti, curvatura, dolori possono essere imputanti ad una placca ben identificata l'ipotesi di correggere la curvatura con lo xiapex potrebbe avere un senso tenendo presente che il restringimento e il DE persisterà
Io sarei più orientato ad una soluzione chirurgica con benefici morfologici, eliminazione di placca e miglioramento della funzione erettile
le terapie periplacca , farmaci locali, a mio modesto parere, non servono a nulla
cordiali saluti
Dott. Diego Pozza
www.andrologia.lazio.it
www.studiomedicopozza.it
www.vasectomia.org
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 3.2k visite dal 13/11/2018.
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