Protesi peniena
caro lettore,
l'impianto di protesi peniena che rappresenta la prima soluzione proposta a maschi con una erezione non valida e con incapacità penetrativa, dal 1972, continua ad essere la soluzione "principe" per un maschio con problemi di avere una erezione, una buona rigidità e la possibilità di mantenerla per il tempo adeguato.
Le iniezioni intracavernose di caverjet o i farmaci tipo Viagra hanno offerte altre soluzioni ma hanno risultati positivi nel 80% dei casi e possono avere controindicazioni.
Nella mia esperienza dal 1981 ho avuto modo di impiantare protesi peniene ad oltre 550 pazienti dai 20 ai 86 anni, sostanzialmente con soddisfazione nel 90% dei casi e senza rilevanti effetti collaterali
un giorno di ricovero veloce ritorno alla attività lavorativa e possibilità di avere rapporti in qualsiasi momento, situazione e partner questi sono i grandi vantaggi
cordiali salutui
Dott. Diego Pozza
www.andrologia.lazio.it
www.studiomedicopozza.it
www.vasectomia.org
rispondo direttamente alla sua domanda, ma successivamente mi permetterò di aggiungere qualche considerazione generale alla sua situazione specifica.
Il pene, come qualsiasi sede anatomica umana, tende a reagire a un trauma chirurgico con una retrazione tissutale, che potremmo banalizzare come tendenza a produrre una cicatrice, che tende quindi a retrarre, accorciare. Ciò è vero anche nel caso di impianto di protesi. Questo è naturalmente noto ai Chirurghi dedicati all'implantologia protesica peniena, per cui vengono messe in atto strategie per contrastare-minimizzare questa evenienza (corretta misurazione intraoperatoria, possibilità di scegliere protesi moderatamente sovradimensionate, lasciare la protesi in stato di "gonfiaggio" dalla fine dell'intervento anche per alcune settimane, eccetera). I risultati sono globalmente soddisfacenti con un mantenimento della lunghezza preoparatoria (o suo ripristino già a 6 mesi postop). Inoltre la protesi, in particolare i modelli idraulici, agisce come espansore tissutale, quindi nel tempo (da 1 anno in poi) può esserci un reale aumento dimensionale del pene.
Alcune mie considerazioni aggiuntive: nel suo caso, caratterizzato in particolare dalla sua giovane età, è importante che lei venga dettagliatamente valutato sotto il profilo andrologico e che conosca tutte le opzioni di trattamento non chirurgiche (principalmente: iniezioni intracavernose, dispositivi a vuoto per l'erezione). Qualora si concludesse per l'effettiva indicazione all'impianto protesico potrebbe essere opportuno un percorso psicosessuologico preparatorio, preliminare all'intervento.
Dott. Edoardo Pescatori
Specialista in Urologia - Andrologo
www.andrologiapescatori.it
nella mia 40ennale esperienza ho avuto modo di valutare maschi, anche giovani abbastanza soddisfatti della loro vita sessuale anche dovendo necessariamente utilizzare le iniezioni intracavernose e maschi che, avendo optato per la chirurgia protesica anche prima dei 30 anni, si dichiarano soddisfatti della possibilità di avere un pene capace di una penetrazione sessuale in qualsiasi momento e circostanza magari "aricchendo l'erezione" con un po' di viagra o vitaros, che dichiarano di aver "dimenticato" di avere la protesi ( come qualche volta succede con un'altra "protesi" come sono gli occhiali che non danno la vista ad un cieco ma che consentono a chi ci vede poco o malamente di poter leggere e scrivere tranquillamente pur con l'inconveniente di doverli togliere nel sonno, quando ci si lava, ....)
Il problema della lunghezza del pene va considerato in questo modo il pene ha una lunghezza di BASE in massima flaccidità (circa 6-9 cm), se si TRAZIONA, il pene può raggiungere una lunghezza di 11-15 cm. Certo, in EREZIONE MASSIMA la lunghezza aumenta di 2-4 cm ma tale lunghezza serve solo per il rapporto sessuale (10 min-1 ora) poi dopo la eiaculazione il pene, come un palloncino si sgonfia e ritorna alle misure standard.
Le protesi peniene fanno si che il pene del maschio abbia sempre la lunghezza del pene in trazione anche quando uno sta in massimo riposo e non si allunga più come faceva prima dell'inserimento.
Ai miei pazienti, giovani e meno giovani, informati del problema "lunghezza" dico sempre "preferisci un pene che si allunga ma che non è in grado di essere sufficientemente rigido per poter penetrare oppure un pene più lungo di base e CHE NON SI ALLUNGA PIU' ma SEMPRE capace di penetrare anche dopo la eiaculazione ?
dopo oltre 500 casi operati nessuno ha rifiutato la protesi!!
cordiali saluti
ritengo che questo portale abbia dei limiti intrinseci per entrare in argomenti iperspecialistici, quali i pro e contro dei vari tipi di accesso nell'ambito della chirurgia peniena. Ma per non volermi esimere dal rispondere le dirò semplicemente che un chirurgo impiantatore è corretto che padroneggi tutti gli accessi; da circa 20 anni pratico anche l'accesso sovrapubico (recentemente popolarizzato come "nuovo" e "miniinvasivo"), che ha il teorico rischio passare vicino alle strutture nervose dorsali del pene che trasportano la sensibilità peniena e se lese non possono essere ripristinate. L'accesso scortale al contrario è più sicuro in questo riguardo perché passa dalla parte opposta; teoricamente ritarda l'inizio dell'uso della pompa di attivazione ma questa non è la mia esperienza. Ogni accesso, eseguito correttamente, ritengo sia valido.
Direi che entriamo in aspetti molto specifici che sarebbe meglio affrontare direttamente con l'Andrologo che eventualmente la valuterà in prospettiva chirurgica. Da un ceto punto in poi non ha senso procedere nella discussione con i limiti del web: diventa poi fondamentale conoscere direttamente la situazione.
non esiste un accesso "migliore"
molto dipende dalle abitudini del chirurgo, dalla scelta del paziente e dalla problematica del pene magari associata al DE.
nella mia esperienza ultra-trentennale ho utilizzato nelle prime 50-60 protesi l'accesso infrapubico, nelle successive 450 l'accesso peno-scrotale e ultimamente ho operato una 20 na di pazienti con l'accesso infrapubico. A mio parere non ci sono sostanziali vantaggi di una rispetto all'altra scelta.
non esiste mini-invasività le cicatrici non si vedono sia di 3 o di 5 cm!!
cordiali saluti
le protesi non portano ad un accorciamento dell'asta che, anzi, a riposo ha sempre delle dimensioni superiori a prima.
Semplicemente con l'erezione il pene protesizzato rimane della stessa lunghezza mentre un pene naturale si allunga di 2-3 cm rispetto alla lunghezza della eccitazione.
E' un discorso che non ha logica. Un maschio si mette una protesi peniena per poter penetrare sessualmente la o le sue donne.La lunghezza è solo un fatto estetico:
il paziente vuole un pene piccolo, che si allunga ma che non è in grado di penetrare oppure un pene sempre di buone dimensioni che non si allunga (è già lungo) ma che è capace di penetrare sessualemente senza esitazioni???
Invece di porre una infinità di domande perchè non si affida ad un andrologo di cui abbia rispetto e fiducia, si fa operare e discute con lui tutti questi problemi ??
cordiali saluti
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