Identificazione opportuna terapia i.p.p.

Buongiorno Egr. Dottori.
Scrivo questo consulto in quanto a seguito di un intervento chirurgico di circoncisione ho notato la formazione di numerose placche sull'asta del pene (circa 5 o 6) e un recurvatum di circa 30 gradi sul lato dorsale.

Un primo andrologo mi ha diagnosticato una I.P.P. a seguito di un esame palpatorio (nessuna ecografia o altro esame), proponendomi una terapia basata su assunzione di Tadalafil 5mg a giorni alterni per circa 3 mesi e un ciclo di 6 infusioni di Verapamil da effettuare settimanalmente (che dovrei iniziare la prossima settimana).

Un secondo andrologo, dopo avermi effettuato ecografia peniera, ecografia peniera dinamica e una RM c.m.c. (questa per escludere la presenza di masse tumorali) ha invece escluso la diagnosi di I.P.P. sostenendo che le placche che si sono formate non interessano la tunica albuginea ma sono probabilmente dei granulomi formatisi a seguito di lesioni o infiammazioni sottocutanee scaturite dall'intervento (anche l'andrologo chirurgo che mi ha operato sostiene la stessa tesi). Inoltre in assenza di problemi di erezioni, con picchi sistolici nella norma e in assenza di fughe venose, mi ha consigliato di non fare nulla e vedere come evolve la situazione.

A questo punto vorrei appellarmi alla vostra esperienza, in modo da chiedervi un consiglio su:
1) quale di queste due diagnosi, sulla base degli esami effettuati devo considerare maggiormente credibile?
2) anche nel caso della seconda diagnosi (formazione di granulomi infiammatori esterni alla tunica albuginea, la terapia con Tadalafil e Verapamil puo' portare dei benefici?
3) nel caso non si trattasse di un La Peyronie, le infusioni di Verapamil possono provocare dei danni parziali o permanenti?

Chiedo scusa per il disturbo e ringrazio anticipatamente per la vostra cortese attenzione. Purtroppo mi trovo in una situazione abbastanza strana, pur vedendo altri specialisti pare che le diagnosi non convergano verso un'unica spiegazione...
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Dr. Patrizio Vicini Urologo, Andrologo, Chirurgo plastico 1.6k 40 12
Caro lettore
la malattia di La Peyronie o Induratio Penis Plastica non ha la minima correlazione con l'intervento di circocisione per fimosi,
purtroppo senza visitarla è difficile capire,
ovvio che se sono granulomi sottocutanei la terapia per Malattia di La Peyronie è del tutto inutile.
Cordiali saluti.

Dott. Patrizio Vicini
www.patriziovicini.it
www.chirurgia-plasticaestetica.com
Roma

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Utente
Utente
Egr. Dott. Vicini,
la ringrazio per la risposta. Sinceramente tendo a fidarmi molto di più della diagnosi dei granulomi sottocutanei, in quanto espressa sulla base di esami più approfonditi: l'andrologo in questo caso, durante l'ecografia dinamica, mi ha mostrato sul monitor l'assenza di inspessimento dell'albugibea. La mia preoccupazione è legata al fatto che almeno 3 o 4 specialisti mi hanno diagnosticato il morbo di La Peyronie sulla base di una semplice palpazione: è possibile che si sbaglino così tanti medici? La semplice palpazione rappresenta un metodo corretto per diagnosticare questa malattia? Oppure devo pensare che tali medici si siano sbagloati?
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Dr. Patrizio Vicini Urologo, Andrologo, Chirurgo plastico 1.6k 40 12
A volte semplice palpazione è sufficiente per una prima diagnosi.
Rinnovo i saluti.
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Utente
Utente
Egr. Dott. Vicini, grazie ancora di avermi risposto.

Capisco che un esame palpatorio sia sufficiente per una prima diagnosi di I.P.P., ma in questo caso siamo in presenza di esami più approfonditi (le già citate ecografie dinamiche e R.M.), che hanno evidenziato sia assenza di ispessimento dell'albuginea, sia la presenza di granulomi sottocutanei formatisi nel tessuto esterno rispetto alla tunica albuginea.

La mia preoccupazione è che alcuni specialisti mi hanno detto che ho comunque un La Peyronie e che ecografie ed R.M. varie non servono a niente (infatti non hanno voluto visionarle): a loro avviso le placche ci sono e sono palpabili, non importa quale sia il tessuto coinvolto, ne come si sia formato (in quanto tempo, a seguito dell'intervento o di quale altro trauma). Per loro non vi è alcuna distinzione tra il granuloma sottocutaneo e l'ispessimento dell'albuginea. E' comunque un La Peyronie e devo intervenire subito con una terapia a base di infusioni di Verapamil (costosa e faticosa).

E' per questo che ho aperto questo consulto: è legittimo da parte mia pensare di essere in presenza di una diagnosi sbagliata?
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Dr. Patrizio Vicini Urologo, Andrologo, Chirurgo plastico 1.6k 40 12
Dovrei visitarla per poterla aiutare.
Diversamente mi devo fidare di quanto riferito da lei circa i referti degli altri colleghi.
Rinnovo i saluti.
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Utente
Utente
Certo Dott. Vicini ha assolutamente ragione, mi rendo conto che purtroppo senza una visita e' impossibile esprimersi riguardo una diagnosi.
Purtroppo dopo aver sentito tanti pareri discordanti non sono riuscito a capire se ho contratto una I.P.P. oppure mi ritrovo in presenza di un caso particolare che molti confondono con una I.P.P., nel primo caso il tempo stringe e devo intervenire il prima possibile. Ragion per cui sto per iniziare questa cura, senza essere del tutto convinto che mi sia utile...
Lo sto facendo per scrupolo, non sapendo a chi dar ragione.
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Utente
Utente
Buongiorno,
al di la della diagnosi che non puó avvenire senza una visita specialistica diretta, il mio quesito nasconde una domanda per così dire teorica:
la malattia di La Peyronie o I. P. P. consiste nella formazione di placche fibrose in un qualsiasi tessuto del pene? Oppure si tratta di I. P. P. soltanto quando la placca fibrosa si forma sulla tunica albuginea del pene?
Una volta accertato che la tunica albuginea è intatta e non presenta ispessimenti si puó escludere labpresenza di una I. P. P.?
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Dr. Patrizio Vicini Urologo, Andrologo, Chirurgo plastico 1.6k 40 12
Ispessimento fibrotico dell' albuginea.
Rinnovo i saluti.