Indurazio
Buonasera a gennaio ho subito una Turp .... già in precedenza avevo notato una strozzatura alla base del pene...ho fatto una Rsm che ha riscontrato Delle calcificazioni....mi é stata diagnosticata la malattia di Peyrenie...mi hanno consigliato l'uso del vacuum device (preciso che non ho problemi di erezione) mi sapreste dire se è una soluzione adatta....e nel caso quale dispositivo dovrei acquistare... C'è molta confusione in merito. Grazie
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Gentile lettore,
sicuramente chi le ha consigliato questa strategia terapeutica è un esperto e informato andrologo e quindi bene chiedere a lui l’ulteriore indicazione di dove trovare questo dispositivo.
Generalmente la malattia presenta un decorso molto variabile e a volte capita anche di osservare una risoluzione spontanea della placca. Per questo motivo il trattamento deve essere all'inizio di tipo farmacologico, conservativo con l'utilizzo di prodotti a base di vitamina E, farmaci antiinfiammatori ed “antifibrotici” (tra questi vi è il PABA, cioè l’acido parammino benzoato di potassio).
Sono state provate anche altre terapie come gli ultrasuoni, la diatermia, la laserterapia, le iniezioni intraplacca di farmaci antiinfiammatori.
Da ultimo solo a nodulo stabilizzato ed in presenza di gravi incurvamenti o disturbi dell'erezione, può essere utile ricorrere anche ad un trattamento chirurgico che può prevedere l'inserimento di una protesi oppure l'uso di tecniche di chirurgia plastica che permettono l'escissione della placca stessa e la correzione dell’incurvamento.
Detto questo si ricordi comunque che sempre la visita medica specialistica in diretta rappresenta il solo strumento valido per poterle dare un’indicazione mirata e che le informazioni fornite via internet vanno sempre intese come meri suggerimenti clinici e di comportamento.
Un cordiale saluto
sicuramente chi le ha consigliato questa strategia terapeutica è un esperto e informato andrologo e quindi bene chiedere a lui l’ulteriore indicazione di dove trovare questo dispositivo.
Generalmente la malattia presenta un decorso molto variabile e a volte capita anche di osservare una risoluzione spontanea della placca. Per questo motivo il trattamento deve essere all'inizio di tipo farmacologico, conservativo con l'utilizzo di prodotti a base di vitamina E, farmaci antiinfiammatori ed “antifibrotici” (tra questi vi è il PABA, cioè l’acido parammino benzoato di potassio).
Sono state provate anche altre terapie come gli ultrasuoni, la diatermia, la laserterapia, le iniezioni intraplacca di farmaci antiinfiammatori.
Da ultimo solo a nodulo stabilizzato ed in presenza di gravi incurvamenti o disturbi dell'erezione, può essere utile ricorrere anche ad un trattamento chirurgico che può prevedere l'inserimento di una protesi oppure l'uso di tecniche di chirurgia plastica che permettono l'escissione della placca stessa e la correzione dell’incurvamento.
Detto questo si ricordi comunque che sempre la visita medica specialistica in diretta rappresenta il solo strumento valido per poterle dare un’indicazione mirata e che le informazioni fornite via internet vanno sempre intese come meri suggerimenti clinici e di comportamento.
Un cordiale saluto
Giovanni Beretta M.D.
http://andrologiamedica.org/prenota-consulto-online/
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Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 864 visite dal 28/07/2018.
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