Ipoestesia genitali
Salve, volevo avere un parere sulla mia condizione.
Sono un ragazzo di 20 anni che da gennaio soffre di prostatite. Tutto è iniziato con improvvise perdite giallastre maleodoranti e dolori alla base del glande durante la minzione; i classici esami colturali delle urine e quelli per le malattie sessualmente trasmissibili sono risultati però negativi e i sintomi sono spariti spontaneamente nel giro di poche settimane, salvo poi ripresentarsi qualche settimana dopo: non più dolore con la minzione ma sempre perdite, continuo bisogno di urinare, leggero deficit erettile e sensibilità minore del prepuzio. Tra problemi familiari e un’operazione fatta nel mezzo con successivi antibiotici, sono riuscito a fare un tampone uretrale dopo settimane, risultato anch'esso negativo. Nel frattempo le cose sono peggiorate e si sono aggiunti libido azzerata, ipoestesia genitale, deficit erettile netto, gonfiore generale e sperma granuloso giallo e denso. Il mio medico di base ha quindi ipotizzato un'infiammazione abatterica e mi ha prescritto ipb3 che ha alleviato solo in parte i sintomi; ho deciso quindi di rivolgermi ad un urologo per inquadrare la mia situazione. L'urologo mi ha fatto aggiungere Deprox50 e mi ha prescritto, nel corso di questi mesi, due test di meares: il primo positivo a germi del gruppo kes, il secondo a E. coli, susseguiti entrambi da cicli di antibiotici, l'ultimo finito poche settimane fa con Bactrim forte.
Dall'ultima visita urologica la mia prostata non risulta più infiammata e nel corso di questi mesi ho avuto netti miglioramenti: la libido si sta normalizzando, ho di nuovo erezioni a stimoli sessuali (ma poche o nulle spontanee e mattutine), lo sperma è normale e i disturbi urinari si sono ridimensionati, talvolta con ancora perdite urinarie maleodoranti; fino a settembre devo continuare i due integratori insieme a VLS-3 e Campedex-5. So in ogni caso che le prostatiti hanno un lungo decorso; sono in cura da 3-4 mesi e mi aspetto di avere miglioramenti graduali. Il problema risiede nell’ipoestesia, presente da marzo nel pube,perineo, genitali e ano, che limita la mia sessualità (non sento più piacere se non con l’eiaculazione) ma è rilevabile con ogni stimolo esterno (per esempio fonti di calore) e internamente quando urino. Inoltre nella zona la pelle risulta nettamente impallidita e leggermente gommosa, ho sudorazione minima e il mio pene ad occhio sembra provato.
Il mio urologo ha optato per una EMG del pavimento pelvico con studio del nervo pudendo; ciò mi ha fatto notare che avverto ogni tanto fastidi nella zona lombare e fino a qualche mese fa sentivo spesso bruciori improvvisi alle cosce (come tanti spilli) poi spariti di colpo con l’insorgere dell’ipoestesia. Premesso che ho sempre avuto problemi posturali, quest anno non ho potuto fare attività fisica costante e gli effetti si sono visti. Possono essere quindi i miei sintomi collegabili a tutto ciò? E si può pensare a un ritorno alla normalità? Vi ringrazio per l’attenzione.
Sono un ragazzo di 20 anni che da gennaio soffre di prostatite. Tutto è iniziato con improvvise perdite giallastre maleodoranti e dolori alla base del glande durante la minzione; i classici esami colturali delle urine e quelli per le malattie sessualmente trasmissibili sono risultati però negativi e i sintomi sono spariti spontaneamente nel giro di poche settimane, salvo poi ripresentarsi qualche settimana dopo: non più dolore con la minzione ma sempre perdite, continuo bisogno di urinare, leggero deficit erettile e sensibilità minore del prepuzio. Tra problemi familiari e un’operazione fatta nel mezzo con successivi antibiotici, sono riuscito a fare un tampone uretrale dopo settimane, risultato anch'esso negativo. Nel frattempo le cose sono peggiorate e si sono aggiunti libido azzerata, ipoestesia genitale, deficit erettile netto, gonfiore generale e sperma granuloso giallo e denso. Il mio medico di base ha quindi ipotizzato un'infiammazione abatterica e mi ha prescritto ipb3 che ha alleviato solo in parte i sintomi; ho deciso quindi di rivolgermi ad un urologo per inquadrare la mia situazione. L'urologo mi ha fatto aggiungere Deprox50 e mi ha prescritto, nel corso di questi mesi, due test di meares: il primo positivo a germi del gruppo kes, il secondo a E. coli, susseguiti entrambi da cicli di antibiotici, l'ultimo finito poche settimane fa con Bactrim forte.
Dall'ultima visita urologica la mia prostata non risulta più infiammata e nel corso di questi mesi ho avuto netti miglioramenti: la libido si sta normalizzando, ho di nuovo erezioni a stimoli sessuali (ma poche o nulle spontanee e mattutine), lo sperma è normale e i disturbi urinari si sono ridimensionati, talvolta con ancora perdite urinarie maleodoranti; fino a settembre devo continuare i due integratori insieme a VLS-3 e Campedex-5. So in ogni caso che le prostatiti hanno un lungo decorso; sono in cura da 3-4 mesi e mi aspetto di avere miglioramenti graduali. Il problema risiede nell’ipoestesia, presente da marzo nel pube,perineo, genitali e ano, che limita la mia sessualità (non sento più piacere se non con l’eiaculazione) ma è rilevabile con ogni stimolo esterno (per esempio fonti di calore) e internamente quando urino. Inoltre nella zona la pelle risulta nettamente impallidita e leggermente gommosa, ho sudorazione minima e il mio pene ad occhio sembra provato.
Il mio urologo ha optato per una EMG del pavimento pelvico con studio del nervo pudendo; ciò mi ha fatto notare che avverto ogni tanto fastidi nella zona lombare e fino a qualche mese fa sentivo spesso bruciori improvvisi alle cosce (come tanti spilli) poi spariti di colpo con l’insorgere dell’ipoestesia. Premesso che ho sempre avuto problemi posturali, quest anno non ho potuto fare attività fisica costante e gli effetti si sono visti. Possono essere quindi i miei sintomi collegabili a tutto ciò? E si può pensare a un ritorno alla normalità? Vi ringrazio per l’attenzione.
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Gentile lettore,
alle sue domande è possibile risponderle con due sintetici ma non mirati “sì”.
Le devo poi dire che purtroppo situazioni cliniche complesse e particolari, come la sua, richiedono sempre un primo passo decisivo e fondamentale, cioè una visita clinica diretta; senza questa noi, da questa postazione, nulla le possiamo dire di preciso e mirato.
Detto questo si ricordi comunque che sempre la visita medica specialistica in diretta rappresenta il solo strumento valido per poterle dare un’indicazione diagnostica mirata e poi eventualmente una prospettiva terapeutica corretta e che le informazioni fornite via internet vanno sempre intese come meri suggerimenti clinici e di comportamento.
Un cordiale saluto.
alle sue domande è possibile risponderle con due sintetici ma non mirati “sì”.
Le devo poi dire che purtroppo situazioni cliniche complesse e particolari, come la sua, richiedono sempre un primo passo decisivo e fondamentale, cioè una visita clinica diretta; senza questa noi, da questa postazione, nulla le possiamo dire di preciso e mirato.
Detto questo si ricordi comunque che sempre la visita medica specialistica in diretta rappresenta il solo strumento valido per poterle dare un’indicazione diagnostica mirata e poi eventualmente una prospettiva terapeutica corretta e che le informazioni fornite via internet vanno sempre intese come meri suggerimenti clinici e di comportamento.
Un cordiale saluto.
Giovanni Beretta M.D.
http://andrologiamedica.org/prenota-consulto-online/
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Utente
la ringrazio dottore per la tempestiva risposta! certamente non ho alcuna intenzione di sostituire un consulto online ad una visita clinica diretta, difatti sono seguito da un urologo e mi consulto con il mio medico di base. Ma spesso è facile trovarsi in mezzo ad opinioni mediche non concordi e i medici talvolta sono pragmatici..insomma un'opinione in più è sempre comoda!
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 4.8k visite dal 28/07/2018.
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