Una disfunzione erettile
Salve, ho 35 anni ed ho una disfunzione erettile.
Durante la masturbazione, sia da solo che in compagnia della mia partner, e durante preliminari più soft il pene è normalmente in erezione e tutto funziona bene, ma appena mi accingo ad effettuare la penetrazione il pene diventa flaccido e non riesco a concludere il rapporto. La perdita dell'erezione avviene anche durante rapporti orali o quando mi masturba la partner. Vengo assalito da una sensazione di ansia e dalla paura del fallimento che puntualmente avviene. Nella maggior parte dei casi concludo il rapporto sessuale con la masturbazione.
Ho cominciato ad avere rapporti sessuali con la mia attuale partner a luglio 2008, i primi fallimenti li imputavo al fatto che eravamo agli inizi ed al ricordo di precedenti fallimenti con altre compagne, pensavo che una volta presa piu' confidenza il tutto si sarebbe risolto. Cosi' non è avvenuto. Sono andato dal medico di famiglia il quale mi ha prescritto dei farmaci per aiutarmi a superare inizialmente il problema (una volta risolto avrei dovuto abbandonare l'assunzione di tali farmaci), per la precisione delle gocce orali contro l'ansia (Delorazepam) e Levitra per riuscire a mantenere l'erezione anche durante la penetrazione. I farmaci parzialmente hanno funzionato, dico parzialmente perché a volte perdevo l'erezione anche avendo assunto il Levitra. Nel frattempo, il 12 dicembre 2008, mi sono fatto fare anche una frenulectomia, avendo il frenulo corto. Durante la penetrazione infatti sentivo tirare il frenulo, avevo paura si rompesse e non riuscivo a rilassarmi adeguatamente. Imputavo l'insorgere della mia ansia anche a questo fatto. Una volta eseguita l'operazione e aspettato che il taglio al glande si rimarginasse, abbiamo riprovato ad avere rapporti senza assumere il Levitra (ho deciso di non prenderlo più perché non credo che la soluzione consista nell'assumere un farmaco per l'erezione a 35 anni!) ma la situazione non è cambiata di una virgola, ho sempre il medesimo problema, da solo e nei preliminari ho una normale erezione che poi puntualmente perdo. Specifico che anche al mattino appena sveglio ho un'erezione regolare.
A questo punto credo di essere entrato in una situazione di stallo ed in un circolo vizioso da cui non posso uscirne senza ulteriori aiuti specifici. La mia compagna è stata molto paziente e comprensiva ed ha cercato in tutti i modi di aiutarmi a venirne fuori, ma ora mi ha detto che è meglio sospendere la nostra attività sessuale perché anche lei si sente impotente nei miei confronti e mi ha detto di andare da un andrologo altresì non ne esco più. Qualche giorno fa sono tornato dal mio medico di famiglia ed anche lui mi ha consigliato di rivolgermi ad un andrologo.
Volevo un'altro parere professionale sul mio problema. Va bene rivolgermi ad un andrologo o dovrei rivolgermi ad uno psicoterapeuta? Se mi rivolgo ad un andrologo della mutua le liste di attesa sono troppo lunghe? Eventualmente sapreste consigliarmi un buon andrologo nella zona di Massa Carrara?
Confesso che comincio ad essere un po' disperato perché il problema si sta ripercuotendo anche sul resto della mia vita.
Grazie dell'attenzione e cordiali saluti.
Durante la masturbazione, sia da solo che in compagnia della mia partner, e durante preliminari più soft il pene è normalmente in erezione e tutto funziona bene, ma appena mi accingo ad effettuare la penetrazione il pene diventa flaccido e non riesco a concludere il rapporto. La perdita dell'erezione avviene anche durante rapporti orali o quando mi masturba la partner. Vengo assalito da una sensazione di ansia e dalla paura del fallimento che puntualmente avviene. Nella maggior parte dei casi concludo il rapporto sessuale con la masturbazione.
Ho cominciato ad avere rapporti sessuali con la mia attuale partner a luglio 2008, i primi fallimenti li imputavo al fatto che eravamo agli inizi ed al ricordo di precedenti fallimenti con altre compagne, pensavo che una volta presa piu' confidenza il tutto si sarebbe risolto. Cosi' non è avvenuto. Sono andato dal medico di famiglia il quale mi ha prescritto dei farmaci per aiutarmi a superare inizialmente il problema (una volta risolto avrei dovuto abbandonare l'assunzione di tali farmaci), per la precisione delle gocce orali contro l'ansia (Delorazepam) e Levitra per riuscire a mantenere l'erezione anche durante la penetrazione. I farmaci parzialmente hanno funzionato, dico parzialmente perché a volte perdevo l'erezione anche avendo assunto il Levitra. Nel frattempo, il 12 dicembre 2008, mi sono fatto fare anche una frenulectomia, avendo il frenulo corto. Durante la penetrazione infatti sentivo tirare il frenulo, avevo paura si rompesse e non riuscivo a rilassarmi adeguatamente. Imputavo l'insorgere della mia ansia anche a questo fatto. Una volta eseguita l'operazione e aspettato che il taglio al glande si rimarginasse, abbiamo riprovato ad avere rapporti senza assumere il Levitra (ho deciso di non prenderlo più perché non credo che la soluzione consista nell'assumere un farmaco per l'erezione a 35 anni!) ma la situazione non è cambiata di una virgola, ho sempre il medesimo problema, da solo e nei preliminari ho una normale erezione che poi puntualmente perdo. Specifico che anche al mattino appena sveglio ho un'erezione regolare.
A questo punto credo di essere entrato in una situazione di stallo ed in un circolo vizioso da cui non posso uscirne senza ulteriori aiuti specifici. La mia compagna è stata molto paziente e comprensiva ed ha cercato in tutti i modi di aiutarmi a venirne fuori, ma ora mi ha detto che è meglio sospendere la nostra attività sessuale perché anche lei si sente impotente nei miei confronti e mi ha detto di andare da un andrologo altresì non ne esco più. Qualche giorno fa sono tornato dal mio medico di famiglia ed anche lui mi ha consigliato di rivolgermi ad un andrologo.
Volevo un'altro parere professionale sul mio problema. Va bene rivolgermi ad un andrologo o dovrei rivolgermi ad uno psicoterapeuta? Se mi rivolgo ad un andrologo della mutua le liste di attesa sono troppo lunghe? Eventualmente sapreste consigliarmi un buon andrologo nella zona di Massa Carrara?
Confesso che comincio ad essere un po' disperato perché il problema si sta ripercuotendo anche sul resto della mia vita.
Grazie dell'attenzione e cordiali saluti.
[#1]
Gentile lettore,
sicuramente l'ansia da prestazione attualmente presente è buona parte del suo problema, e spiega anche il perchè il Levitra in qualche occasione non abbia funzionato. Va peraltro valutato se l'ansia da prestazione sia l'unica causa del suo problema (potrebbe esserlo, vista la presenza di buone erezioni mattutine spontanee), o se sia una reazione emotiva ad una sottostante difficoltà fisica.
Concordo in una iniziale valutazione andrologica che valuti globalmente la sua situazione, e che se opportuno (come probabile) saprà indicarle anche le modalità di un idoneo percorso psicosessuologico.
Per andrologi nella sua area può fare riferimento anche al sito della Società Italiana di Andrologia www.andrologiaitaliana.it
sicuramente l'ansia da prestazione attualmente presente è buona parte del suo problema, e spiega anche il perchè il Levitra in qualche occasione non abbia funzionato. Va peraltro valutato se l'ansia da prestazione sia l'unica causa del suo problema (potrebbe esserlo, vista la presenza di buone erezioni mattutine spontanee), o se sia una reazione emotiva ad una sottostante difficoltà fisica.
Concordo in una iniziale valutazione andrologica che valuti globalmente la sua situazione, e che se opportuno (come probabile) saprà indicarle anche le modalità di un idoneo percorso psicosessuologico.
Per andrologi nella sua area può fare riferimento anche al sito della Società Italiana di Andrologia www.andrologiaitaliana.it
Dott. Edoardo Pescatori
Specialista in Urologia - Andrologo
www.andrologiapescatori.it
[#2]
Caro lettore,
oltre alle corrette indicazioni ricevute dal collega Pescatori che mi ha preceduto, se desidera poi avere più informazioni dettagliate su queste tematiche, le consiglio di consultare anche l’articolo pubblicato sul nostro sito e visibile all'indirizzo:
https://www.medicitalia.it/minforma/andrologia/184-quando-l-erezione-e-difficile-o-non-c-e-che-cosa-fare.html.
Un cordiale saluto.
Giovanni Beretta
www.andrologiamedica.org
www.centromedicocerva.it
www.centrodemetra.com
oltre alle corrette indicazioni ricevute dal collega Pescatori che mi ha preceduto, se desidera poi avere più informazioni dettagliate su queste tematiche, le consiglio di consultare anche l’articolo pubblicato sul nostro sito e visibile all'indirizzo:
https://www.medicitalia.it/minforma/andrologia/184-quando-l-erezione-e-difficile-o-non-c-e-che-cosa-fare.html.
Un cordiale saluto.
Giovanni Beretta
www.andrologiamedica.org
www.centromedicocerva.it
www.centrodemetra.com
Giovanni Beretta M.D.
http://andrologiamedica.org/prenota-consulto-online/
https://centrodemetra.com/prenota-consulto-online/
[#3]
caro lettore,
una situazione come quella che lei descrive potrebbe essere legata a problematiche psico-sessuologiche ma anche a fenomeni legati ad una disfunzione vascolare che le impedisce di ottenere una valida erezione e rigidità se non dopo stimolazione manuale "decisa" come quella determinata dalle sue dita e non dalle dita o labbra o vagina della partner. Spesso alla problematica vascolare, quasi sempre di tipo venoso, si associa una notevole dose di ansia per la percezione di dover quasi sicuramente fallire ogni qual volta si debba tentare un rapporto sessuale.
Credo che una buona valutazione andrologica magari associata ad una valutazione delle erezioni notturne con Rigiscan ed a test ecodoppler sulla circolazione arteriosa potrebbe consentirle di avere una diagnosi appropriata ed il suggerimento di terapie valide.
cari saluti
una situazione come quella che lei descrive potrebbe essere legata a problematiche psico-sessuologiche ma anche a fenomeni legati ad una disfunzione vascolare che le impedisce di ottenere una valida erezione e rigidità se non dopo stimolazione manuale "decisa" come quella determinata dalle sue dita e non dalle dita o labbra o vagina della partner. Spesso alla problematica vascolare, quasi sempre di tipo venoso, si associa una notevole dose di ansia per la percezione di dover quasi sicuramente fallire ogni qual volta si debba tentare un rapporto sessuale.
Credo che una buona valutazione andrologica magari associata ad una valutazione delle erezioni notturne con Rigiscan ed a test ecodoppler sulla circolazione arteriosa potrebbe consentirle di avere una diagnosi appropriata ed il suggerimento di terapie valide.
cari saluti
Dott. Diego Pozza
www.andrologia.lazio.it
www.studiomedicopozza.it
www.vasectomia.org
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 9.3k visite dal 17/01/2009.
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Approfondimento su Disfunzione erettile
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