Accorciamento pene dopo circoncisione totale
Buongiorno,
sono stato operato di circoncisione totale circa 1 mese e mezzo fa.
Trattasi del secondo intervento che eseguo:
il primo era stato una circoncisione parziale con punti di sutura che avevano formato una cicatrice ipertrofica cheloidea.
L'oggetto del consulto è il secondo intervento di circoncisione totale con asportazione della cicatrice e riduzione della sensibilità del glande: è riuscito perfettamente, la nuova cicatrice sta guarendo e gli ultimi punti di sutura mi sono stati rimossi 40 giorni dopo l'intervento.
Il mio principale dubbio riguarda la posizione dei punti di sutura che sono stati applicati appena sotto l'attaccatura del glande: in questo modo i corpi cavernosi non sono rimasti scoperti e non si vedono.
Da circa un paio di settimane ho notato che in erezione accuso un forte bruciore in un punto specifico della cicatrice, dove ovviamente non ci sono più punti. Il dolore si ripresenta sistematicamente e cresce di intensità assieme all'erezione. Ho potuto notare che in quello specifico punto, la cicatrice è più stretta sulla base del glande, in pratica si trova un po' più in alto, infatti durante l'erezione il glande tende a curvarsi su quel lato dove c'è meno pelle.
Durante l'erezione il pene si colora di viola intenso, come se fosse eccessivamente tirato e io sento una fortissima sensazione di calore e di eiaculare, tant'è che mi basta stuzzicare la base per qualche decina di secondi per eiaculare.
Sempre durante l'erezione ho notato che l'asta del pene tende a curvarsi verso l'alto, formando un piccolo angolo, cosa che prima dell'intervento non accadeva. Per quanto riguarda la lunghezza ho perso circa 3 cm di erezione.
Le mie domande sono 2:
1) è legittimo il mio sospetto che il pene in erezione non riesca a liberarsi completamente, in quanto limitato dalla troppa poca pelle ? Ma soprattutto è possibile che il posizionamento dei punti di sutura, così attaccati al glande ne abbia prodotto l'accorciamento?
2) se i miei sospetti-dubbi si rivelassero fondati, in base alla vostra esperienza, pensate che sarebbe possibile intervenire nuovamente e riscoprire i corpi cavernosi consentendo al pene di riacquistare le sue dimensioni (ho sempre immaginato la sutura della circoncisione a pochi centimetri sotto il glande con i corpi cavernosi scoperti) e soprattutto la sua capacità di erezione, iniziali?
Vi chiedo scusa per essere stato troppo prolisso, ma non potendo mostrarvi il problema dal vivo, volevo descriverlo in maniera più fedele possibile.
Attendo speranzoso e preoccupato (la situazione è veramente tragica) le vostre risposte, spero ne arrivino molte perchè davvero non ci sto dormendo la notte.
Vi ringrazio anticipatamente e pongo a tutti cordiali saluti.
sono stato operato di circoncisione totale circa 1 mese e mezzo fa.
Trattasi del secondo intervento che eseguo:
il primo era stato una circoncisione parziale con punti di sutura che avevano formato una cicatrice ipertrofica cheloidea.
L'oggetto del consulto è il secondo intervento di circoncisione totale con asportazione della cicatrice e riduzione della sensibilità del glande: è riuscito perfettamente, la nuova cicatrice sta guarendo e gli ultimi punti di sutura mi sono stati rimossi 40 giorni dopo l'intervento.
Il mio principale dubbio riguarda la posizione dei punti di sutura che sono stati applicati appena sotto l'attaccatura del glande: in questo modo i corpi cavernosi non sono rimasti scoperti e non si vedono.
Da circa un paio di settimane ho notato che in erezione accuso un forte bruciore in un punto specifico della cicatrice, dove ovviamente non ci sono più punti. Il dolore si ripresenta sistematicamente e cresce di intensità assieme all'erezione. Ho potuto notare che in quello specifico punto, la cicatrice è più stretta sulla base del glande, in pratica si trova un po' più in alto, infatti durante l'erezione il glande tende a curvarsi su quel lato dove c'è meno pelle.
Durante l'erezione il pene si colora di viola intenso, come se fosse eccessivamente tirato e io sento una fortissima sensazione di calore e di eiaculare, tant'è che mi basta stuzzicare la base per qualche decina di secondi per eiaculare.
Sempre durante l'erezione ho notato che l'asta del pene tende a curvarsi verso l'alto, formando un piccolo angolo, cosa che prima dell'intervento non accadeva. Per quanto riguarda la lunghezza ho perso circa 3 cm di erezione.
Le mie domande sono 2:
1) è legittimo il mio sospetto che il pene in erezione non riesca a liberarsi completamente, in quanto limitato dalla troppa poca pelle ? Ma soprattutto è possibile che il posizionamento dei punti di sutura, così attaccati al glande ne abbia prodotto l'accorciamento?
2) se i miei sospetti-dubbi si rivelassero fondati, in base alla vostra esperienza, pensate che sarebbe possibile intervenire nuovamente e riscoprire i corpi cavernosi consentendo al pene di riacquistare le sue dimensioni (ho sempre immaginato la sutura della circoncisione a pochi centimetri sotto il glande con i corpi cavernosi scoperti) e soprattutto la sua capacità di erezione, iniziali?
Vi chiedo scusa per essere stato troppo prolisso, ma non potendo mostrarvi il problema dal vivo, volevo descriverlo in maniera più fedele possibile.
Attendo speranzoso e preoccupato (la situazione è veramente tragica) le vostre risposte, spero ne arrivino molte perchè davvero non ci sto dormendo la notte.
Vi ringrazio anticipatamente e pongo a tutti cordiali saluti.
[#1]
Gentile lettore,
la complessa descrizione che lei ci fa dal suo problema post-chirurgico e della sua attuale "situazione anatomica” è praticamente quasi incomprensibile e non ci permette purtroppo di darle delle indicazioni cliniche precise e mirate.
Che cosa dice il chirurgo-urologo che l’ha operata?
Detto questo si ricordi comunque che sempre la visita medica specialistica in diretta rappresenta il solo strumento valido per poterle dare un’indicazione clinica mirata e poi eventualmente una prospettiva terapeutica corretta.
Un cordiale saluto.
la complessa descrizione che lei ci fa dal suo problema post-chirurgico e della sua attuale "situazione anatomica” è praticamente quasi incomprensibile e non ci permette purtroppo di darle delle indicazioni cliniche precise e mirate.
Che cosa dice il chirurgo-urologo che l’ha operata?
Detto questo si ricordi comunque che sempre la visita medica specialistica in diretta rappresenta il solo strumento valido per poterle dare un’indicazione clinica mirata e poi eventualmente una prospettiva terapeutica corretta.
Un cordiale saluto.
Giovanni Beretta M.D.
http://andrologiamedica.org/prenota-consulto-online/
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[#2]
Utente
Egr. Dott. Beretta,
la ringrazio di aver risposto alla mia domanda.
Mi spiace di non essere riuscito a spiegare bene il problema.
Il chirurgo che mi ha operato ha ordinato di astenermi dalle attività sessuali per un altro mese ancora e di continuare la terapia tenendo sempre il pene rivolto verso l'alto e applicando fitostimoline crema.
Per quanto riguarda i dubbi descritti li ha liquidati come prodotto del mio stato di paziente ansioso.
E' possibile che continuando ancora la terapia si ottenga una tale elasticizzazione dei tessuti da far scomparire tutti questi problemi che ho provato a descrivere?
Ringrazio ancora per la risposta.
Cordiali saluti.
la ringrazio di aver risposto alla mia domanda.
Mi spiace di non essere riuscito a spiegare bene il problema.
Il chirurgo che mi ha operato ha ordinato di astenermi dalle attività sessuali per un altro mese ancora e di continuare la terapia tenendo sempre il pene rivolto verso l'alto e applicando fitostimoline crema.
Per quanto riguarda i dubbi descritti li ha liquidati come prodotto del mio stato di paziente ansioso.
E' possibile che continuando ancora la terapia si ottenga una tale elasticizzazione dei tessuti da far scomparire tutti questi problemi che ho provato a descrivere?
Ringrazio ancora per la risposta.
Cordiali saluti.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 4.1k visite dal 30/06/2018.
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