Chiarificazioni su pratiche della gestione degli ormoni
Per questioni personali, mi sono ultimamente interessato agli ormoni sessuali maschili, leggendo vari articoli sul web, soprattutto di origine estera.
Lungi da me prendere tutto quello che leggo per oro colato, ma avrei delle domande di interesse generale a cui sarebbe interessante dare una risposta.
- Ho letto spesso ribadire l'importanza della misurazione dell'E2 (estradiolo) quando si somministra testosterone esogeno. Valori troppo alti o troppo bassi di E2 possono vanificare e ridurre gli effetti 'positivi' del testosterone (aromatizzazione etc). Apparentemente i valori misurabili di E2 sono 'tarati' nei laboratori di analisi per il sesso femminile che ne possiede quantita' maggiore. Quindi non proprio precisi. In America i laboratori hanno un tipo di test E2 'sensitive' tarato per le quantita' minori maschili quindi molto piu' preciso da controllare in caso di problemi. Come mai in Italia non si sente parlare spesso dell'importanza dell'E2 e non viene spesso richiesto nelle analisi? (solo una mia impressione).
- Ho letto interventi passati di protocolli che vedono per esempio una fiala di sustanon 250 spalmata su 3/4 settimane (giusto un esempio). Da quanto ho capito le molecole pero' hanno una half-life di 8/9 giorni. Significa che chi segue la cura, avra' un picco all'inizio per poi avere un crash alla fine del periodo. Come mai si usano questo tipo di protocolli che potenzialmente non sono tarati per avere un flusso il piu' costante possibile durante periodi piu' brevi? Leggo che molta gente fa iniezioni minori per brevi periodi di tempo (ogni settimana per esempio) in modo da evitare picchi e valli. Capisco che ogni paziente e' un caso a parte a ma non dovrebbero esserci degli standard legati alla logica?
- Ho anche letto spesso di persone che iniziano una sostitutiva col gel, hanno un buon risultato i primi giorni poi l'asse si blocca per via dell'afflusso di testosterone esogeno e arrivano dopo 3 mesi con valori piu' bassi di prima e l'e2 aumentato.
Questi sono semplicemente alcuni dei casi piu' diffusi che ho letto in giro. Lungi da me dal voler fare il medico di Google, ma vorrei semplicemente capire come mai vi e' cosi' tanta disparita' di standard e protocolli nel trattare gli ormoni maschili. A me personalmente e' stato assegnato dell'Androgel senza specificare che avrebbe potuto compromettere la produzione spermatica, giusto per fare un esempio.
Grazie
Lungi da me prendere tutto quello che leggo per oro colato, ma avrei delle domande di interesse generale a cui sarebbe interessante dare una risposta.
- Ho letto spesso ribadire l'importanza della misurazione dell'E2 (estradiolo) quando si somministra testosterone esogeno. Valori troppo alti o troppo bassi di E2 possono vanificare e ridurre gli effetti 'positivi' del testosterone (aromatizzazione etc). Apparentemente i valori misurabili di E2 sono 'tarati' nei laboratori di analisi per il sesso femminile che ne possiede quantita' maggiore. Quindi non proprio precisi. In America i laboratori hanno un tipo di test E2 'sensitive' tarato per le quantita' minori maschili quindi molto piu' preciso da controllare in caso di problemi. Come mai in Italia non si sente parlare spesso dell'importanza dell'E2 e non viene spesso richiesto nelle analisi? (solo una mia impressione).
- Ho letto interventi passati di protocolli che vedono per esempio una fiala di sustanon 250 spalmata su 3/4 settimane (giusto un esempio). Da quanto ho capito le molecole pero' hanno una half-life di 8/9 giorni. Significa che chi segue la cura, avra' un picco all'inizio per poi avere un crash alla fine del periodo. Come mai si usano questo tipo di protocolli che potenzialmente non sono tarati per avere un flusso il piu' costante possibile durante periodi piu' brevi? Leggo che molta gente fa iniezioni minori per brevi periodi di tempo (ogni settimana per esempio) in modo da evitare picchi e valli. Capisco che ogni paziente e' un caso a parte a ma non dovrebbero esserci degli standard legati alla logica?
- Ho anche letto spesso di persone che iniziano una sostitutiva col gel, hanno un buon risultato i primi giorni poi l'asse si blocca per via dell'afflusso di testosterone esogeno e arrivano dopo 3 mesi con valori piu' bassi di prima e l'e2 aumentato.
Questi sono semplicemente alcuni dei casi piu' diffusi che ho letto in giro. Lungi da me dal voler fare il medico di Google, ma vorrei semplicemente capire come mai vi e' cosi' tanta disparita' di standard e protocolli nel trattare gli ormoni maschili. A me personalmente e' stato assegnato dell'Androgel senza specificare che avrebbe potuto compromettere la produzione spermatica, giusto per fare un esempio.
Grazie
[#1]
salve.
l'Estradiolo sta al testosterone come il gas di scarico alla benzina in un motore. Più benzina va giù, più estradiolo si produce. I test supersensibili non sono più utili di quelli standard in uso. Se il testo è troppo diventa troppo anche l'estradiolo. Se il testo è alto e l'estradiolo basso qualcosa nel sistema non va.
Una terapia sostitutiva serve solo se se il testosterone manca e nulla cambia a livello metabolico ma se si va giù pesante il testicolo si ferma e , a volte, non riparte alla sospensione del testo e nel contempo l'estradiolo va molto su spesso manifestando ginecomastia senza contare l'impegno epatico per smaltirlo e l'eccesso di eritropoiesi. Ha ragione nel dire che ogni caso è un caso a sè e che le ricerche in rete servono solo a fare confusione.
cordialmente
l'Estradiolo sta al testosterone come il gas di scarico alla benzina in un motore. Più benzina va giù, più estradiolo si produce. I test supersensibili non sono più utili di quelli standard in uso. Se il testo è troppo diventa troppo anche l'estradiolo. Se il testo è alto e l'estradiolo basso qualcosa nel sistema non va.
Una terapia sostitutiva serve solo se se il testosterone manca e nulla cambia a livello metabolico ma se si va giù pesante il testicolo si ferma e , a volte, non riparte alla sospensione del testo e nel contempo l'estradiolo va molto su spesso manifestando ginecomastia senza contare l'impegno epatico per smaltirlo e l'eccesso di eritropoiesi. Ha ragione nel dire che ogni caso è un caso a sè e che le ricerche in rete servono solo a fare confusione.
cordialmente
Dr Giulio Biagiotti
Resp. P.M.A. Praximedica Fertility Andrologist
www.andrologiaonline.net
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 774 visite dal 24/06/2018.
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