Erezione difficoltosa e instabile

Salve a tutti,
Sono un uomo di 37 anni, 180cm per 80 kg, sposato con figli.Non ho particolari problemi di salute, se non elevati livelli di colesterolo ( HDL nei range ) opportunatamente corretto con l’assunzione di Atorvastatina e da quasi un anno ho smesso di fumare.In passato ho avuto un periodo ,durato per 7 anni consecutivi,di abuso di alcolici, ma ormai da 9 anni sono astemio. I problemi nascono quando quattro anni fa, quando non riesco ad avere un rapporto sessuale a causa di una mancata erezione...da lì inizia il calvario. Da quel giorno riesco ad ottenere erezioni complete solo per qualche secondo, oppure erezioni al massimo 60/70% per la durata del rapporto e influenzate dalla posizione (migliore in piedi e debole da sdraiato), raggiungendo la massima erezione solo nei momenti che precedono l’eiaculazione. Erezioni spontanee e notturne assenti e progressivo calo del desiderio (solo una mattina 4/5 mesi fa notai in erezione degna di tale nome). Con il passare del tempo mi sono riversato in un autosservazione ai limite dell’ossessione...devo continuamente accedere a siti hard per verificare se ci siano miglioramenti, arrivo a masturbarmi anche 6 volte al giorno e come facile immaginare è un fallimento dietro l’altro. Mi reco dall’andrologo il quale fa mi fa un Doppler basale che rileva VPS sx 17cm/s VTD sx 2 cm/s e VPS dx 16cm/s e VTD dx 3 cm/s. Non è stato ritenuto necessario quello dinamico perché a sua detta tali valori erano predittivi di buoni valori dopo farmacoiniezione e soprattutto perché avevo una buona risposta a Spedra 50 mg e Cialis 5 mg assunti al bisogno. Testosterone,Lh e Fsh nella norma. Quindi mi viene detto che il problema sta tutto nella mia testa.
Non sono ancora del tutto convinto, ma forse sto iniziando a credere alla diagnosi, rimane però quest’ atteggiamento compulsivo che porta a masturbarmi e a fare uso di pornogrifia in maniera smodata e il desiderio pari a 0. Ho già sofferto di crisi depressive, trattate egregiamente da uno psichiatra con l’aiuto di farmaci, ma il mio essere depresso e ansioso rimane.
A questo punto chiedo se l’iter andrologico che ha portato alla diagnosi sia condivisibile oppure sia opportuno rivolgermi a qualcuno più scrupoloso, o nel caso passare nuovamente ad una valutazione psichiatrica.
Scusatemi, ma la capacità di sintesi non rientra nelle mie virtù.
Grazie in anticipo s chi saprà aiutarmi.
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.8k 1.2k
Gentile lettore,

mi sembra che l'iter diagnostico svolto sia sostanzialmente corretto e condivisibile come pure la diagnosi a cui si è arrivati.

Risenta ora anche il suo psichiatra ed eventualmente, se presente, il suo psicologo di fiducia.

Detto questo poi si ricordi comunque che sempre la visita medica in diretta rappresenta il solo strumento valido per poterle dare un’indicazione clinica mirata e poi eventualmente una prospettiva terapeutica corretta e che le informazioni fornite via internet vanno sempre intese come meri suggerimenti clinici e di comportamento.

Un cordiale saluto.

Giovanni Beretta M.D.
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Utente
Utente
Grazie per avermi dedicato il suo tempo dott. Beretta. Seguirò il suo consiglio e chiederò una consulenza ad uno psicologo (cosa che effettivamente mi era già stata suggerita all’epoca dell’ultimo episodio di depressione maggiore dallo psichiatra che mi aveva in cura).
Saluti
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.8k 1.2k
Bene, se lo desidera, mi riaggiorni!
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