Neo sul glande, rischi?
Salve, ho un neo sul glande da circa un anno.
L'ho controllato già un paio di volte (ogni 6 mesi) da due dermatologhi diversi; uno mi ha consigliato di operarlo non tanto perchè sia maligno, ma giusto per "togliermi il pensiero", l'altro mi ha solo detto di controllarlo ogni anno.
Sinceramente l'idea di farmi bruciare o tagliare una parte del glande non mi eccita affatto, a questo punto preferisco "il pensiero" di controllarmi ogni tanto; inoltre io ho una forte sensibilità del glande stesso che il dermatologo dice che deriva dal fatto che "ho poca pelle e il glande è sempre coperto"... Qualche tempo fa ho fatto un tampone uretrale per una infezione da stafilococco emoliticus e ho sofferto le pene dell'inferno; so che è una cosa diversa, ma l'idea di farmi toccare da quelle parti mi preoccupa.
Quindi mi chiedo: è necessario asportarlo? Il dermatologo che me lo voleva asportare, mi ha detto la seguente frase "non ti faccio soffrire con l'azoto liquido, te lo taglio e ti metto i punti"... cioè, i punti sul glande??
Se si, ci sono i rischi nel tenerlo lì ma controllandolo una volta all'anno?
Mi sto facendo un pò di preoccupazioni perchè ho saputo che i nei possono "metastizzare" e provocare tumori ad organi adiacenti, che poi vanno esportati chilurgicamente, quindi capite che, data la locazione del neo, mi sto un pò preoccupando...
GRAZIE MILLE
L'ho controllato già un paio di volte (ogni 6 mesi) da due dermatologhi diversi; uno mi ha consigliato di operarlo non tanto perchè sia maligno, ma giusto per "togliermi il pensiero", l'altro mi ha solo detto di controllarlo ogni anno.
Sinceramente l'idea di farmi bruciare o tagliare una parte del glande non mi eccita affatto, a questo punto preferisco "il pensiero" di controllarmi ogni tanto; inoltre io ho una forte sensibilità del glande stesso che il dermatologo dice che deriva dal fatto che "ho poca pelle e il glande è sempre coperto"... Qualche tempo fa ho fatto un tampone uretrale per una infezione da stafilococco emoliticus e ho sofferto le pene dell'inferno; so che è una cosa diversa, ma l'idea di farmi toccare da quelle parti mi preoccupa.
Quindi mi chiedo: è necessario asportarlo? Il dermatologo che me lo voleva asportare, mi ha detto la seguente frase "non ti faccio soffrire con l'azoto liquido, te lo taglio e ti metto i punti"... cioè, i punti sul glande??
Se si, ci sono i rischi nel tenerlo lì ma controllandolo una volta all'anno?
Mi sto facendo un pò di preoccupazioni perchè ho saputo che i nei possono "metastizzare" e provocare tumori ad organi adiacenti, che poi vanno esportati chilurgicamente, quindi capite che, data la locazione del neo, mi sto un pò preoccupando...
GRAZIE MILLE
[#1]
Gentile lettore,
la valutazione del caso e la decisione della sua gestione non può essere che dermatologica. Scelga un dermatologo di riferimento e si affidi alle sue indicazioni.
la valutazione del caso e la decisione della sua gestione non può essere che dermatologica. Scelga un dermatologo di riferimento e si affidi alle sue indicazioni.
Dott. Edoardo Pescatori
Specialista in Urologia - Andrologo
www.andrologiapescatori.it
[#2]
Ex utente
Grazie per la risposta Dottore.
Sono già stato due volte dal dermatologo e ci riandrò Sabato.
Quello che vorrei capire, è quali sono i rischi teorici di un neo sul glande; come dicevo prima, ho appreso da poco alcuni rischi sui nei che prima non conoscevo.
Per farla breve, un mio collega un paio di mesi fa, si sentiva i linfonodi gonfi sotto le ascelle; ha fatto dei controlli e hanno scoperto che un neo che aveva sul petto gli aveva "mestatizzato" e gli hanno dovuto asportare i linfonodi.
Io fino a ieri non sapevo di questa possibilità, e stavo tranquillo perchè controllavo il mio neo sul glande pensando di stare apposto così... adesso io vorrei capire se quello che è successo al mio collega per colpa di un neo sul petto, può succedere anche sul glande, perchè insomma... un discorso è asportare dei linfonodi sotto le ascelle, ma qui parliamo del pene!
Grazie
Sono già stato due volte dal dermatologo e ci riandrò Sabato.
Quello che vorrei capire, è quali sono i rischi teorici di un neo sul glande; come dicevo prima, ho appreso da poco alcuni rischi sui nei che prima non conoscevo.
Per farla breve, un mio collega un paio di mesi fa, si sentiva i linfonodi gonfi sotto le ascelle; ha fatto dei controlli e hanno scoperto che un neo che aveva sul petto gli aveva "mestatizzato" e gli hanno dovuto asportare i linfonodi.
Io fino a ieri non sapevo di questa possibilità, e stavo tranquillo perchè controllavo il mio neo sul glande pensando di stare apposto così... adesso io vorrei capire se quello che è successo al mio collega per colpa di un neo sul petto, può succedere anche sul glande, perchè insomma... un discorso è asportare dei linfonodi sotto le ascelle, ma qui parliamo del pene!
Grazie
[#4]
Ex utente
Salve,
sono stato dal dermatologo e mi ha detto che il neo "sta bene".
Mi ha anche detto che se voglio togliermi il pensiero, posso vagliare l'opportunità di operarlo.
Però come posso valutare una cosa del genere?
L'unica cosa che mi viene in mente è il dolore dell'anestesia, il tempo di ripresa dopo l'intervento e tutte le ansie e dolori vari che ne derivano; io sinceramente non so valutare altri possibili rischi.
Che rischi può avere un intervento del genere? Difficoltà nel rapporto sessuale, dolore, infezioni, oppure non ci sono rischi?
Sarà banale ma la prima cosa che m'è venuta in mente è che dopo l'anestesia non mi si ri-sveglia o che mi dà fastidio per sei mesi prima di riprendersi.
GRAZIE.
sono stato dal dermatologo e mi ha detto che il neo "sta bene".
Mi ha anche detto che se voglio togliermi il pensiero, posso vagliare l'opportunità di operarlo.
Però come posso valutare una cosa del genere?
L'unica cosa che mi viene in mente è il dolore dell'anestesia, il tempo di ripresa dopo l'intervento e tutte le ansie e dolori vari che ne derivano; io sinceramente non so valutare altri possibili rischi.
Che rischi può avere un intervento del genere? Difficoltà nel rapporto sessuale, dolore, infezioni, oppure non ci sono rischi?
Sarà banale ma la prima cosa che m'è venuta in mente è che dopo l'anestesia non mi si ri-sveglia o che mi dà fastidio per sei mesi prima di riprendersi.
GRAZIE.
[#6]
Ex utente
Grazie dottore.
Il neo è largo qualche millimetro e non è in rilievo, è "solo" una specie di piccola macchia.
a) Se dovessi decidere di non toglierlo e di controllarlo una volta all'anno, ci sono degli accorgimenti particolari da tenere nella vita sessuale?
b) In caso che tipologie di operazioni esistono per nei piccoli e non in rilievo?
Queste sono domande che ho ovviamente rivolto anche al mio dermatologo; se vengo qui a chiedere a voi è proprio perchè siete tanti e magari potete avere un numero di esperienze maggiori rispetto a un singolo dermatologo seppur competente.
GRAZIE ANCORA
Il neo è largo qualche millimetro e non è in rilievo, è "solo" una specie di piccola macchia.
a) Se dovessi decidere di non toglierlo e di controllarlo una volta all'anno, ci sono degli accorgimenti particolari da tenere nella vita sessuale?
b) In caso che tipologie di operazioni esistono per nei piccoli e non in rilievo?
Queste sono domande che ho ovviamente rivolto anche al mio dermatologo; se vengo qui a chiedere a voi è proprio perchè siete tanti e magari potete avere un numero di esperienze maggiori rispetto a un singolo dermatologo seppur competente.
GRAZIE ANCORA
[#8]
Ex utente
Grazie Dottore,
ho ancora alcuni dubbi che spero di poter porre a voi.
Come avviene praticmaente la trasformazione del neo in qualcosa di maligno? Ci sono comportamenti da adottare per evitarlo?
Effettivamente la mia paura è quella di avere una sorta di "bomba ad ologeria" che in un certo momento della mia vita si innesca e mi faccia pentire di non aver agito prima operando quel "poco" che c'era da operare.
GRAZIE ancora e scusate se le domande sono strane...
ho ancora alcuni dubbi che spero di poter porre a voi.
Come avviene praticmaente la trasformazione del neo in qualcosa di maligno? Ci sono comportamenti da adottare per evitarlo?
Effettivamente la mia paura è quella di avere una sorta di "bomba ad ologeria" che in un certo momento della mia vita si innesca e mi faccia pentire di non aver agito prima operando quel "poco" che c'era da operare.
GRAZIE ancora e scusate se le domande sono strane...
[#10]
Gentile utente,
una lesione pigmentaria del glande come quella che descrive ha solo una strada da percorrere:
1. visita dermatologica
2. epiluminescenza (mappa digitale del neo) con studio videodermatoscopico (applicazione di algoritmi diagnostici per la diagnosi in vivo delle lesioni pigmentarie)
da qui le strade sono 2:
a. ulteriore controllo a x mesi su scelta del deramtologo
b. asportazione CHIRURGICA corredata di ESAME ISTOLOGICO della lesione (non è possible effettuare altre metodiche ablative in casi pro-diagnosi, non per scelta ma per legge e senso pratico; un laser, un elettrocoagulatore e affini possono vaporizzare o bruciare la lesione che non potrebbe più essere analizzata).
spero di aver fornito qualche dato in più in questa situazione di tipo squisitamente dermatologico.
carissimi saluti
una lesione pigmentaria del glande come quella che descrive ha solo una strada da percorrere:
1. visita dermatologica
2. epiluminescenza (mappa digitale del neo) con studio videodermatoscopico (applicazione di algoritmi diagnostici per la diagnosi in vivo delle lesioni pigmentarie)
da qui le strade sono 2:
a. ulteriore controllo a x mesi su scelta del deramtologo
b. asportazione CHIRURGICA corredata di ESAME ISTOLOGICO della lesione (non è possible effettuare altre metodiche ablative in casi pro-diagnosi, non per scelta ma per legge e senso pratico; un laser, un elettrocoagulatore e affini possono vaporizzare o bruciare la lesione che non potrebbe più essere analizzata).
spero di aver fornito qualche dato in più in questa situazione di tipo squisitamente dermatologico.
carissimi saluti
Dr.Luigi Laino Dermovenereologo, Tricologo
Direttore Istituto Dermatologico Latuapelle
www.latuapelle.it
[#11]
Ex utente
si, in effetti adesso la situazione è più chiara e vedo meglio le possibilità che mi si prospettano.
Mi rimangono i dubbi e le paure relative alle possibili conseguenze di una sottovalutazione del pericolo; cioè non capisco quali sono i fattori che possono "peggiorare" la situazione di questo o altri nei; non so se ci sono comportamenti da adottare oppure se i nei "peggiorano e basta", e non so i tempi in cui questo peggioramento può avvenire o se ci sono delle cose da fare (apparte controllarsi nell'arco di tempo indicato dal medico).
E non so nemmeno in effetti cosa significa che "peggiorare" e a quali tipo di pericoli si va incontro se non ci si controlla o se non si accetta di sottoporsi all'intervento.
Queste sono domande che ovviamente ho rivolto anche al mio medico, ma ha svigolato e alla fine ho lasciato stare, quello che mi fa stare più agitato è proprio questo non-sapere esattamente quali possono essere le conseguenze e quali i fattori di peggioramento.
Vi ripeto che quando penso ad un peggioramento di un neo, mi viene sempre in mente quel collega che per un peggioramento di un neo sul petto, gli hanno tolto i linfonodi sotto le ascelle. Ovviamente come vedete, in me e nelle persone che m'hanno raccontato questa cosa, c'è una grossa ignoranza e qualche informazione in più su questi meccanismi non può che giovarmi.
Grazie ancora per la pazienza.
Mi rimangono i dubbi e le paure relative alle possibili conseguenze di una sottovalutazione del pericolo; cioè non capisco quali sono i fattori che possono "peggiorare" la situazione di questo o altri nei; non so se ci sono comportamenti da adottare oppure se i nei "peggiorano e basta", e non so i tempi in cui questo peggioramento può avvenire o se ci sono delle cose da fare (apparte controllarsi nell'arco di tempo indicato dal medico).
E non so nemmeno in effetti cosa significa che "peggiorare" e a quali tipo di pericoli si va incontro se non ci si controlla o se non si accetta di sottoporsi all'intervento.
Queste sono domande che ovviamente ho rivolto anche al mio medico, ma ha svigolato e alla fine ho lasciato stare, quello che mi fa stare più agitato è proprio questo non-sapere esattamente quali possono essere le conseguenze e quali i fattori di peggioramento.
Vi ripeto che quando penso ad un peggioramento di un neo, mi viene sempre in mente quel collega che per un peggioramento di un neo sul petto, gli hanno tolto i linfonodi sotto le ascelle. Ovviamente come vedete, in me e nelle persone che m'hanno raccontato questa cosa, c'è una grossa ignoranza e qualche informazione in più su questi meccanismi non può che giovarmi.
Grazie ancora per la pazienza.
Questo consulto ha ricevuto 11 risposte e 98.3k visite dal 07/01/2009.
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