Da alcuni mesi sto facendo psicoterapia
ho 40 anni credo di avere un problema erettivo di natura psicologica:negli anni ho avuto una relazione sentimentale stabile e ancor prima una frequentazione senza coinvolgimenti sentimentali:in entrambi icasi nonostante sia riuscito ad avere rapporti completi non ho mia raggiunto la massima erezione.Praticamente ho scoperto solo 4 anni fa cosa è la vera erezione nel momento in cui mi sono illuso che una donna a cui tenevo molto ricambiasse i miei sentimenti , nelmomento in cui mi sono sentito realmente amato(purtroppo è stata solo un illusione).Analoga cosa 6/7 mesi fa :una donna èriuscita a farmi sentire amato dato che ha continuato a cercarmi per mesi nonostante i miei continui rifiuti :per 4 settimane ho cominciato ad avere erezioni continue fino ad avere problemi di priaprismo , mi sono "visto " come non mi ero mai visto prima , anche questa volta però la relazione non ha avuto un seguito. Ho ricevuto attenzioni da altre donne in questi mesi ma nessuna è riuscita ad attivare tale risposta sessuale in me.Da alcuni mesi sto facendo psicoterapia (un percorso lungo e faticoso l'ho già fatto all'età di 24 anni)perchè praticamente mi sono "perso"( premetto che ho avuto una infanzia particolare con genitori incapaci di darmi le giuste attenzioni,deficitari sul piano affettivo e qualche volta ingiustamente duri nei miei confronti).Consigliatemi non so più che pesci prendere e soprattutto il percorso attuale non mi sembra di aiuto.Saluti
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Gentile lettore,
in effetti quanto ci espone pare proprio avere le caratteristiche di una difficoltà erettile legata al contesto della specifica relazione, e pertanto su base emotiva. Pertanto molto probabilmente la strada per la soluzione al suo problema potrà passare da uno specialista di tale area (psicosessuologo, o psicologo/psichiatra con competenze sessuologiche). Avendo detto ciò, suggerirei comunque una valutazione andrologica preliminare che escluda possibili concause di origine organica.
in effetti quanto ci espone pare proprio avere le caratteristiche di una difficoltà erettile legata al contesto della specifica relazione, e pertanto su base emotiva. Pertanto molto probabilmente la strada per la soluzione al suo problema potrà passare da uno specialista di tale area (psicosessuologo, o psicologo/psichiatra con competenze sessuologiche). Avendo detto ciò, suggerirei comunque una valutazione andrologica preliminare che escluda possibili concause di origine organica.
Dott. Edoardo Pescatori
Specialista in Urologia - Andrologo
www.andrologiapescatori.it
[#2]
Caro signore,
oltre a quanto detto correttamente dal dr. Pescatori che mi ha preceduto, una discussione aperta col suo psicologo sulla possibilità di abbinare (senza sostituire) alla psicoterapia la somministrazione di farmaci erettili potrebbe salvare capra e cavoli. Tale prassi è di uso comune, almeno dalle mie parti.
Faccia sapere come evolve la situazione
oltre a quanto detto correttamente dal dr. Pescatori che mi ha preceduto, una discussione aperta col suo psicologo sulla possibilità di abbinare (senza sostituire) alla psicoterapia la somministrazione di farmaci erettili potrebbe salvare capra e cavoli. Tale prassi è di uso comune, almeno dalle mie parti.
Faccia sapere come evolve la situazione
[#3]
Utente
grazie per la risposta. ho usato una sols volta il cialis con buoni risultati.Da qualche giorno su consiglio medico, sto prendendo poche gocce di TRITTICO ,che dovrebbe ristabilire il desiserio visto che ultimamente sono insensibile a qualunque stimolo di natura sensoriale: comiciano a ricomparire le erezioni matutine tra l'altro abbastanza "corpose" (ma non al 100%). Purtroppo ho notato che durante il giorno quando ho qualche erezione spontanea "nel momento in cui la mia mente se ne accorge" sparisce tutto: ciò mi lascia supporre che ho qualche trauma o conflitto legato alla mia infanzia che purtroppo non conosco , che evidentemente ho rimosso e quindi non posso affrontare in termini di psicoterapia .
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Egergio signore,
tali terapie, sempre delicate, vanno sempre e comunque concordate fra lei, il suo terapeuta ed un andrologo di riferimento. Non do giudizi a quanto mi ha detto in quanto non conosco la natura dei colloqui fra lei lo psicologo ed il medico di base.
tali terapie, sempre delicate, vanno sempre e comunque concordate fra lei, il suo terapeuta ed un andrologo di riferimento. Non do giudizi a quanto mi ha detto in quanto non conosco la natura dei colloqui fra lei lo psicologo ed il medico di base.
[#7]
caro lettore,
a Campobasso o nella vicina Chieti potrà trovare facilmente uno specialista andrologo che possa aiutarla a risolvere i suoi "fastidiosi" problemi
cari saluti
a Campobasso o nella vicina Chieti potrà trovare facilmente uno specialista andrologo che possa aiutarla a risolvere i suoi "fastidiosi" problemi
cari saluti
Dott. Diego Pozza
www.andrologia.lazio.it
www.studiomedicopozza.it
www.vasectomia.org
Questo consulto ha ricevuto 8 risposte e 1.5k visite dal 03/01/2009.
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